Ospitiamo per la sua sagacia e probabile realismo questo articolo dell’ “uomo che sussurrava ai potenti” (dal titolo del suo ultimo libro), recentemente a Verona (foto a lato, fuori dalla Biblioteca Capitolare) per la presentazione del libro di Mauro Mazza “Bergoglio e pregiudizio”, ove abbiamo potuto conoscerlo e raccogliere alcuni aneddoti politici risalenti all’epoca andreottiana. Per capirsi, egli è colui che ben tre anni fa scrisse del probabile accordo di governo Lega-M5S
di Luigi Bisignani
Il premier Conte accetta l’incarico da Mattarella: «Sarò il difensore del popolo italiano» Ma dopo un lunghissimo colloquio al Quirinale si piega sull’Europa e sulla lista dei ministri.
Caro direttore,
il patto di ferro Lega-5 Stelle ha retto anche al forsennato attacco che mai un candidato alla Presidenza del Consiglio aveva subito. Una polemica velenosa da parte di quei centri di potere, da Londra a Washington, che non sopportavano un possibile premier che non venisse dai soliti giri della sinistra radical chic, annidata nei giardini del Quirinale di Napolitano. L’alleanza Lega-5 stelle era un vulnus che andava abbattuto a tutti i costi. E molte sono state le manine che ci hanno provato: da quelle che hanno fatto arrivare a Lucia Annunziata la bozza del programma anti-euro, fino a quella che ha armato il New York Times sulle frequentazioni del futuro premier nelle università americane. Il curriculum contestato di Conte evidenzia il contrario: non è una maschera di Sordi ma un professore trasparente che ha voluto, con puntigliosità, mettere nero su bianco ogni sua piccola esperienza. Conte, come spesso accade, dimostrerà di non essere un Re Travicello e queste polemiche finiranno per rafforzarlo. Chi lo conosce sa che è un europeista convinto, un filo Atlantico non giustizialista e sensibile alle esigenze del mondo cattolico. Affidandogli l’incarico, dopo una gestione criticabile della crisi, Mattaella si è salvato in corner perché ha evitato elezioni anticipate e non si è piegato all’inciucio tra M5S e Pd. Soprattutto non si è piegato a quei poteri che volevano non partisse mai un’alleanza tra i partiti che hanno vinto le elezioni. E sulla scelta dei ministri saprà suggerire, accanto ai due leader Di Maio e Salvini, degli uomini di esperienza nei ministeri che più ci rappresentano all’estero. Mattarella dovrà ora solo difendersi, come fece Francesco Cossiga, da chi al Quirinale non ama inquilini che diventano troppo autonomi.
Ah,ah,ah,ah “Mattarella dovra’ ora solo difendersi…” Ah,ah,ah,ah , e’ proprio una bella battuta di spirito ! Oltre alle altre battute sul povero Mattarella…Quello del dossier Mitrokyn , ovvero lo sbianchettatore in favore del PCI (parole di Cossiga)