La Francia ribolle. E adesso Macron è sotto assedio
I gilet gialli sono a Parigi. E la capitale francese diventa il teatro di una delle proteste più violente e simboliche degli ultimi anni. La Francia profonda è arrivata nelle via della grande metropoli francese. Un mondo in rivolta, una Francia lontana anni luce da quella delle magnifiche sorti e progressive che Emmanuel Macron vorrebbe rappresentare. È un Paese impoverito, preoccupato da una crisi economica che non sembra avere fine, stanco di un presidente sempre più distante incapace di comprendere i bisogni della Francia reale. Questa Francia, già scesa per le strade di tutto il Paese nella scorsa settimana, continua la sua protesta. E adesso assedia Macron.
Gli appelli del governo a mantenere la calma non sono bastati. La marcia di avvicinamento dei gilet gialli verso la grande manifestazione parigina è stata costellata di critiche feroci, muri contro muri, ma soprattutto dalla volontà del governo francese, rappresentato dal ministro dell’Interno Christophe Castaner e dal premier Édouard Philippe, di tirare dritto. Parigi non si piega ai manifestanti: è stato quello il messaggio lanciato dai palazzi del potere. E adesso la protesta ha colpito direttamente il cuore del Paese, Parigi, con 81mila manifestanti che ancora paralizzano parti del Paese e migliaia che hanno invece preso d’assalto il centro della capitale.
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