Bergoglio vuole vendere le chiese

Risultati immagini per vendiamo le chieseRiceviamo e pubblichiamo questa lettera ricevuta per la pubblicazione da una nostra lettrice

LETTERE DEI LETTORI
di Barbara Torre
Jorge Mario Bergoglio
C/O DOMUS SANCTAE MARTHAE
Piazza Santa Marta
00120 Città del Vaticano
Alle Diocesi e alle Parrocchie
Addì 04-12-2018
Oggetto: vendita delle chiese
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Bergoglio, le prove del legame tra la sua Chiesa e la massoneria: un attacco durissimo

Papa Francesco
Fari puntati sui legami tra il Vaticano e la massoneria. Un caso che si aprì con un intervento del cardinale Gianfranco Ravasi su Il Sole 24 ore, quando il 14 febbraio del 2016 scriveva un articolo titolato: “Cari fratelli massoni“. Come sottolinea Il Giornale, fu l’occasione per lanciare un messaggio ben preciso: basta chiusure e pregiudizi, è l’ora del dialogo, cerchiamo quello che ci unisce e non quello che ci divide. Non a caso, da allora sono iniziati degli incontri nelle diocesi italiane con l’attiva partecipazione del Grande Oriente d’Italia (Goi).
Eppure, la massoneria, è per definizione molto lontana dalla Chiesa Cattolica. E la ragione è molto semplice: la Chiesa ha sempre ravvisato il carattere satanico del progetto massonico e quindi la sua pericolosità per i fedeli cattolici. Eppure, ora, sottolinea sempre l’articolo del quotidiano di via Negri, si segue il metodo del “pastoralismo”, la base del pontificato di Papa Francesco. In buona sostanza, una Chiesa che si disinteressa della dottrina, nella teoria sempre valida ma in pratica anche pronta ad essere scardinata.

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MASSONERIA: BONANNO, ''NOI PULITI, PAPA FRANCESCO POTREBBE ESSERE NOSTRO CAPO''

Abruzzo Web Quotidiano on line per l’Abruzzo. Notizie, politica, sport, attualitá

LA NOTIZIA DEL GIORNO (che non stupisce…)

di Loredana Lombardo
L’AQUILA – “La massoneria è pulita, composta da persone con una forte morale, tanto che potrebbe essere suo capo ideale Papa Francesco, in virtù del suo messaggio dell’universalità del Creatore ‘urbi et orbi’ , unico e comune per tutti gli esseri viventi, al di sopra delle religioni,  che è anche un principio cardine della massoneria”.
Parola di Vincenzo Bonanno, delegato magistrale Abruzzo Molise della Gran Loggia di rito scozzese, volto noto aquilano, in quanto storico docente di lingua inglese del liceo classico “Cotugno” e presso la facoltà di Scienze motorie.
Nell’intervista ad Abruzzoweb, Bonanno tiene a sfatare quelli che per lui sono solo pregiudizi intorno alla Massoneria, consolidatisi dopo vari scandali e vicende giudiziarie che hanno segnato la recente storia italiana, a cominciare quelle che hanno riguardato la loggia P2 di Licio Gelli.
“Non ci sono preclusioni per essere ammessi alla massoneria – spiega innanzitutto Bonanno – ci sono persone di ogni nazionalità, cultura, senza distinzioni di ceto, orientamento sessuale o politico. Non accettiamo atei o agnostici, per un motivo molto semplice. Noi crediamo che ci sia un Dio, unico e comune a tutti”.
Le grandi famiglie italiane sono due, il Grand’Oriente d’Italia riservata solo agli uomini e la Gran Loggia di rito scozzese, a cui possono accedere anche le donne.
Bonanno è affiliato alla Gran Loggia di rito scozzese da oltre 40 anni, gli iscritti in tutta la regione sono circa un centinaio, divisi in gruppi provinciali.
Il gran maestro è l’avvocato Sergio Ciannella, che presiede il Supremo Consiglio.

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http://www.abruzzoweb.it/contenuti/massoneria-bonanno-noi-puliti-papa-francesco-potrebbe-essere-nostro-capo-/670302-4/ Continua a leggere

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Bergoglio: un freddo machiavellico, astuto, mentitore

"FRANCESCO: UN FREDDO MACHIAVELLICO, ASTUTO, MENTITORE"

“FRANCESCO: UN FREDDO MACHIAVELLICO, ASTUTO, MENTITORE”

(con traduzione automatica, ampiamente imperfetta) Per quanto riguarda le accuse di abuso sessuale e di ostruzionismo, la stampa mainstream di sinistra ha per lo più trattato “papa” Francis con i guanti. Dopotutto, nessuno ha attaccato il cattolicesimo in modo più aperto e con un effetto più duraturo di Jorge Bergoglio, e sarebbe un peccato che la sinistra politica dovesse rischiare  di …
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Il “Padre nostro” nella versione sacrilega di Bergoglio

del Prof. Luciano Pranzetti
Nell’intervista al cardinal Giuseppe Betori – Avvenire 10/7/2017 – si ha conferma di una prossima correzione del testo evangelico, così come voluta dal Papa Francesco I, d’intesa con i più dotti biblisti in circolazione. “Un Lavoro di squadra”, osserva compiaciuto il presule fiorentino, che ha stabilito essere, il passo di Matteo 6, 13 “E non ci indurre in tentazione” del tutto inaccettabile poiché – ragionano Papa Francesco, il cardinal Betori e la squadra dei biblisti – Dio, che è somma bontà ed infinita misericordia, non può mai ‘indurre’ in tentazione. Pertanto, posta tale ‘verità’, il verbo incriminato va sostituito con altro più corrispondente alle predette divine bontà e misericordia.
Ed ecco, allora, uscire dal cilindro del vocabolario conciliare la magica soluzione sostitutiva: “Non ci abbandonare alla tentazione”, formula che, pur non essendo – al settembre 2018 – stata sancita in AAS, vien recitata qua e là. Una formula, come abbiam detto sopra, che determina una doppia nefasta deriva: teologica e semantica e di cui ci apprestiamo a rendere conto e ragione.
Il N. T., come si sa, è scritto in lingua greca che, pur diversa essendo dall’aramaico parlato da Gesù, è testo canonico su cui si fondano l’intera Rivelazione e il ‘Depositum fidei’. Ciò per dire che, greca o aramaica la versione, niente cambia ai fini della inerranza della Parola di Dio fattosi uomo. Continua a leggere

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Coccopalmerio presenzia a festino con droga e Bergoglio lo sa

Cardinale Coccopalmerio presenzia ad un festino con droga – Francesco lo sa

Il cardinale Francesco Coccopalmerio (di 80 anni) era fisicamente presente al famoso festino gay a base di droga del 2017, nell’appartamento del suo segretario, Monsignor Luigi Capozzi. Il festino è stato interrotto da una incursione della polizia. Una fonte vaticana altolocata ha detto a LifeSiteNews.com (10 ottobre) che papa Francesco ne è pienamente consapevole. Nondimeno, Coccopalmerio, un fido seguace pro-gay di papa …
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Intervista a Viganò, dopo il suo dossier

Alla defezione dalla Fede corrisponde quasi sempre una decadenza morale. Questo insegnamento della Chiesa è sempre valido. L’articolo è emblematico, scritto con la mens e i titoli ecclesiastici alla “Contro-Chiesa” come se fosse la Chiesa Cattolica da un buon giornalista, ma sedeplenista.
Segnalazione di Redazione BastaBugie
L’ex nunzio ha raccontato un piccolo tassello di un vasto fenomeno (non solo di questi ultimi anni) che mostra quanto la lobby gay abbia preso il controllo
di Aldo Maria Valli

(LETTURA AUTOMATICA)
Monsignore, come sta?
Grazie a Dio molto bene, con grande serenità e pace di coscienza: è il premio della verità. La luce vince sempre sulle tenebre, non può essere soppressa, specialmente per chi ha fede. Perciò ho molta fiducia e speranza per la Chiesa.
Come giudica le reazioni alla pubblicazione del suo memoriale?
Come lei sa, le reazioni sono contrapposte. C’è chi non sa più dove attingere il veleno per distruggere la mia credibilità. Qualcuno ha persino scritto che sono stato ricoverato due volte con trattamento obbligatorio (TSO) per uso di droga; c’è chi si immagina cospirazioni, complotti politici, trame di ogni genere, eccetera, ma ci sono anche molti articoli di apprezzamento e ho avuto modo di vedere messaggi di sacerdoti e fedeli che mi ringraziano, perché la mia testimonianza è stata per loro un barlume di speranza nuova per la Chiesa. Continua a leggere

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Bergoglio contro i "cani selvaggi"

La dimostrazione di come un non credente possa giungere ad analisi e conclusioni condivisibili sull’operato di Bergoglio e della Contro-Chiesa, senza giungere a definirla tale. Quello lo sappiamo e lo ricordiamo noi. Ma la parte sul Concilio è davvero ottima.
QUINTA COLONNA
di Marcello Veneziani
No, Santità, un Papa non può chiamare “cani selvaggi” il prossimo, soprattutto quando si tratta di cattolici, cristiani, credenti. Cani è la definizione spregiativa che gli islamici danno degli infedeli e dei cristiani. Perfino i più spietati terroristi furono definiti dai pontefici che hanno preceduto Francesco, “uomini delle Brigate rosse”, uomini dell’Isis. Mai cani. Scendere a quei livelli livorosi non è degno di un Santo Padre. Il silenzio e la preghiera erano le risposte più dignitose.
Per carità, non facciamo le anime belle. Sappiamo che verminaio c’è negli intestini della curia e nei bassifondi della Chiesa. Il racket della pedofilia, come la lobby gay a cui lo stesso Bergoglio una volta accennò, sono solo alcuni dei lati oscuri della Chiesa. Quella pedofilia di cui sconcertano le proporzioni, la collegialità, la complicità reciproca, prima che i suoi singoli e frequentissimi episodi. Ma oltre quei giri torbidi che riguardano la sfera sessuale ce ne sono almeno altri due: uno incentrato sul malaffare e l’altro sulla guerra senza esclusione di colpi per conquistare ruoli di potere clericale. Giri che non nascono certo con Papa Bergoglio ma sono il lato b della Chiesa, il suo volto corrotto e si presentano con alti e bassi da svariati secoli, con un’accentuazione speciale da quando l’ateismo e il nichilismo hanno corroso anche la fede dentro i sacri portoni della Chiesa. Verrebbe voglia di invocare i cani per risanare la Chiesa ma i cani del Signore, come si chiamarono i Domenicani, a cui appartenne anche il più fulgido Dottore della Chiesa, San Tommaso d’Aquino. Continua a leggere

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Viva San Pio X!

Risultati immagini per San Pio X
Pur non aderendo alla Tesi di Cassiciacum, come ampiamente risaputo, il Circolo Christus Rex condivide e si riconosce nelle osservazioni di questo articolo in ogni affermazione anti-modernista
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 63/18 del 3 settembre 2018, San Pio X
Celebriamo la festa di san Pio X pubblicando l’editoriale dell’ultimo numero della rivista Sodalitium (n. 69, luglio 2018), che indica la linea dottrinale antimodernista da seguire per rimane fedeli all’insegnamento del santo pontefice.
Editoriale della rivista Sodalitium, n. 69 luglio 2018
“Lo iato tra le affermazioni dei Papi del XIX secolo e la nuova visione che inizia con la Pacem in terris è evidente e su di esso si è molto dibattuto. Esso sta anche al cuore dell’opposizione di Lefebvre e dei suoi seguaci contro il Concilio”. Non è la prima volta che Joseph Ratzinger esprime la sua opinione sull’inconciliabilità tra l’insegnamento della Chiesa (“le affermazioni dei Papi del XIX secolo”) e quello moderno (Dignitatis humanæ o – come qui – Pacem in terris): ne abbiamo già parlato a proposito del suo discorso augurale alla Curia Romana del 22 dicembre 2005, su Sodalitium n. 59, pp. 41-43. Lo iato (nel senso figurato di “interruzione”, “soluzione di continuità”) è quindi “evidente”, cioè immediatamente e totalmente comprensibile.

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