Esclusivo – Fontana a Pro Vita: «Misure che sfoceranno in un codice per la famiglia»
«Si tratta di una serie di misure che poi andranno a sfociare in un codice per la famiglia. Il nostro obiettivo è far comprendere come la natalità sia oggi uno dei problemi e delle questioni più importanti e urgenti di questo Paese e di come i figli possano rappresentare davvero una risorsa per l’Italia capace di garantirle un futuro». Con queste parole il Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana ha commentato, in esclusiva a Pro Vita, le novità in materia di politiche per la famiglia contenute nella manovra e rivolte in modo particolare a favorire la natalità. «Perché», ha poi aggiunto «un Paese dove non si nasce più è già senza futuro».
Il Ministro sembra voler andare oltre le misure messe in campo dal precedente governo, giudicate «non sufficienti» per poter favorire un reale incremento della natalità. Soprattutto perché le ricette del passato sembravano mancare di un elemento essenziale, ossia i necessari interventi utili a coniugare maternità e lavoro, laddove proprio il bisogno di lavoro spesso rischia di scoraggiare le famiglie a fare i figli. La nuova politica che sta ispirando Fontana prevede invece un completo stravolgimento del paradigma, laddove la maternità da problema si trasforma in una straordinaria opportunità per i genitori.
Continua a leggere
Matteo Castagna, amico del ministro Fontana: “L'aborto è un omicidio”
Dopo l’intervista a “La Zanzara” su Radio24 del 18/10/2018, è “Blitz quotidiano” a raffazzonare le dichiarazioni del nostro Matteo Castagna (infatti non mette le domande poste dai conduttori, né che Castagna le ha dichiarate in diretta: “domande da sporcaccioni”), che ribadisce esclusivamente ciò che insegnano il Catechismo di San Pio X e la Dottrina Sociale della Chiesa
ROMA – “Chi pratica l’aborto è un assassino. (“chiunque ammazza è un assassino” – frase reale detta da Castagna, n.d.r.) Sono contro la contraccezione, niente preservativi e pillole. Si gode solo per fare figli”: a dirlo è Matteo Castagna del movimento tradizionalista Christus Rex di Verona, amico del ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, tanto da poter aggiungere: “Le mie idee sono quelle del ministro Fontana, siamo amici da 23 anni”.
Intervenendo a La Zanzara, su Radio24, Castagna è tornato sul tema dell’aborto: “Chi pratica l’aborto è un assassino, come chiunque ammazza vite umane. Il medico deve fare per forza obiezione di coscienza. Abrogherei la 194, subito. Ci sarebbe una società educata all’ordine e all’amore per la vita. I casi di donne che vogliono abortire si ridurrebbero al minimo. Sono contro ogni forma di contraccezione. Così come dice la dottrina della Chiesa. Ci si astiene. L’atto sessuale con godimento è fatto da Dio solo per la procreazione e basta. Il sesso va fatto solo nel matrimonio e solo per procreare. Anche mettendo al mondo 50 figli”. Continua a leggere
"Verona's Family", parodia omosex dei personaggi più "odiati" del mondo cattolico e politico
di Lucia Rezzonico
“La cellula sodomita veronese ha imparato l’ironia? Finalmente sono riusciti ad essere simpatici e mi fa piacere. Adoro la satira…se poi riescono a dare un volto a chi rappresenta il loro incubo peggiore, ancor meglio…Peccato che festeggino Halloween, che invece è una festa schifosa e satanica, che non fa affatto ridere, come, invece, la vignetta su di noi”– così Matteo Castagna, responsabile del Circolo christus Rex-Traditio, dopo aver ricevuto la locandina sottostante.
Da destra i volti del Sindaco di Verona Federico Sboarina, dietro di lui quello del Ministro per la Famiglia e la disabilità On. Lorenzo Fontana, poi dei consiglieri comunali veronesi On. Vito Comencini, Alberto Zelger, Carla Padovani (capogruppo Pd dissidente dal suo partito sui temi etici) e Andrea Bacciga, nonché del Responsabile di Christus Rex-Traditio Matteo Castagna:
Continua a leggere
Il Fatto quotidiano intervista Matteo Castagna: "Verona è da sempre l'epicentro dell'azione identitaria"
Left: "A Verona, nel laboratorio dell’intolleranza dove si è formato il ministro Fontana"
Dopo l’inchiesta de L’Espresso dal titolo “Governo Crociato” (dove si è formato il Ministro Fontana),
CONTINUANO LE “TRAME NERE” su “LEFT”
di Checchino Antonini
All’estrema destra del padre. A Verona è così: cerchi i fascisti e trovi i cristiani tradizionalisti. Il veronese ministro della famiglia Lorenzo Fontana, classe 1980, a volte si sente perseguitato «perché – dice – sono cristiano». Quel tipo di cristianità che si impasta con l’aria della Curva Sud del Bentegodi (quelli della “squadra a forma di svastica”, dei manichini impiccati contro i calciatori neri) dove nemmeno un esorcista saprebbe dire dove finisce l’”ira di dio” e dove inizia lo squadrismo. Antirisorgimentali, anticonciliari, sentinelle in piedi o naziskin, gente che crede che i giganti siano esistiti davvero, che i terremoti siano castighi di dio, che non esiste il buco nell’ozono, che rivorrebbe l’imperatore così che non si votasse più ma intanto vota Lega. Ma, più di tutto, gente che crede che «gli dei pagani sono demoni». Basta pescare nei loro siti, Traditio, Agerecontro o Christus Rex, per leggere i consigli di Franco Freda: «È clamorosamente il momento delle destre (…) stringere la cinghia, e i denti, e marciare. Uniti, spavaldi, decisi!». I locali di Traditio sono stati benedetti dal benedettino Romualdo Maria Lafitte per il quale la messa in italiano «non ha validità sacramentale».
Matteo Castagna, ex tosiano, è l’articolista di punta: ci spiega che l’immigrazionismo non è cristiano, che il buonismo fa male, che da quando la Chiesa ha sposato la dottrina dei diritti umani (Pacem in Terris di Giovanni XXIII, 1963) «il risultato è il caos». Bergoglio «il luterano che protestantizza la Chiesa», la Caritas e le Ong sono tra i suoi bersagli: «Può Dio volere che l’Europa di Lepanto possa soccombere davanti al Saraceno, sempre più spesso braccio armato e violento di quel sistema mondialista e globalizzato che ha la sua regia nell’alta finanza internazionale in mano a dei poteri sovranazionali? Possiamo dirci dei buoni samaritani se accogliamo chi minaccia di distruggerci e non vogliamo difendere la nostra tradizione in nome di un cosmopolitismo suicida?». Continua a leggere
Matteo Castagna su "La Verità": Convegno sugli immigrati Lgbt nell'ateneo "arcobaleno" di Verona"
di Matteo Castagna per il quotidiano La Verità a pag. 17 del 21/09/2018
Valeva la pena tutto questo sforzo per un clamoroso flop? Continua a leggere
L'economia deve corrispondere alla morale
Segnalazione di Redazione BastaBugie
(LETTURA AUTOMATICA)
Lo scopo del recente saggio La culla vuota della civiltà – All’origine della crisi (Gondolin, Verona 2018, con prefazione di Matteo Salvini) di cui sono autori, l’attuale ministro per la famiglia Lorenzo Fontana e l’economista Ettore Gotti Tedeschi, è la dimostrazione del collegamento diretto fra incremento della natalità, tutela e incoraggiamento alla formazione della famiglia e sviluppo economico, in modo che l’economia possa ritrovare nella crescita demografica e nella famiglia «l’investimento degli investimenti», come lo definisce Fontana nell’introduzione.
Obiettivo non facile da raggiungere, visto che i “cattivi maestri” dell’economia globalizzata che si sono succeduti sulla cattedra di Malthus hanno sempre creduto vera l’equazione per cui il prodotto interno lordo di un Paese cresce col decrescere della popolazione: quando la popolazione cresce troppo, gli individui della stessa specie entrano in competizione l’uno con l’altro per lo sfruttamento delle risorse disponibili: da qui la presunta necessità del controllo (o inibizione) delle nascite.
Niente di più sbagliato sostengono gli Autori; basta vedere infatti i risultati dei Paesi del Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) che incrementando la popolazione sono diventati ricchi, mentre l’Occidente, diminuendola, si è impoverito.
Ma perché – si può domandare il lettore inesperto – è proprio necessario ripristinare questo rapporto di proporzione diretta fra incremento della popolazione e crescita economica? Perché – risponde Gotti Tedeschi – è l’incremento della natalità che provoca la formazione della famiglia e la famiglia produce ricchezza, anzi è il primo aggregato di società che produce ricchezza. Continua a leggere
Perché l’economia deve corrispondere alla morale
Lo scopo del recente saggio La culla vuota della civiltà – All’origine della crisi (Gondolin, Verona 2018, con prefazione di Matteo Salvini) di cui sono autori, l’attuale ministro per la famiglia Lorenzo Fontana e l’economista Ettore Gotti Tedeschi, è la dimostrazione del collegamento diretto fra incremento della natalità, tutela e incoraggiamento alla formazione della famiglia e sviluppo economico, in modo che l’economia possa ritrovare nella crescita demografica e nella famiglia «l’investimento degli investimenti», come lo definisce Fontana nell’introduzione.
Obiettivo non facile da raggiungere, visto che i “cattivi maestri” dell’economia globalizzata che si sono succeduti sulla cattedra di Malthus hanno sempre creduto vera l’equazione per cui il prodotto interno lordo di un Paese cresce col decrescere della popolazione: quando la popolazione cresce troppo, gli individui della stessa specie entrano in competizione l’uno con l’altro per lo sfruttamento delle risorse disponibili: da qui la presunta necessità del controllo (o inibizione) delle nascite.
Niente di più sbagliato sostengono gli Autori; basta vedere infatti i risultati dei Paesi del Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) che incrementando la popolazione sono diventati ricchi, mentre l’Occidente, diminuendola, si è impoverito.
Ma perché – si può domandare il lettore inesperto – è proprio necessario ripristinare questo rapporto di proporzione diretta fra incremento della popolazione e crescita economica? Perché – risponde Gotti Tedeschi – è l’incremento della natalità che provoca la formazione della famiglia e la famiglia produce ricchezza, anzi è il primo aggregato di società che produce ricchezza. Continua a leggere
Fontana: 'Abolire la legge Mancino'
‘Legge usata da globalisti per coprire loro razzismo anti- Italia’. Marcucci (PD) : ‘Governo sempre più nero’
“I fatti degli ultimi giorni – scrive il ministro Lorenzo Fontana su Facebook – rendono sempre più chiaro come il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano, accusarlo falsamente di ogni nefandezza, far sentire la maggioranza dei cittadini in colpa per il voto espresso e per l’intollerabile lontananza dalla retorica del pensiero unico. Una sottile e pericolosa arma ideologica studiata per orientare le opinioni. Tutte le prime pagine dei giornali, montando il caso ad arte, hanno puntato il dito contro la preoccupante ondata di razzismo, per scoprire, in una tragica parodia, che non ce n’era neanche l’ombra. Se c’è quindi un razzismo, oggi, è in primis quello utilizzato dal circuito mainstream contro gli italiani. La ragione? Un popolo – aggiunge il ministro leghista – che non la pensa tutto alla stessa maniera e che è consapevole e cosciente della propria identità e della propria storia fa paura ai globalisti, perché non è strumentalizzabile. Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano. I burattinai della retorica del pensiero unico – conclude – se ne facciano una ragione: il loro grande inganno è stato svelato”.
“E’ un governo sempre più nero. Il ministro della Famiglia (sic) Fontana ora propone di abolire la legge #Mancino che vieta l’apologia di fascismo. La cosa grave è che non si tratta di un colpo di sole di un ministro un po’ strambo”. Così su twitter il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci
ANSA | 03-08-2018 12:29