Migranti, l’Europa egoista e spaccata farà trionfare Salvini
Segnalazione Linkiesta
Migranti, l’Europa egoista e spaccata farà trionfare Salvini
La vicenda dell’Aquarius ha dimostrato che l’Italia può pestare i pugni sul tavolo facendosi sentire. Ma la questione dei migranti è una crisi strutturale e non può essere affrontata come un’emergenza umanitaria: ognuno deve prendersi le proprie responsabilità e i flussi vanno governati. (di Fulvio Scaglione, LEGGI)
"I Rothschild e gli altri" in vetta alle classifiche
Segnalazione Arianna Editrice
I Rothschild sono una delle più potenti dinastie aristocratiche riconvertitesi in banchieri e imprenditori.
Ora, grazie all’indagine di Ratto, la verità inizia finalmente a venire a galla e i numeri parlano chiaro: i libro sta rapidamente guadagnando la vetta delle classifiche di genere, i dossier sui Rothschild (come quello su ByoBlu) ottengono istantaneamente decine di migliaia di visualizzazioni e centinaia di commenti. Che il giochino dei Rothschild si stia rompendo? Dipende anche da noi.
La Via Yankee al Sovranismo
di Riccardo Paccosi
Fonte: Bye Bye Uncle Sam
Le ambivalenze della emergente prospettiva sovranista analizzate relativamente al caso italiano.
Un contributo da leggere con attenzione.
Ho iniziato a parlare dell’esistenza di una Via Yankee al Sovranismo, più o meno da quando ho iniziato a identificarmi, da un punto di vista marxista, con tale categoria politica. Dunque, intorno al 2012.
Infatti, dall’avvento dell’austerity del Governo Monti nel 2011, si è immediatamente palesato che, a fronte della rigidità tedesca che indirizzava le posizioni dell’Unione Europea imponendo politiche di macelleria sociale a Grecia e Italia, da parte degli Stati Uniti vi era un atteggiamento decisamente più elastico nei confronti della spesa pubblica e del bilancio statale. La troika che impartiva ordine ai governi euro-mediterranei, in altre parole, risultava essere composta dal “poliziotto buono” FMI e dal “poliziotto cattivo” Commissione Europea.
Così, molte figure pubbliche che in quel periodo e a vario titolo si pronunciavano contro l’austerity – per esempio Paolo Barnard, ma anche Stefano Fassina – enunciavano altresì esplicitamente la necessità di cercare sponda politica negli Stati Uniti e nel Fondo Monetario per uscire dalla trappola mortale del fiscal compact e dal controllo tedesco sulla nostra economia.
Da allora, molta acqua è passata sotto i ponti.
Otto anni di austerity hanno quasi del tutto eroso, presso l’opinione pubblica italiana ed europea, il preesistente sostegno alla prospettiva eurofederalista e hanno portato, quindi, il sovranismo al centro del dibattito politico e reso maggioranza parlamentare quelle forze politiche che, con varia gradazione, alle tematiche sovraniste sostengono di rifarsi. Continua a leggere
Punto di non ritorno
di Marcello Veneziani
La tela di Penelope. Si tesse di giorno, si disfa di sera. O se preferite, si annuncia un altro aborto di Stato. Dopo tre mesi si profila difficile l’impresa di Cottarelli, che pure sembrava partito con tutte le benedizioni giuste, eccetto un trascurabile particolare, il popolo sovrano. Quel ciondolino fastidioso lì, chiamato Italia. E invece è ancora in alto mare, e si corre a fari spenti nella notte in una via romana piena di buche e agguati. Il Tessitore, Mattarella, ha perso il bandolo, ha fatto errori vistosi, forse mal consigliato, è riuscito a far saltare prima la padella, poi la brace e ora rischia di restare col cerino in mano mentre lo spread cresce col panico. Non sa più che pesci pigliare, avanza il baratro, si agitano spettri di elezioni al solleone.
Qualunque cosa accada sappiamo che ormai abbiamo raggiunto il punto di non ritorno. Un abisso incolmabile si è scavato tra il Blocco Unico del Potere e l’Italia intera. Il Blocco Unico comprende il Pd, la Grande Stampa, la Grande Finanza, la Casta, i Palazzi, a partire dal Quirinale… Poi c’è tutto il resto. Che non è solo la Piazza, il popolo grillino e leghista, i militanti, ma anche i tanti refrattari, gli indipendenti, i disgustati bilaterali, i tanti che vivono, pensano, lavorano fuori dal Blocco Unico.
Stava nascendo per la prima volta un governo di assoluta minoranza, emanazione del Blocco Unico, a dispetto del voto e dell’Italia. Altre volte i governi tecnici di Palazzo avevano almeno una foglia di fico in Parlamento. Stavolta non c’è manco quello, pure il Pd che era l’azionista unico di riferimento ha capito che è meglio sfilarsi, anche perché Cottarelli annuncia solo tagli, lacrime e sangue. All’inizio Mattarella aveva scartato pure l’ipotesi di un governo di centro-destra che aveva la maggioranza relativa del parlamento. E invece ha poi varato un governo oligarchico, la coalizione Pd-Potentati. Continua a leggere
Il no di Mattarella? Tra scelte politiche e poteri forti
Scritto e segnalato da Marco Milioni
I motivi per cui il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha de facto detto no ad un esecutivo composto da Lega e M5S con Paolo Savona all’Economia e Giuseppe Conte premier sono oggetto di uno scontro durissimo. E lo saranno a lungo. E come succede in casi del genere i motivi di scelte tanto drastiche scatenano reazioni di ogni tipo: ci sono gli insulti sul web. C’è la critica dura e meditata di un costituzionalista di rango come Massimo Villone, sino a giungere ai j’accuse di Massimo Fini e Ugo Mattei. Il tutto lascia intuire che la posta in gioco sia altissima.
Ora sarebbe importante riuscire a capire se il niet del capo dello Stato abbia davvero solo delle generiche correlazioni con la necessità di tutelare i risparmiatori o se sotto ci sia dell’altro. Anzitutto chi sono i risparmiatori cui si riferisce Mattarella? Sono i signor Bianchi e le signore Rossi che hanno messo via un po’ di Btp? Sono i grandi stake-holder che di mestiere fanno profitto col debito pubblico delle nazioni? Per cercare di fare un po’ di luce in questo antro occorre dare conto di una indiscrezione che gira da diverse ore tra i parlamentari veneti eletti di recente tra palazzo Madama e Montecitorio. Una indiscrezione secondo cui persone vicinissime a Mattarella avrebbero sconsigliato al capo dello Stato di permettere che un ministro considerato poco incline ai desiderata dei grossi investitori sui titoli di Stato mettesse gli occhi sul bauletto che al dicastero dell’Economia contiene uno dei segreti meglio custoditi e più oggetto di polemiche degli ultimi anni: quello dei derivati sottoscritti dallo Stato a garanzia del debito pubblico. Continua a leggere
Peccato!
L’OPINIONE
di Marco Cedolin
Fonte: Il Corrosivo
Sono fermamente convinto del fatto che con l’aborto (assai poco spontaneo) del possibile governo Salvini-Di Maio, l’Italia abbia perso una grossa occasione per provare a rialzare la testa e porre un freno alla devastazione progressiva del Paese.
Personalmente non avrei mai dato il mio voto al M5S o alla Lega, troppo assente sul dramma dell’immigrazione selvaggia e troppo condiscendente con la UE il primo, scarsamente attenta in materia di povertà e lavoro e priva di qualsiasi sensibilità ambientalista la seconda.
Però nel tentativo di fare sintesi fra i propri rispettivi programmi, le due forze politiche erano riuscite a dare vita…
ad una sorta di contratto che tutto sommato mi convinceva (e avrei votato volentieri) perché attraverso l’intervento altrui suppliva alle mancanze di ciascuno. Una possibilità concreta per il Paese, insomma, cosa che però purtroppo hanno intuito anche i grandi poteri sovranazionali che per mano di Mattarella hanno proceduto alla soppressione.
E ora cosa succederà?
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Quante cose abbiamo imparato in queste ore
di Maurizio Blondet
Fonte: Maurizio Blondet
Che la Giustizia è una necessità radicale scritta nel cuore dell’uomo, non nei codici. Non nelle leggi positive. Sappiamo di aver subito una ingiustizia, qualunque cosa dicano la loro costituzione, i loro codici, le loro invenzioni “legali” – o le loro tv e giornali. Diventare coscienti di questa divaricazione, è la prima maturazione politica: avere sete di giustizia, volontà di riscattare la Giustizia tradita dalle istituzioni.
Abbiamo imparato che “sovranità nazionale” e “libertà politica” sono la stessa cosa, che “populismo” è vera democrazia nel senso forte – potere del popolo e quella che loro chiamano democrazia è una menzogna dell’oligarchia plutocratica transnazionale. Nell’interesse degli stranieri.
Abbiamo imparato che “Legalità” è priva di Legittimità. Che la “Legalità” vigente è profondamente illegittima,ossia delinquenziale. Spiegare la differenza tra legalità e legittimità, richiederebbe pagine di filosofia politica: ma lo abbiamo imparato sulla nostra carne, in poche ore, e sappiamo, sentiamo, che oggi viviamo oppressi sotto la loro “legalità”.
Abbiamo imparato che la Libertà è una esigenza umana solenne e severa, che nulla ha a che vedere con le “libertà” che ci hanno regalato loro, con le loro ideologie liberiste e libertarie e “trasgressive”, i “diritti lgbt”, le nozze gay, la marijuana libera, la scelta eutanasia. Cominciamo a intuire che la Libertà, quella vera, ci è stata tolta nel mentre ci davano queste false che a loro costavano niente – che bisogna lottare per riconquistare la libertà, perché non è gratis. Tutti i libertarismi e liberismi, sono le ideologie del padrone che ci opprime: io loro media, tutti uguali, ci stanno in queste ore predicando che dobbiamo obbedire ai “mercati”, è perché sono loro che ci prestano i soldi per pagare il debito. Il debito che hanno fatto i nostri kapò.
I tedeschi hanno sciolto i Dobermann. E i Kapò.
Abbiamo imparato che la Unione Europea non è una riunione di popoli liberi e uguali, con pari diritti e doveri., E’ un lager tedesco. E appena abbiamo provato a proporci di uscirne, loro hanno elettrificato i reticolati, sciolto i doberman e distribuito i bastoni ai kapò italiani, perché punissero questi “insolenti”, disciplinassero a bastonate questi “mendicanti scrocconi” che osano ribellarsi.
Abbiamo imparato la Fraternità. Ritrovato una Fraternità politica di cui fino a ieri ci credevamo incapaci: “grillini” coi “leghisti”, meridionali insieme ai settentrionali, “giovani” che trovano in un vecchio di 81 anni la loro bandiera, prodromo speriamo di un fraternità fra generazioni. Fraternità politica, consapevole che ci è stata tolta la libertà e che bisogna essere e rimanere uniti per riconquistarla.
Noi “fratelli” non siamo la maggioranza del paese, non ci illudiamo nemmeno un attimo. Ma siamo la minoranza viva e consapevole fra la massa di zombi da discoteca e da cocaina. Siamo il Terzo Stato sveglio tra le amorfe masse gelatinose del Quinto Stato senza coscienza, senza capacità di organizzazione perché votato a obbedire ai propri impulsi primari, sesso droga rock,n,roll, esistenze sub-umane e corpuscolari.
Gli “americani” non ci aiuteranno
Qualche stimabile amico complottista aveva dato per certo che l’ascesa di Lega e M5S avesse “l’imprimatur di Washington e Londra”. Con argomenti e indizi molto interessanti.
Gli angloamericani giocano la carta M5S-Lega puntando alla Germanexit
Tendo tuttavia a dissentire, almeno in parte. “Washington” non è più un termine che denota un potere unitario. Steve Bannon non è alla Casa Bianca, e l’ambasciatore Eisenberg (Goldman Sachs) ha ricevuto sì Salvini e Di Maio, ma per metterli in guardia dal pendere verso Putin. La lobby ebraica vuole portare l’Occidente alla guerra contro l’Iran.
Non deve sfuggire l’opposizione feroce, anzi delirante, degli esponenti italiani dell’ebraismo al progetto di governo Lega-Salvini.
Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio – l’organo dei più faziosi neocon disponibili fra noi – e Premio Menora 2017, ha da ultimo inventato questa menzogna calunniosa:
E’ la stessa mezogna che stano ripetendo in queste ore le radio e i giornali liberisti e libertari, dal Corriere a Radio Radicale. E’ menzogna che un lieve e momentaneo aumento dello spread (che oggi, Draghi farà scendere per mostrare che Cottarelli ci salva) si traduca in un aggravio diretto della spesa pubblica. E’ una menzogna non solo senza fondamento, ma configura i reati di aggiotaggio e manipolazione del mercato.
ma abbiamo imparato che la “legalità” non viene opposta a chi fa parte della Ingiustizia. A loro è permesso tutto.
Ancor più rivelatrice la sprezzante contrarietà di Gad Lerner:
Al posto di #Mattarella prenderei in considerazione l’idea di rassegnare le dimissioni, affinché la nuova maggioranza penta-fascio-leghista possa eleggere al Quirinale il papà di Di Battista o Calderoli o chissà chi. Ma si rende conto #PaoloSavona della compagnia in cui è finito?
https://twitter.com/gadlernertweet/status/1000626094729519104
Poiché non è intelligente (è la smentita incarnata al mito che gli ebrei siano tutti intelligenti; lui è solo ben ammanicato, tanto che gli danno programmi in prima serata sulla Rai di Stato), Gad Lerner – fa qui in pieno il “difensore della razza”. Sua. Esibisce in tre righe, senza vergogna e senza scrupoli, il suo razzismo ebraico e genocida: spregio e sputi sui goym e gli animali parlanti della maggioranza “penta-fascio-leghista”, e l’invito a Paolo Savona: come hai fatto tu, ebreo, a metterti dalla parte degli italiani esseri inferiori alla nostra razza? Hai mancato alla solidarietà razziale.
Anche questo abbiamo imparato.
Stavo dimenticando: Federico Fubini, sul Corriere, il più deciso a diffondere il panico e fake news sul governo 5Stelle-Lega, “Faremo la fine dell’Argentina”, pagheremo di più il muto, eccetera:
Il prozio Renzo Fubini, andato in Usa con una borsa della Rockefeller Foundation, ha lavorato a Wall Street…
Italia: la Repubblica dei Gattopardi tra Mattarella & Napolitano
Scritto e segnalato dal dott. Giuliano Marchetti (Direttore Agenzia Consull Press di Roma)
RITI & VETI RIPETITIVI, nel refrain di carillon usurati dal tempo e da una partitocrazia malata
Raffronti tra “vecchi” presidenti: Mattarella & Napolitano
Sabato 25 maggio (A.D. 2018) il Presidente della Repubblica SERGIO MATTARELLA ha posto il proprio veto al Premier incaricato Prof. Giuseppe Conte sul nome del Prof. PAOLO SAVONA quale responsabile del M.E.F. ….. così come in precedenza (A.D. 2014) l’allora Presidente GIORGIO NAPOLITANO si comportò analogomente per lo stesso prestigioso Dicastero di via XX Settembre, con l’allora Premier incaricato Matteo Renzi,
Non si tratta di riferimenti occasionali o fantasiosi, poiché quanto ora evidenziato era già stato puntualmente esposto su questa testata (*1), prendendo spunto dalla “riconfermazione” al Quirinale del “Presidente-RE”, contrabbandando con una farsesca operazione parlamentare (in ossequio ad una presunta Vox Populi) l’incapacità della demo-partitocrazia a varare un nuovo Governo con Bersani, a quel tempo osteggiato dai Grillini Furiosi. Continua a leggere
Non ci sarà nessun Governo Conte: i veri premier saranno Salvini e Di Maio
Segnalazione Linkiesta
Non ci sarà nessun Governo Conte: i veri premier saranno Salvini e Di Maio
I leader di Cinque Stelle e Lega non hanno perso l’occasione per parlare in maniera roboante. Ma Mattarella insiste: vuole “costituzionalizzare” il Governo. Nel bene e nel male è una fase nuova della Repubblica. (di Flavia Perina, LEGGI)