Luigi Bonaventura pentito ‘Ndrangheta: Vi svelo gli affari di mafia coi bitcoin

Luigi Bonaventura, ex boss di Crotone, è sicuramente uno dei pochi pentiti di ‘ndrangheta che ha reso possibile numerosi arresti collaborando con diverse procure (“sicuramente più di 500”, mi dice lui, confessando di non avere mai tenuto il conto totale). Collaboratore di giustizia da anni (“per amore di mia moglie e dei miei figli”, dice) ha deciso di raccontare a TPI come si muove la nuova ‘ndrangheta.
Mi chiamo Luigi Bonaventura. Sono figlio di Mamma ‘Ndrangheta e con questo voglio dire che nasco ‘ndranghetista per diritto di successione. Così come successe a mio padre, mio nonno, e forse anche al mio bisnonno.
Arrivo all’apice della famiglia in giovane età, nel 2001, quando avevo 30 anni, per volontà di mio zio Gianni Bonaventura, che era il reggente dell’epoca. In realtà non dovrei chiamarmi Bonaventura, dovrei chiamarmi Vrenna perché mio nonno era Luigi Vrenna ‘u Ziu: parliamo di uno dei più importanti boss di ‘Ndrangheta che all’epoca esisteva in Calabria, quando i boss più importanti si contavano sulle dita di una mano
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fonte – https://www.tpi.it/2019/04/09/luigi-bonaventura-pentito-ndrangheta/

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