Intervista al Vicepresidente del Congresso Mondiale per la Famiglia

Risposta alle polemiche, gli insulti e le fake news di chi vede come fumo negli occhi la festa delle famiglie che si svolgerà a Verona dal 29 al 31 marzo
di Luca Marcolivio

Assieme a Toni Brandi, sarà il principale “anfitrione” del Congresso Mondiale delle Famiglie, in programma a Verona dal 29 al 31 marzo 2019. Jacopo Coghe, 34 anni, presidente di Generazione Famiglia, ha assunto alcuni mesi fa l’incarico di vicepresidente del Congresso Mondiale. Generazione Famiglia e Pro Vita onlus, hanno stretto un’alleanza che, alla lunga, potrebbe rivelarsi vincente, perché sostenuta dal basso, dalla gente comune. Nel frattempo, però, c’è molto da lavorare e sullo sfondo c’è il passaggio cruciale delle elezioni europee. «Un’Europa che non scommette sulla famiglia non ha alcun futuro», afferma Coghe, che, a colloquio con Scenari economici, si è espresso a chiare lettere su cosa c’è in gioco.
Manca meno di un mese allo svolgimento del Congresso Mondiale delle Famiglie, a che punto sono i preparativi?
«La lista dei partecipanti è ormai definitiva, siamo davvero in dirittura d’arrivo. Sia Generazione Famiglia che Pro Vita hanno accumulato un bagaglio di esperienze importanti negli ultimi 4-5 anni: tante battaglie per la famiglia e per la vita ci hanno portato a marciare fianco a fianco in numerose occasioni. Perché allora non unire le forze? La vera carta vincente del nostro Congresso, però, sarà l’alleanza che stingeremo con le famiglie che incontreremo a Verona. I partecipanti e gli uditori contano almeno quanto gli esperti che saliranno sul palco. Continua a leggere

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Le famiglie sono la base di una società sana…e quindi libera

Segnalazione di Redazione BastaBugie
Intervista allo psicologo Silvio Rossi, autore del libro ”I Signori dell’Anello. Guida alla vita familiare”
di Giuseppe Brienza

Silvio Rossi, psicologo e psicoterapeuta di esperienza (ha 25 anni di attività di studio oltre che al servizio della Pubblica amministrazione) ha scritto il libro “I Signori dell’Anello. Guida alla vita familiare in piccole note”, pubblicato dalla casa editrice cattolica “D’Ettoris Editori”. Il suo è stato definito dallo scrittore Paolo Gulisano “un libro geniale” e, addirittura, lui “una sorta di Ennio Flaiano della psicologia”, per la originalità e vividezza dei contenuti, a cominciare dal titolo prescelto.
L’Anello di cui parla, infatti, non è naturalmente quello di Sauron, il personaggio cattivo per antonomasia creato dallo scrittore inglese Tolkien ne Il Signore degli Anelli, bensì quel cerchietto d’oro che suggella una comunione di vita per sempre fra un uomo e una donna che si amano e ambiscono a divenire genitori. Il saggio raccoglie 107 brevi e fulminanti “note” per una sana e politicamente scorretta vita familiare distillando nel complesso alcune preziose verità sulla famiglia, in gran parte oggi negate o dimenticate. In Terris lo ha intervistato in occasione della festa della Santa Famiglia. Continua a leggere

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CONCLUSO IL PROCESSO DI SILVANA DE MARI

CONCLUSO IL PROCESSO DI SILVANA DE MARI

Le dichiarazioni della scrittrice cattolica e l’intervista al suo avvocato parlano delle luci e delle ombre della sentenza che l’ha assolta da quasi tutte le accuse
di Andrea Zambrano

«Nessun trionfalismo, ma anche nessun disfattismo. Il principio fondamentale della libertà di espressione però è stato salvaguardato». E’ la posizione più che realista tenuta dall’avvocato Mauro Ronco che nel processo di ieri a Torino contro Silvana De Mari ha commentato la sentenza del tribunale che condanna il medico per uno solo dei capi di imputazione che le venivano contestati mentre la assolve per tutti gli altri, compresa quell’intervista alla Zanzara che la proiettò tra i casi mediatici più rilevanti.
In sostanza, con la sentenza del giudice Eugenia Melania Cafiero la De Mari dovrà pagare una multa di 1.500 e una provvisionale di 2.500 euro al Coordinamento Torino Pride e a Rete Lenford per aver legato l’attività dei gruppi Lgbt allo sdoganamento della pedofilia. Per tutte le altre accuse invece è stata assolta. Continua a leggere

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COME DIFENDERSI DALLE MINACCE DEL MONDO

COME DIFENDERSI DALLE MINACCE DEL MONDO

Cinque consigli pratici per resistere alla seduzione e al terrore con cui cercano di cancellare la presenza cristiana sulla terra

Il Mondo ci minaccia in due modi: seducendoci e terrorizzandoci.
Ci seduce manifestandoci il suo volto sofisticato e sorridente nell’arena pubblica: il teatro, il cinema, la televisione, i giornali, i libri ed in particolare ‘Internet’; nonché nella società intera con la sua morale decadente, le sue mode indecenti, i suoi modi di comportamento convenzionali, e con le sue massime speciose come: ‘Incoroniamoci di rose prima che si appassiscano’ (Sap 2,8).
Così il Mondo presenta come desiderabile, ammirevole, coraggioso, e persino nobile l’insieme delle sue indegnità, delle sue vanità e bassezze, suscitando nell’uomo le concupiscenze per trascinarlo all’Inferno.
Il Mondo ci terrorizza con la persecuzione organizzata contro gli adoratori dell’unico Dio Uno e Trino: la persecuzione legale contro l’insegnamento cattolico nelle scuole, e contro i segni pubblici della Fede cattolica nelle scuole, negli ospedali e gli studi privati del lavoro; contro il matrimonio, le famiglie numerose, ed i genitori che insistono ad educare in modo cattolico e vestire modestamente i loro figli; la persecuzione psicologica contro tutti coloro che professano pubblicamente la loro Fede e che tendono a condurre una vita decente, devota, e pia. Continua a leggere

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Orban abolisce in Ungheria i corsi gender in tutte le Università

Segnalazione di BastaBugie

Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): ciclista trans vince gara femminile, partito gay al via, i pasticceri possono dire di no a torte gay
da Radio Roma Libera

Finalmente una buona notizia: l’Ungheria ha definitivamente cacciato il gender da tutte le Università dello Stato, poiché, secondo quanto dichiarato dal Segretario per l’Educazione, Bence Rétvári, rappresenta, «come il marxismo-leninismo, un’ideologia e non una scienza».
Il relativo decreto, che renderà il provvedimento esecutivo a far data dal prossimo anno, è stato firmato dal premier Viktor Orbán. Non ve ne sarebbe stato bisogno, poiché le iscrizioni a tali corsi, a dir poco scarse, avrebbero già giustificato da sole la loro cancellazione. Ma l’esecutivo ha inteso esplicitamente spiegare come la decisione non sia stata assunta per una questione di numeri, bensì per una questione di buon senso, come specificato già lo scorso agosto dal Capo di Gabinetto, Gergely Gulyas: «Il governo ungherese non intende spendere soldi pubblici per l’istruzione in questo campo», ha specificato. In effetti, ha già ritirato ovunque il proprio sostegno finanziario.
Il provvedimento colpisce tutti gli Atenei in generale ed, in particolare due, quello di Eòtvòs Loránd con sede a Budapest, e l’altro, l’Università Centrale Europea di George Soros, che finora distribuiva anche diplomi a chi frequentasse tale “disciplina”.
A nessuno mancheranno.
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Intervista a Silvana De Mari: "Vi racconto il mio processo e la mia difesa"

Segnalazione di Redazione BastaBugie
Si vuole impedire la libertà d’informazione e il diritto dei cristiani di pensarla diversamente dalla cultura dominante (VIDEO: Premio Viva Maria a Silvana De Mari)
di Americo Mascarucci

Un processo alla libertà d’informazione e al diritto di “pensarla diversamente”. In questo si sta sostanzialmente concretizzando il processo per diffamazione contro Silvana De Mari, scrittrice di libri fantasy, blogger e medico chirurgo, querelata dalle associazioni Lgbt per aver espresso giudizi “politicamente scorretti” sull’omosessualità. Il suo processo sta diventando un evento mediatico a tutti gli effetti. Sono diverse le personalità del mondo politico che la stanno sostenendo. […] Una sua condanna infatti rischierebbe di far passare un messaggio molto pericoloso, ossia che non possa esistere alcuna opinione contraria all’ideologia gender, laddove questa per esempio si ostina a voler “imporre” un’origine genetica all’omosessualità, o a negare che da questa condizione si possa uscire.
Dottoressa, come sta andando il processo?
«Abbiamo concluso la parte istruttoria che a mio giudizio è andata molto bene, visto che sono riuscita a spiegare le mie ragioni. Ora ci sarà la parte della discussione prevista il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia».
Quali sono state le ragioni che ha esposto?
«Ho in pratica spiegato i motivi per cui ho fatto determinate dichiarazioni. Ho anche portato del materiale e ho illustrato per l’ennesima volta l’esatto significato del termine pedofilia. Ho ribadito che si tratta di un orientamento sessuale caratterizzato dall’attrazione per i minori, ma che non significa mettere le mani sui bambini. Continua a leggere

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Nell'educazione va messo al centro l'aspetto religioso, parola di don Bosco

Segnalazione di Redazione BastaBugie
La formazione in famiglia e a scuola non è equilibrata se non è percepita come l’unione di corpo e anima
di Teresa Mancini

Abbiamo già sottolineato come i principi ispiratori del Sistema Preventivo di Don Bosco, ampiamente ed efficacemente applicati nel tempo e nello spazio (la famiglia dei Salesiani e l’opera degli oratori sono una realtà diffusa in molti Paesi del mondo, che non smette di dare frutti), trovino completa applicazione ed utilità non solo nel campo dell’azione pastorale a favore dell’educazione dei giovani nelle parrocchie, negli oratori, nell’attività di catechesi, ma come questi “principi cardine” abbiano una indiscussa validità educativa in tutti i contesti educativi, inclusa la famiglia.
È nostra convinzione che gli indirizzi pedagogici del Santo pedagogo non solo sono trasferibili nelle dinamiche relazionali genitori-figli, ma che proprio essi possono costituire quei correttivi così indispensabili nelle nostre, spesso drammatiche, emergenze educative, nell’affrontare i problemi educativi che ci impegnano e spesso ci sconfiggono come genitori. È questa la tesi che ci sta più a cuore: Don Bosco è un faro acceso anche nelle nostre famiglie: egli guida e recupera al bene anche i nostri figli, se comprendiamo, accogliamo e applichiamo il messaggio che ci comunica.
RAGIONE, RELIGIONE, AMOREVOLEZZA
Abbiamo già argomentato “en passant” sulle tre parole chiave che ispirano il suo pensiero: ragione, religione, amorevolezza, e su come questi tre aspetti, se ben coniugati nell’approccio docente-discente, assicurino la fiducia dei nostri ragazzi verso l’educatore realizzando il tanto auspicato “successo educativo”. Mi sono chiesta in quali di questi tre elementi la nostra realtà attuale risulta più carente, più lontana dal modello proposto: nella ragione, nella religione, nell’amorevolezza? Ho cercato di ipotizzare cosa ci direbbe oggi Don Bosco osservando i nostri ragazzi, guardando dentro le nostre famiglie.
Una prima presa di coscienza: forse, nelle nostre esperienze come educatori non manca il richiamo alla “ragione” e all'”amorevolezza”, ma non è più centrale la “religione”. Capita infatti, in modo sempre più convinto e diffuso, che, in nome di un indiscusso principio di laicità del servizio scolastico pubblico, ad esempio, o in nome di una libertà di scelta del proprio credo religioso, dei valori ispiratori fondamentali della propria vita, venga trascurato, addirittura accantonato l’aspetto spirituale della formazione dei nostri bambini, demandando ogni responsabilità alla parrocchia e affidando una delega in bianco ai catechisti che operano nel territorio, o aspettando che i nostri ragazzi, una volta cresciuti, facciano “liberamente” le proprie scelte.
Don Bosco ci insegna che ciò è fallimentare, se da subito, e permeando ogni esperienza, attività e conoscenza, non si realizza un collegamento dialettico tra ciò che è immanente e ciò che è trascendente, se non diamo alle nostre azioni, scelte, progetti la direzione che Dio, nella Sua infinita bontà ci ispira, se nella nostra realtà quotidiana non ci mettiamo in dialogo con Lui. Continua a leggere

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I DUE MOTIVI CHE FANNO ARRABBIARE LA SINISTRA PER VERONA COME CITTA' A FAVORE DELLA VITA

Ieri e l’altro ieri Cruciani e Parenzo, conduttori su Radio24 della trasmissione “La Zanzara” a partire dalle 18.30 hanno cercato in ogni modo di mettere in difficoltà il nostro Matteo Castagna, che con la consueta determinata aplomb e con un po’ di sana ironia, ha ribattuto colpo su colpo, da cattolico integrista, senza timori e dicendo la verità su contraccezione, aborto, rapporti pre-matrimoniali, omosessualità, ruolo della donna nella società ecc.  
Segnalazione Redazione BastaBugie

La mozione del Consiglio comunale impegna il Comune a promuovere il programma ”Culla segreta” e a stanziare fondi di bilancio per progetto Gemma e progetto Chiara
di Rodolfo Casadei

La mozione del Consiglio comunale che proclama Verona «città a favore della vita», che impegna il Comune a promuovere il programma regionale “Culla segreta” e a stanziare fondi di bilancio per progetto Gemma e progetto Chiara, due iniziative che offrono aiuto economico a donne che incontrano difficoltà materiali al momento di una gravidanza, non chiede in alcun modo l’abrogazione della legge 194/78 che ha legalizzato l’aborto in Italia. Il testo della mozione cita anzi gli articoli della legge che auspicano interventi per rimuovere i motivi che possono condurre le donne a richiedere un’interruzione della gravidanza. Perché allora la stampa di sinistra ed esponenti politici di spicco di Partito democratico, Leu e Movimento Cinque Stelle si sono scagliati con violenza inaudita contro il voto dei consiglieri comunali veronesi? Esponenti nazionali del Pd come Andrea Orlando hanno addirittura chiesto l’espulsione dal partito della capo gruppo piddina in Consiglio comunale Carla Padovani, che ha votato a favore della mozione; la senatrice Monica Cirinnà si è dichiarata «esterrefatta e schifata» per il voto veronese. Continua a leggere

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Svolta storica: Trump rovescia la maggioranza alla Corte Suprema

Segnalazione di Redazione BastaBugie

Con il cattolico Kavanaugh, pro-life e pro-family, dopo 45 anni di dominio democratico, al massimo tribunale USA finalmente c’è una maggioranza duratura che ha la possibilità di limitare l’aborto e proteggere la famiglia
di Alessandra Nucci

Alla fine diventa chiaro a tutto il mondo, favorevoli e contrari, che il principio per cui la nomina del giudice Brett Kavanaugh alla Corte Suprema è diventata una battaglia all’ultimo sangue è il rischio che, cambiando la maggioranza di 5-4 fra i giudici a favore della sinistra, venga rovesciata la sentenza che nel 1973 legalizzò l’aborto.
La giurisprudenza americana ammette il diritto di abortire un bambino durante tutti i nove mesi della gravidanza, non per effetto di una legge del Congresso ma della sentenza Roe vs Wade. Per questo ogni nomina di ogni giudice della Corte Suprema, quando alla Casa Bianca c’è un repubblicano, scatena una battaglia feroce. Si era già visto con il giudice Clarence Thomas, accusato da una donna di averle fatto delle avances mentre era sua dipendente. Ma mai in passato si era arrivati a presentare delle accuse così vaghe, lontane nel tempo e prive di riscontro come nel caso di Kavanaugh.
ACCUSE FALSE
Nessuno dei testimoni da lei citati ha confermato le accuse della professoressa di psicologia Christine Blasey Ford, e anzi tutti, compresa la sua «amica di vecchia data», hanno esplicitamente escluso di aver mai conosciuto o partecipato a quello da lei raccontato. Dopo di che, anche le sue altre affermazioni sono crollate una dopo l’altra.
Come postumi del trauma subito 36 anni fa aveva citato la paura di salire su un aereo e la claustrofobia che l’aveva costretta a installare una seconda porta di casa. Peccato che la Ford risulti essere una «frequent flyer», avente cioè lo status di una persona che sale sull’aereo tanto spesso da meritarsi dei voli omaggio e peccato anche che si sia fatto avanti il suo fidanzato degli anni 1992-1998 a smentire sia la paura di volare sia la claustrofobia e la seconda porta di casa.
Come prova della veridicità delle sue accuse Christine Ford aveva portato il risultato di un esame della verità con il poligrafo. Peccato che il nome di Brett Kavanaugh in questo test non sia stato nemmeno citato.
A quali domande aveva risposto? A due in tutto, fatte a domicilio dal medico legale che le chiedeva solo di confermare che era vero o no quanto da lei stessa scribacchiato lì per lì (il foglio originale è visibile in internet) su un foglio di quaderno, dove il nome di Kavanaugh non c’è. L’ex-fidanzato ha smentito anche la familiarità che la Ford ha negato di avere con l’esame di poligrafo, avendo ella addirittura addestrato un’amica su come fare per superare il test con successo. Continua a leggere

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Nuova Serie TV su Padre Brown con baci tra donne, propaganda dell'eutanasia, ecc.

Segnalazione di Redazione BastaBugie

Il prete detective affronta il tutto con un moralismo rassegnato che non appartiene alla lucida razionalità dell’originale uscito dalla penna di Chesterton (molto meglio la serie tv degli anni ’70 con Renato Rachel)
di Rino Cammilleri

(LETTURA AUTOMATICA)
E’ partita la sesta stagione dei telefilm su Padre Brown e mi sono disposto a guardarla come le precedenti. Gli attori sono gli stessi delle varie stagioni: Mark Williams, che fa il protagonista, e i comprimari fissi Mrs Bridgette McCarty (Sorcha Cusacks), l’autista Sid Carter (Alex Price), il sergente Goodfellow (John Burton) e Penelope (Emer Kenny) che ha preso il posto di lady Felicia Montague (Nancy Carrol), partita per il Sudafrica nella quarta stagione.
Nella nuova serie Penelope appare ingrassata, quantunque l’espressività dell’attrice sia inalterata. Pazienza: era la più carina. I telefilm sono nel complesso gradevoli, anche se manca quel quid che solo Chesterton sapeva dare. Infatti, la serie è solo ispirata al personaggio creato da Gilbert K. Chesterton. Il risultato è che un prete cattolico diventa detective, con storie che tengono presente che, appunto, si tratta di un prete cattolico nell’Inghilterra anglicana dei primi anni Cinquanta. Naturalmente, gli autori non hanno il genio letterario di Chesterton né, figurarsi, la sua preparazione teologica. Continua a leggere

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