La "Chiesa conciliare" adegua a se stessa anche l'istruzione


L’articolo abbina titoli ecclesiastici cattolici alla neochiesa modernista conciliare (ovviamente sono tutti da intendersi come rivolti ad essa e non alla Chiesa Cattolica! N.d.r.)
Bergoglio ha promulgato “Veritas Gaudium”, un atto apostolico che mira a rivoluzionare l’istruzione cattolica. Ecco il disegno del Vaticano
di Francesco Boezi
Papa Francesco ha intenzione di rivoluzionare anche l’approccio agli studi teologici. Nella sala stampa della Santa Sede, due giorni fa, è stata presentata la Costituzione apostolica Veritatis Gaudium.
L’atto in questione ha come oggetto un disegno culturale del Vaticano teso a “imprimere agli studi ecclesiastici quel rinnovamento sapiente e coraggioso che è richiesto dalla trasformazione missionaria di una Chiesa in uscita”. Il cattolicesimo, insomma, è impegnato ad aprirsi al mondo a trecentossessanta gradi e anche l’insegnamento della teologia e della dottrina devono adeguarsi alla modernità.
” Sì, il sogno – ha dichiarato il cardinal Giuseppe Versaldi, Prefetto della Congregazione per l’Educazione cattolica, riferendosi alla visione di Papa Francesco – è quello di una conversione pastorale in senso missionario, capire che c’è bisogno di una nuova evangelizzazione perché non possiamo più credere che la maggioranza delle persone siano credenti e abbiano capito cos’è il messaggio cristiano nella sua sostanza e nella sua verità”. Le novità culturali e le tecnologie introdotte dalla terza rivoluzione industriale hanno in qualche modo costretto la Chiesa cattolica a tenere in considerazione anche i cambiamenti dettati dalla nostra epoca.
L’espressione “rivoluzione culturale”, del resto, che è la richiesta esplicita di Jorge Mario Bergoglio contenuta in Veritatis Gaudium, era già presente nell’enciclica “Laudato Sì”. Gli atenei ecclesiastici e le facoltà di teologia sono chiamati oggi alla vocazione missionaria e a rinnovare le priorità prevista. La Chiesa – ha dichiarato Francesco – non dispone ancora della cultura necessaria ad affrontare “la crisi antropologica e ambientale”. Quattro direttrici individuate dal pontefice per l’istruzione cattolica, allora, dovrebbero contribuire a sanare questo divario: “l’identità missionaria”, l’accentuazione del dialogo, l’inter-disciplinarietà e la necessità di creare una rete tra le realtà educative.
Le novità introdotte dalla Costituzione apostolica – come riportato da La Stampa – riguardano più ambiti: norme aggiornate, istituzione dei master universitari, apertura a studiosi provenienti da sensibilità diverse da quelle solitamente coinvolte, valorizzazione delle “realtà periferiche”, creazione di nuovi centri di ricerca e così via. La rivoluzione di Francesco prosegue implacabile. Ma qualcuno, come di consueto, storce il naso. “Ogni giorno un colpo di piccone (o anche due) sulla cattedrale, sulla Chiesa – ha scritto Antonio Socci sul suo profilo Facebook riferendosi a Bergoglio -. “Oggi ha bombardato prima gli atenei cattolici e l’istruzione ecclesiastica e poi ha ribadito la dottrina bergogliana sulle nullità matrimoniali. La demolizione ogni giorno procede”. La Chiesa che abbraccia il mondo, quella che adatta se stessa alla contemporaneità, in fin dei conti, continua a non piacere ai pensatori tradizionalisti. Non potrebbe essere diversamente.
Papa Francesco sta portando avanti una serie di cambiamenti destinati a fare storia. L’impressione è che la Chiesa di oggi si trovi dinanzi ad un bivio: tornare indietro ripristinando la tradizione e una certa austerità precedente a questo pontificato oppure dare seguito alla profonda riforma iniziata con questo papato. Nel disegno di Bergoglio non c’è spazio per le “chiusure” dottrinali. Figuriamoci per quelle educative. La frattura dottrinale sorta attorno ad “Amoris Laetitia” continua a rappresentare la prova più evidente di questo assunto.
Il pontefice argentino sembra desiderare che le scuole e i luogi di educazione diventino sperimentali, scientifici quanto possibile, sicuramente non opposti per “partito preso” a nuove tipologie di mentalità. “Bonificare, trasformare e costruire” sono le linee guida che il Papa ha indicato alla Chiesa per il futuro. Quella del pontefice, però, per alcuni è una visione pratica della religione che “fa a pugni” – come sottolineato dal filosofo Radaelli – con gli insegnamenti di Gesù Cristo. La rivoluzione culturale di Bergoglio prevede una Chiesa completamente idonea, mediante l’insegnamento del Vangelo, a fare fronte al cambio d’epoca. Altri ritengono che la Chiesa debba tornare a “bastonare” il mondo per le sue derive relativiste. “Scacciare i mercanti dal tempio”, insomma, restando più dissimili possibile da quest’ultimi.
Fonte: http://m.ilgiornale.it/news/2018/01/31/la-rivoluzione-culturale-di-papa-francesco-cosi-cambia-listruzione-cat/1489109/

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5 Risposte

  • Espressione assai interessante quella di Bergoglio. Sul sito della Treccani infatti si legge:
    Rivoluzione culturale
    Campagna politica cinese, il cui nome completo è Grande rivoluzione culturale proletaria (Wuchan jieji wenhua da geming), lanciata da Mao Zedong durante il suo ultimo decennio di potere (1966-76). Mao intendeva rafforzare la sua autorità all’interno del Partito comunista (PCC), indebolitasi in seguito al fallimento della politica del Grande balzo in avanti (1958-61) e frenare il riformismo promosso dai pragmatici Deng Xiaoping (1904-97) e Liu Shaoqi (1898-1979). Nel corso dell’11° plenum dell’VIII Comitato centrale (1°-12 agosto 1966), con il pretesto di ripulire il partito dai «revisionisti controrivoluzionari», Mao incitò le nuove generazioni cinesi a ribellarsi contro i «quattro vecchi» (vecchie correnti di pensiero, vecchia cultura, vecchie abitudini e vecchie tradizioni), perché minavano la trasformazione della Cina in Paese socialista. Nell’agosto del 1966, assicuratosi il sostegno dell’Esercito popolare di liberazione (EPL) guidato da Lin Biao (1908-1971), inaugurò la fase aperta della rivoluzione attraverso un manifesto redatto da lui stesso (Bombardare il quartiere generale) e manifestazioni nella piazza Tiananmen (18 agosto-25 novembre). Gli studenti delle scuole inferiori e superiori, organizzati nelle strutture delle Guardie rosse (Hongweibing), risposero numerosissimi all’appello di Mao: i manifesti (dazibao) e le violenze contro i politici e i rappresentanti al potere pullulavano nelle province, nelle città e nelle unità di lavoro (danwei). Fu eliminata qualsiasi cosa avesse un legame con il «vecchio mondo», come il sistema scolastico-culturale, e i comitati di partito furono sostituiti da Comitati rivoluzionari gestiti da masse, partito ed esercito. Personaggi importanti del PCC furono accusati di minare lo spirito della rivoluzione proletaria, costretti all’autocritica, alle dimissioni e a trasferirsi – soprattutto gli intellettuali – nelle campagne più remote per essere «rieducati»; in caso di resistenza fu frequente il ricorso alla violenza fisica e armata. (…)

  • CITTA’ del VATICANO, 23 dicembre 1970
    MEMORANDUM INTESA tra INTERNATIONAL JEWISH COMMITTEE for INTERRELELIGEOUS CONSULTATION (IJCIC) e SEGRETARIATO per L’UNITA’ DEI CRISTIANI.
    ………………
    ………………
    b) Eliminazione dell’antisemitismo in tutte le sue forme, come richiesto dalla dichiarazione NOSTRA AETATE, in particolare nei manuali di religione e di storia, al fine di presentare l’Ebraismo in modo rispettoso, SECONDO LA SUA PROPRIA AUTOCOMPRENSIONE (maiusc. mio) a tutti i livelli di insegnamento e di educazione..
    e
    il 1° dicembre 1974, Roma
    ORIENTAMENTI E SUGGERIMENTI PER L’APPLICAZIONE DELLA DICHIARAZIONE CONCILIARE NOSTRA AETATE.,
    “Fra i mezzi di informazione, quelli che seguono hanno una importanza particolare:
    -manuali di catechesi;
    -libri di storia;
    -mezzi di comunicazione sociale (stampa,
    radio, cinema, televisione).
    L’uso efficace di questi mezzi presuppone una formazione approfondita di insegnanti ed educatori, nelle scuole normali, i seminari e le università. ”
    Tali precetti vengono sempre ribaditi ad ogni incontro fra le due delegazioni fino ai nostri giorni.
    Che dice di nuovo bergoglio?
    …..

  • commento al mio post preced.:
    Quando si leggono i documenti del segretariato per l’unità dei cristiani – fin dall’inizio (1960) – che idea possiamo farci circa la cattolicità dei suoi membri?

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