Il Sionismo in Italia e nella politica estera fascista
Spinelli, Livio
I libri del Borghese, 2013
Questo saggio raccoglie un insieme di memorie sulla vita degli ebrei italiani durante il Regime fascista; sulla politica di Mussolini verso le comunità israelitiche; sui sostenitori giudeo-fascisti di Jabotinsky. Fra gli aneddoti narrati da Spinelli c’è quella del colonnello Liuzzi, tra gli organizzatori delle imponenti parate in onore del Fuhrer il 6 maggio 1938; pochi mesi dopo, lo stesso Liuzzi venne congedato per motivi razziali, in quanto ebreo. Eppure, egli era uno dei tantissimi ebrei italiani che credevano nel Fascismo, apertamente favorevoli al Duce, che sostenevano la sua avventura sin dalle origini. Infatti, quel 23 marzo 1919, a Milano, la cerimonia di fondazione dei Fasci di combattimento si tenne in una saletta di piazza San Sepolcro, messa a disposizione di Mussolini da Cesare Goldman, finanziere e uomo politico ebreo. L’autore ricorda gli esponenti dell’ebraismo vicini al Duce, come la Margherita Sarfatti, sua amante, condirettrice della rivistaGerarchia ed autrice di Dux, la prima biografia di Mussolini, che contribuì a magnificare il Fascismo all’estero. Viene ricordata la Scuola Marittima per giovani ebrei di Civitavecchia, nata nel 1934 dall’accordo fra lo Stato italiano ed i seguaci di Jabotinsky; primo nucleo della moderna Marina di Israele, sorta quindi, con la ‘benedizione’ del Duce.
176 pagine, 16 € PER ORDINI: info@libreriaar.com Continua a leggere