Matteo Castagna, amico del ministro Fontana: “L'aborto è un omicidio”

Dopo l’intervista a “La Zanzara” su Radio24 del 18/10/2018, è “Blitz quotidiano” a raffazzonare le dichiarazioni del nostro Matteo Castagna (infatti non mette le domande poste dai conduttori, né che Castagna le ha dichiarate in diretta: “domande da sporcaccioni”), che ribadisce esclusivamente ciò che insegnano il Catechismo di San Pio X e la Dottrina Sociale della Chiesa

Matteo Castagna, amico del ministro Fontana: "Chi pratica l'aborto è un assassino"

Matteo Castagna, amico del ministro Fontana: “Chi pratica l’aborto è un assassino” (Nella foto Ansa, il ministro Fontana)

ROMA – “Chi pratica l’aborto è un assassino. (“chiunque ammazza è un assassino” – frase reale detta da Castagna, n.d.r.) Sono contro la contraccezione, niente preservativi e pillole. Si gode solo per fare figli”: a dirlo è Matteo Castagna del movimento tradizionalista Christus Rex di Verona, amico del ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, tanto da poter aggiungere: “Le mie idee sono quelle del ministro Fontana, siamo amici da 23 anni”.

Intervenendo a La Zanzara, su Radio24, Castagna è tornato sul tema dell’aborto: “Chi pratica l’aborto è un assassino, come chiunque ammazza vite umane. Il medico deve fare per forza obiezione di coscienza. Abrogherei la 194, subito. Ci sarebbe una società educata all’ordine e all’amore per la vita. I casi di donne che vogliono abortire si ridurrebbero al minimo. Sono contro ogni forma di contraccezione. Così come dice la dottrina della Chiesa. Ci si astiene. L’atto sessuale con godimento è fatto da Dio solo per la procreazione e basta. Il sesso va fatto solo nel matrimonio e solo per procreare. Anche mettendo al mondo 50 figli”. Continua a leggere

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I DUE MOTIVI CHE FANNO ARRABBIARE LA SINISTRA PER VERONA COME CITTA' A FAVORE DELLA VITA

Ieri e l’altro ieri Cruciani e Parenzo, conduttori su Radio24 della trasmissione “La Zanzara” a partire dalle 18.30 hanno cercato in ogni modo di mettere in difficoltà il nostro Matteo Castagna, che con la consueta determinata aplomb e con un po’ di sana ironia, ha ribattuto colpo su colpo, da cattolico integrista, senza timori e dicendo la verità su contraccezione, aborto, rapporti pre-matrimoniali, omosessualità, ruolo della donna nella società ecc.  
Segnalazione Redazione BastaBugie

La mozione del Consiglio comunale impegna il Comune a promuovere il programma ”Culla segreta” e a stanziare fondi di bilancio per progetto Gemma e progetto Chiara
di Rodolfo Casadei

La mozione del Consiglio comunale che proclama Verona «città a favore della vita», che impegna il Comune a promuovere il programma regionale “Culla segreta” e a stanziare fondi di bilancio per progetto Gemma e progetto Chiara, due iniziative che offrono aiuto economico a donne che incontrano difficoltà materiali al momento di una gravidanza, non chiede in alcun modo l’abrogazione della legge 194/78 che ha legalizzato l’aborto in Italia. Il testo della mozione cita anzi gli articoli della legge che auspicano interventi per rimuovere i motivi che possono condurre le donne a richiedere un’interruzione della gravidanza. Perché allora la stampa di sinistra ed esponenti politici di spicco di Partito democratico, Leu e Movimento Cinque Stelle si sono scagliati con violenza inaudita contro il voto dei consiglieri comunali veronesi? Esponenti nazionali del Pd come Andrea Orlando hanno addirittura chiesto l’espulsione dal partito della capo gruppo piddina in Consiglio comunale Carla Padovani, che ha votato a favore della mozione; la senatrice Monica Cirinnà si è dichiarata «esterrefatta e schifata» per il voto veronese. Continua a leggere

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"Dio, Verona e Famiglia", è qui la roccaforte identitaria

Risultati immagini per no genderLa mozione di censura a Zelger si trasforma in un blando contentino alle minoranze per poter tornare a parlare di cose serie che riguardino i problemi di Verona
di Lucia Rezzonico
A Verona, le minoranze registrano una fragorosa sconfitta anche nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera, che avrebbe dovuto votare all’unanimità una mozione di censura per le parole, definite “omofobe” del leghista Alberto Zelger, cattolico conservatore, rilasciate alla trasmissione radiofonica “La Zanzara”.
Non solo il documento è stato ritirato, ma dopo ben due ore di discussione tra i capigruppo, seguite ad una tranquillissima dichiarazione dell’interessato, che ha chiesto scusa se qualcuno si è sentito offeso dalle sue parole perché non era sua intenzione quella di offendere, senza ritrattare nulla di quanto affermato e chiedendo che la mozione di censura fosse ritirata. Cosa che è persino avvenuta.
E’ passato, senza la presenza in aula del Sindaco Federico Sboarina, dello stesso Alberto Zelger e di Andrea Bacciga, un “documentino di compromesso”, di cui già domani tutti si saranno dimenticati. Pareva una sorta di atto dovuto per salvare la faccia, dopo improvvide dichiarazioni, soprattutto da parte di alcuni consiglieri/e di maggioranza, che forse non hanno letto bene l’indirizzo etico della stessa o forse si son fatti/e prendere dal panico della gogna mediatica ma che di certo non possono credere che 50 omosessuali lasciati soli sull’isolotto del Trimelon ( in mezzo al lago di Garda) potrebbero tornare, dopo qualche anno, con prole propria… Continua a leggere

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NO ABORTO! CitizenGO e Comune di Roma si affronteranno in Tribunale

Risultati immagini per orwell dire la veritàForse qualcuno, nel linciare politicamente e mediaticamente il consigliere comunale della Lega Alberto Zelger per avere detto un’ovvietà a “La Zanzara” su Radio24, ossia che se si lasciasse da solo un gruppo sodomiti su un’isola, dopo qualche decennio la specie sarebbe estinta, vorrebbe che il Comune di Verona si comportasse come quello di Roma? Aveva ragione George Orwell, laddove dice: “Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario” (Matteo Castagna, “Christus Rex”)
di Filippo Savarese
La Fondazione CitizenGO Italia porterà in Tribunale il Comune di Roma per chiedere giustizia sull’assurda censura ideologica con cui lo scorso maggio ci hanno tappato la bocca, violando il nostro diritto (mio e tuo) di esprimere liberamente le nostre idee e i valori in cui io e te crediamo.
Vado in Tribunale a difendere la tua Libertà, caro compatriota!
Aiutami a sostenere le spese di questo processo storico = clicca qui!
Ricorderai senz’altro quel caso vergognoso: avevamo affisso per tutta Roma – pagando quanto dovuto – 50 manifesti sull’aborto, definendolo “la prima causa di femminicidio nel mondo” (infatti sono decine di milioni gli aborti procurati ogni anno nel mondo solo perché si tratta di feti femminili – quindi abbiamo detto la pura e semplice verità!).

Si scatenò un putiferio! Siamo stati attaccati dal partito cosiddetto “democratico”, dai collettivi antifascisti, dalla Lobby LGBT, dai circoli ultra-femministi, dalla stampa e dai media di sinistra. La Giunta Cinquestelle di Virginia Raggi, nell’arco di poche ore, decise che io e te non avevamo il diritto di dire la nostra opinione sull’aborto in Italia (dicendo cose vere). Continua a leggere

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