Una lettera su Mussolini, nell’anniversario della nascita

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Riceviamo questa LETTERA DEL LETTORE di cui ci viene chiesta gentilmente la pubblicazione, che accogliamo, sebbene alcune parti non siano condivise, soprattutto quelle elogiative di Craxi e su una visione del Fascismo in un’ottica, a nostro avviso, un po’ troppo sbilanciata a sinistra. Comunque, il testo è interessante, originale e ben scritto. Certamente, il dibattito ancora aperto sul Fascismo è riservato a storici seri, come De Felice e Parlato, mentre oggi viene utilizzato in modo pretestuoso e falso tra i politicanti al servizio di Soros e Rockefeller…
di Giacomo Emilia

Il 29 Luglio 1883 nasce a Dovia di Predappio, sotto la Stella protettrice di Amilcare Cipriani e A. Oriani, Benito Mussolini.

Rivoluzionario, Socialista, ma soprattutto Italiano, sarà il massimo protagonista, secondo il giudizio che ne darà il suo unico continuatore, il grande statista del PSI Bettino Craxi, di un autentico Rinascimento sociale che seppe imporre Roma al centro del mondo.

Catturato nell’aprile del 1945 durante il tentativo di creazione del Ridotto alpino Repubblicano, veniva passato per le armi nella notte tra il 27 ed il 28 aprile nel corso di colluttazione in quanto tentava infatti di difendere Claretta Petacci vittima di violenza partigiana (cfr. http://www.secoloditalia.it/2018/01/lo-storico-parlato-su-claretta-troppi-misteri-ecco-la-versione-piu-plausibile/).

Prima della morte, nonostante il sabotaggio germanico, riusciva però con il Decreto Legislativo 12 febbraio 1944 n. 375 (https://it.wikisource.org/wiki/D.Lgs._12_febbraio_1944,_n._375_-_Socializzazione_delle_imprese) a declinare definitivamente il messaggio fascista quale sintesi sociale e “Socialista” dell’ideologia della Terza Italia.

Se altri principi e pratiche del Fascismo regime saranno tutelate e salvaguardate dall’Assemblea costituente della Repubblica italiana, la prassi della Socializzazione sarà immediatamente abolita dal blocco ideologico che andava dai liberisti di Einaudi ai comunisti di Togliatti e li vedeva in tal caso concordi sul fine. Nell’Italia dei decenni a venire non vi era più spazio per la socializzazione e l’identità nazionale, ma soprattutto ve ne sarebbe stato per il reciproco odio di classe.

Lo storico antifascista Castronovo, nel corso di un suo fondamentale intervento politico economico (cfr. L’anima sociale piccolo-borghese italiana, in “Il fascismo e gli storico oggi”, Laterza 1988, pp. 37 e ss.), negando la tesi marxista del fascismo agente del grande capitale e rilevando (p. 39) come già dal ’20 vi fosse una strategia abbastanza concorde tra la “rossa” Cgl ed i gruppi di comando dell’industria italiana, sostiene che nello stesso regime del Ventennio, Mussolini seppe creare una struttura  sociale assistita e protetta “estranea alla logica del Mercato, esposto poi quest’ultimo a non pochi interventi normativi o incursioni di natura politica ideologica non sempre lievi o effimere” (p. 43).

Vogliamo così ricordare il socialista di Predappio con le parole dell’ultimo Leader del PSI.

Mussolini fu un totalitario, un nazionalista. Ma fu anche un progressista ed un socialista fino alla fine della sua vita. Il 24 aprile 1945 Mussolini ha scritto il suo testamento politico e l’ ha consegnato nella sede del partito socialista a Milano. In quell’ edificio mio padre, avvocato, aveva il suo studio che era punto d’ incontro dei socialisti. Costoro, naturalmente, respinsero indignati quello scritto.

Mussolini era un uomo molto complesso. E colto. A differenza di Hitler, che nei 6 anni prima del 1939 s’ era occupato solo della preparazione della futura guerra mondiale, Mussolini ha governato l’ Italia per due decenni dando avvio a un rinascimento di socialità  prima di gettarsi nella tragica avventura. Bettino Craxi Hammamet 8 Dicembre 1996

A Mussolini tutto si può dire tranne che non abbia lasciato monumenti storico-architettonici in vent’anni di dittatura. Ha dato la terra ai contadini togliendola ai latifondisti. Ha costruito case per chi non disponesse di un pezzo di terra. Ha bonificato paludi e fatto nascere città. Ha posto le basi per i diritti sindacali. Ha dato impulso all’industrializzazione. Ha privilegiato il corporativismo contro il capitalismo. Ha unito il popolo contro la logica classista e partitocratica. Ha creato uno Stato sociale italiano. Ha chiuso la porta alla FORD per tutelare la FIAT. Ha tutelato il diritto italiano sul Mediterraneo, per cui siamo stati sempre condannati alla morte da francesi e inglesi. E ha pagato con la vita tutto questo…. Bettino Craxi Hammamet 28 ottobre 1999

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