Verso l'islamizzazione dell'Europa, un report lancia l'allarme

Presentato oggi alla Camera dei deputati.
L’Europa corre il serio rischio di essere totalmente “islamizzata”. Lo sostengono i numeri relativi agli irregolari giunti nel nostro continente durante gli ultimi anni. A confermarlo è la fondazione “Fare Futuro” che insieme a Fratelli d’Italia è a lavoro per redigere il “Rapporto annuale sull’islamizzazione dell’Europa“. L’iniziativa è stata presentata stamattina alla Camera dei deputati, ma – al netto di qualche anticipazione – verrà divulgata ufficialmente il prossimo 11 settembre.
Nello specifico, i primi dati emersi fanno notare come l’80% di coloro che sono arrivati illegalmente in un paese europeo negli ultimi anni professa la religione musulmana. Ad aggravare il dato anche la maggiore tensione alla maternità delle donne islamiche, rispetto a quelle di altre confessioni.
Si considera quindi che la quota di musulmani presenti oggi in Europa è destina ad aumentare in maniera esponenziale, triplicandosi entro vent’anni. Un dato allarmante se sovrapposto a quello relativo alle vittime di atti terroristici. Nel vecchio continente, infatti, dal 2001 ad oggi, gli attentati di ogni genere hanno ucciso oltre 700 persone, di cui quasi il 90% morte per mano del fondamentalismo islamico.
fonte – https://vocecontrocorrente.it/verso-lislamizzazione-delleuropa-un-report-lancia-lallarme/

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Verso l'islamizzazione dell'Europa, un report lancia l'allarme

Presentato oggi alla Camera dei deputati.
L’Europa corre il serio rischio di essere totalmente “islamizzata”. Lo sostengono i numeri relativi agli irregolari giunti nel nostro continente durante gli ultimi anni. A confermarlo è la fondazione “Fare Futuro” che insieme a Fratelli d’Italia è a lavoro per redigere il “Rapporto annuale sull’islamizzazione dell’Europa“. L’iniziativa è stata presentata stamattina alla Camera dei deputati, ma – al netto di qualche anticipazione – verrà divulgata ufficialmente il prossimo 11 settembre.
Nello specifico, i primi dati emersi fanno notare come l’80% di coloro che sono arrivati illegalmente in un paese europeo negli ultimi anni professa la religione musulmana. Ad aggravare il dato anche la maggiore tensione alla maternità delle donne islamiche, rispetto a quelle di altre confessioni.
Si considera quindi che la quota di musulmani presenti oggi in Europa è destina ad aumentare in maniera esponenziale, triplicandosi entro vent’anni. Un dato allarmante se sovrapposto a quello relativo alle vittime di atti terroristici. Nel vecchio continente, infatti, dal 2001 ad oggi, gli attentati di ogni genere hanno ucciso oltre 700 persone, di cui quasi il 90% morte per mano del fondamentalismo islamico.
fonte – https://vocecontrocorrente.it/verso-lislamizzazione-delleuropa-un-report-lancia-lallarme/

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Linea dura di Salvini sull'islam: controlli a tappeto nelle moschee

La miniaccia islamista preoccupa il Viminale. Salvini avverte i prefetti: “Monitorare tutti i luoghi di incontro per musulmani”
Adesso l’allerta è massima. E la stretta non può che essere commisurata al livello di pericolo che il Paese sta correndo. E così, per prevenire qualsiasi attacco di matrice jihadista, Matteo Salvini ha firmato una circolare che impone ai prefetti di aumentare i controlli e il livello di attenzione su tutti i luoghi di aggregazione di cittadini musulmani.

La stretta riguarderà, dunque, sia i centri islamici sia le moschee. Ma non solo. Il vice premier leghista ha, infatti, raccomandato di “riservare una cura particolare alle dimensioni di elezione del proselitismo, anche ovviamente il web.
Non che prima fossero mancati i campanelli d’allarme. Ma negli ultimi mesi si sono fatti più pressanti. Tanto da alzare il livello d’attenzione. Tanto per citarne alcuni: i due lupi solitari che stavano progettando “un’azione aclatante a bordo di un camion”, il senegalese che urlando “Allah Akbar” aveva pestato due poliziotti con una sbarra di ferro; il marocchino che aveva tentato di sgozzare un passante “perché portava un crocifisso al collo”. E poi l’instabilità della Libia e la preoccupazione che sui barconi possano imbarcarsi quei foreign fighter che, persa la guerra in Libia, vogliono tornare a combattere il jihad in Europa. Non da ultimo il terribile attacco ai cristiani in Sri Lanka e il ritorno in video del califfo Abu Bakr al Baghdadi. È la minaccia di un incubo che torna in continuazione. Una minaccia che non è possibile mai sconfiggere del tutto, ma che si può tentare di prevnire con misure più stringenti come quelle che Salvini sta cercando di applicare in Italia. Oggi il numero uno del Viminale ha, infatti, pubblicato la direttiva che aveva già annunciato nei giorni scorsi. “In considerazione del profilo della minaccia (del terrorismo internazionale, ndr), incarnata anche da singoli radicalizzati istigati dal messaggio propagandistico – si legge nella circolare – occorre riservare una cura particolare alle dimensioni di elezione del proselitismo”.

Gli occhi non dovranno essere unicamente puntati sulle moschee. Nei luoghi che Salvini ha chiesto ai prefetti di tenere sotto controllo rientra anche tutta quella “variegata realtà dei centri di aggregazione e delle associazioni culturali asseritamente ispirate alla fede musulmana”. Strutture distribuite su tutto il territorio nazionale ma che si concentrano, in modo particolare, in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Sicilia e Toscana. Una presenza che, secondo i dati del Viminale, è “in aumento” ed è contraddistinta “da differenti ideologie” che, in certi casi, sono orientate a “una strumentale interpretazione radicale e intransigente dell’islam. I numeri sono impressionanti. Le associazioni culturali islamiche censite dal ministero dell’Interno nel nostro Paese sono 1.382. La stragrande maggiorza di queste (ben 1.068) vengono usate dai musulmani anche come luoghi di preghiera. Ed è qui che dilaga il radicalismo islamico.
A ingrossare le fila degli estremisti è ancora una volta l’immigrazione di massa che ha assunto “dimensioni significative”. Come si legge nella circolare, “trafficanti senza scrupoli, organizzazioni e reti criminali” alimentano i canali alle infiltrazioni terroristiche. Proprio per questo l’allerta non può più essere circoscritta ai centri islamici. A preoccupare sono anche i “circuiti parentali e relazionali” che, però, “risultano di difficile penetrazione”. Tanto che, a fronte del dilagare del proselitismo, divente sempre più importante “riuscire a intercettare il bacino potenzialmente esteso ed insidioso dei radicalizzati in casa” per anticipare “possibili progettualità ostili”.
fonte – http://www.ilgiornale.it/news/linea-dura-salvini-sullislam-controlli-tappeto-nelle-moschee-1686691.html?mobile_detect=false

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Testimoni di Geova S.p.A., un fiume di soldi dietro la fede: conti segreti e fondi speculativi

Può un “ente religioso, di istruzione, assistenza e beneficenza” investire in un fondo che ha sede in un paradiso fiscale? O essere il beneficiario delle azioni di società che vendono armi? Per rispondere a queste domande, Fanpage.it ha realizzato un’inchiesta sulle finanze della Società Torre di Guardia, l’istituzione dei testimoni di Geova per promuovere la loro opera religiosa in 240 Paesi al mondo.
Cosa hanno in comune la Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, l’istituzione dei testimoni di Geova per promuovere la loro opera mondiale, e la JP Morgan, la più grande banca del mondo? Può un “ente religioso, di istruzione, assistenza e beneficenza” investire in un fondo che ha sede in un paradiso fiscale? Chi ha il compito di istruire spiritualmente, può essere il beneficiario delle azioni di società che vendono armi? Per rispondere a queste domande, Fanpage.it ha realizzato un’inchiesta sulle finanze della Società Torre di Guardia (in inglese, Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania), l’ente no profit istituito nel 1884 negli Stati Uniti e presieduto da un Corpo direttivo di 8 membri, lo “schiavo fedele e saggio”. La Società Torre di Guardia ha tra i suoi obiettivi l’attività editoriale con la pubblicazione di Bibbie (circa 220 milioni di copie) e altri testi religiosi, l’istruzione, l’assistenza e beneficenza. La sede principale si trova a Warwick, nello Stato di New York, dove le varie congregazioni dei testimoni di Geova inviano i rapporti sull’opera di predicazione svolta da oltre otto milioni e mezzo di fedeli, presenti in 240 Paesi. Accanto a queste finalità religiose e caritatevoli, però, esiste un altro aspetto meno conosciuto: dai documenti contabili, infatti, emerge che la Torre di Guardia ha realizzato investimenti finanziari in JP Morgan; beneficiato di azioni di società che vendono armi; senza contare le entrate da un fondo in un paradiso fiscale o gli enormi profitti con la vendita di immobili a New York. Tutte queste attività, perfettamente legali, sono in gran parte sconosciute ai fedeli.
LEGGI TUTTO
 
fonte – https://www.fanpage.it/testimoni-di-geova-s-p-a-un-fiume-di-soldi-dietro-la-fede-conti-segreti-e-fondi-speculativi/

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Non solo Islam

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza

Il rabbino Shlomo Aviner, figura di spicco nel sionismo religioso, ha dichiarato che l’incendio della cattedrale di Notre Dame a Parigi potrebbe essere un castigo di Dio per i volumi del Talmud bruciati a Parigi nel XIII secolo. Ovviamente coloro che pretendono di difendere l’Europa dall’attuale invasione in nome del laicismo e dell’anti-islamismo filo-israeliano, si sono ben guardati da evidenziare le parole del rabbino. Dopo Pasqua pubblicheremo un altro significativo intervento di Rabbi Shlomo Aviner.
Vengono in mente le parole pronunciate pochi mesi fa da don Ricossa: “Non si creda che le associazioni dell’ebraismo sono contrarie a questa invasione. O meglio, da un lato con una mano la favoriscono, tanto è vero che mons. Lefebvre fu denunciato dalla Licra (Lega contro l’antisemitismo e il razzismo) per aver parlato male dell’invasione islamica: gli ebrei a favore degli islamici. Nello stesso tempo però, nello stesso modo, esponenti importanti dell’ebraismo attuale stanno sostenendo moltissimi movimenti che giustamente sono anti-islamici. Anche Steve Bannon è alleato di alti esponenti vicini a Netanyahu, e non solo lui. Perché hanno questa doppia manovra? Perché è il divide et impera, il loro scopo è di mettere evidentemente i musulmani contro i cristiani – invadeteli! – i cristiani contro i musulmani, – gli unici cattivi sono loro -, e finchè loro si fanno a botte per noi (ebrei) va benissimo. Vi ricordo quando per esempio a Nazareth (nel 1999) fu fatta costruire, per alimentare questo scontro, dal governo israeliano una enorme moschea davanti alla basilica di Nazareth, e l’Autorità palestinese si opponeva. Perché l’Autorità palestinese voleva la pace tra i palestinesi, che sono cristiani gli uni e musulmani gli altri, mentre invece lo stato israeliano voleva mettere i musulmani contro i cristiani e i cristiani contro i musulmani” Modena, 26/1/2019, estratto della conferenza di don Francesco Ricossa: “Cristianesimo, Ebraismo e Islam”, https://youtu.be/UwvpL2hPVh0)
Orazioni del Venerdì Santo per la conversione dei Giudei
“Oremus et pro perfidis Judaeis ut Deus et Dominus noster auferat velamen de cordibus eorum; ut et ipsi agnoscant Jesum Christum, Dominum nostrum. Omnipotens sempiterne Deus, qui etiam judaicam perfidiam a tua misericordia non repellis: exaudi preces nostras, quas pro illius populi obcaecatione deferimus; ut, agnita veritatis tuae luce, quae Christus est, a suis tenebris eruantur. Per Dominum nostrum Iesum Christum” (dal Messale Romano).
Preghiamo anche per gli ebrei che non credono, affinché il Signore e Dio nostro tolga il velo dai loro cuori ed anche essi riconoscano il Signore nostro Gesù Cristo. Dio onnipotente ed eterno, che non allontani dalla tua misericordia neppure l’incredulità degli ebrei, esaudisci le nostre preghiere, che ti presentiamo per l’accecamento di quel popolo, affinché riconosciuta la luce della tua verità, che è Cristo, siano liberati dalle loro tenebre. Per Gesù Cristo nostro Signore.
fonte- http://www.centrostudifederici.org/non-solo-islam/
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Notre Dame, OPEN prova a smentire la gioia social degli islamisti: ma è un flop

Chi legge il web conoscerà senz’altro quel fenomeno di David Puente. Il “debunkatore” ufficiale di Open, quello che sbufala anche situazioni insbufalabili, una firma che si posa come una pietra – o per meglio dire come un ape sovrappeso – su tutte le questioni più inutili della rete. Ebbene, a questo giro Puente se la prende con chi, come noi, ha riportato la notizia delle reazioni a dir poco agghiaccianti dei presenti di origine islamica all’incendio della cattedrale di Notre Dame. Ha la buona pace di non chiamarla “bufala”, perché i numeri sono talmente incontestabili da far rabbrividire i polsi (si parla di migliaia di reazioni divertite, espresse sia in commento che con faccina, ai video della cattedrale in fiamme), ma cerca comunque di dargli una giustificazione diversa da quella che tutti abbiamo immaginato, come vediamo nell’immagine sotto. Continua a leggere

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Notre Dame, gli islamisti esultano sul web

L’incendio di uno dei simboli della cristianità europea, Notre Dame, fa “godere” gli islamisti. Che sul web esultano impunemente e senza il minimo ritegno. Come conferma Il Messaggero, la notizia viene data da Site, dopo che aveva iniziato a rimbalzare da un social all’altro. È un copione che si ripete: quando l’Occidente soffre, come nel caso degli attentati terroristi di matrice islamista, arriva l’esultanza della parte più fondamentalista dell’Islam radicale.
Notre Dame, gli islamisti esultano sul web
Sono numerosi, secondo il Site, i profili collegati ad account di islamisti dai quali vengono condivise foto dei media che mostrano le fiamme e il fumo che si alza dalla cattedrale di Parigi, immagini accompagnate da commenti in cui si esprime gioia per la tragedia che ha colpito la capitale francese. Continua a leggere

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India: indù contro islamici tra vacche e maiali

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza58551563
Comunicato n. 32/19 dell’11 aprile 2019, San Leone Magno
India: indù contro islamici tra vacche e maiali
Assam, musulmano costretto a mangiare maiale dai ‘protettori delle vacche’
Shaukat Ali è stato fatto inginocchiare nel fango e punito con il consumo del maiale, che la sua religione considera impuro. Il distretto va al voto l’11 aprile. In Assam la vendita del manzo è legale. Presidente dell’All India Majlis-E-Ittehadul Muslimeen Party: “Il linciaggio di un anziano innocente è illegale in ogni parte dell’India”.
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Un uomo musulmano dell’Assam è stato trascinato, picchiato con bastoni e costretto a mangiare carne di maiale da un gruppo di radicali indù “protettori delle vacche”. Il gruppo era furioso perché l’uomo vendeva carne di mucca, che è l’animale sacro della religione indù. Per questo i nazionalisti lo hanno ripagato con la “giusta punizione” religiosa: costringerlo a cibarsi dell’animale considerato impuro dall’islam. Il video poi è stato diffuso sui social, dove è stato condiviso e visualizzato migliaia di volte.
L’incidente è avvenuto nel distretto di Biswanath il 7 aprile. Shaukat Ali, il musulmano, è stato fatto inginocchiare in mezzo al fango e circondato dalla folla in preda all’ira. Nel filmato si sentono gli aggressori che urlano: “Hai la licenza di vendere carne di manzo? Sei del Bangladesh? Il tuo nome è nel registro nazionale dei cittadini [indiani]?”.
Ali ha riportato diverse ferite ed è ricoverato nell’ospedale governativo. Secondo l’agenzia stampa indiana NDTV, la polizia ha arrestato cinque persone e registrato due denunce. Rakesh Roushan, a capo della polizia distrettuale, ha dichiarato che l’aggressione “non è un episodio di tensioni settarie”.

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L'ISLAM POLITICO E LA DIMENSIONE SPIRITUALE DELLA GEOPOLITICA

Segnalazione di Giacomo Bergamaschi

Taluni interessanti e intelligenti commenti al mio recente articolo, per i quali ringrazio sin da ora gli autori, mi danno modo di approfondire meglio alcuni aspetti che, per forza di cose, ho dovuto tralasciare in quel contesto. La principale critica al pezzo non riguarda, a ben vedere, la ormai prossima centralità di una nuova missione universale mediterranea, né l’ormai prossimo nuovo ordine globale antiliberale social-confuciano a guida han, ma il ruolo che gioca e giocherebbe l’Islam politico in tale ambito.
A tal punto è necessaria una brevissima introduzione storico-culturale. La storiografia più avanzata, come una certa filosofia “idealistica” germanica ed italiana, vede nel modello di pensiero basato sulla strategia di guerra un autentico grado “metafisico-culturale”, superiore sia a quello scientifico sia a quello economico. A tal proposito, la stessa prospettiva di Samuel Huntington mi sembra assai chiara.

fonte – https://sollevazione.blogspot.com/2019/04/lislam-politico-e-la-dimensione.html

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Ospedali: dove c’erano le suore adesso arrivano le musulmane

 

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza120913442-18b1051c-cefb-4768-989d-743a06dc09b6
Comunicato n. 28/19 del 29 marzo 2019, San Secondo
Ospedali: dove c’erano le suore adesso arrivano le musulmane
Il laicismo, amico dell’ebraismo e nemico di Cristo Re, dopo aver decristianizzato la società, apre le porte all’Islam. Ci salveranno forse coloro che parlano contro l’Islam innalzando la bandiera di Israele e non il vessillo di Cristo Re?
http://www.centrostudifederici.org/inchiesta-the-movument-stelle-davide-strisce/
 Torino, giovani musulmani volontari in ospedale per favorire l’integrazione
Un gruppo di ragazzi, tutti di fede islamica tra i 18 e i 24 anni, entreranno in corsia e porteranno il loro aiuto ai piccoli pazienti dell’ospedale Infantile Regina Margherita e agli anziani dell’ospedale Molinette. Fatima Zahra, responsabile dell’Associazione la racconta così: “Siamo un gruppo di giovani ragazzi che vorremmo aiutare, dal punto di vista umano, culturale e sociale, in maniera solidale, senza finalità di lucro, persone che si trovano a dover sostenere delle cure in ambito ospedaliero e che necessitano di un supporto morale e/o materiale. Uno dei nostri obiettivi è favorire, con le nostre iniziative, l’integrazione di questi individui all’interno della società ed escludere così ogni forma di discriminazione e rifiuto. Vogliamo rendere più piacevole il soggiorno del malato e facilitare il rapporto medico-paziente, attraverso mediazioni culturali in varie lingue”. Continua a leggere
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