QUINTA COLONNA
di Longino
L’autore di questa rubrica potrebbe in questo momento sbizzarrirsi. Commentare il voto del 4 marzo o formulare previsioni sul nuovo Governo o occuparsi dei due perdenti illustri, che non ci stanno a mettersi da parte e sono diventate due mine vaganti: Berlusconi e Renzi. Il primo interessato più che alla leadership del centrodestra – ormai definitivamente persa a vantaggio di Salvini e che non gli importa poi un granchè – ad avere il controllo dell’esecutivo, decisivo per le tutele legislative delle sue aziende e delle loro quotazioni in borsa. Il secondo che – tra una partita a tennis e una sciata – si sta scervellando per ottenere subito una rivincita, sapendo di poter contare sulle sue truppe a Montecitorio e Palazzo Madama, che sono sue nel senso che sono state scelte da lui e gli sono fedeli (almeno sulla carta). Berlusconi, più di Renzi, sembra in balia degli eventi. Di certo, non si aspettava il boom della Lega e, ripresosi dal montante che ha ricevuto in pieno volto, sta tramando con l’unico suo possibile interlocutore: Renzi, appunto, come ha sottolineato nei giorni scorsi il sempiterno Maurizio Lupi, che dopo cinque anni di appoggio alla parte avversa, è tornato all’ovile, rieletto, passando per la quarta componente del centrodestra, che più che una gamba è sembrato essere unostecchino. Il voto ha sepolto l’accordo che già era stato preso: la riedizione del Patto del Nazareno, riveduta e corretta, che si appoggiava ad una legge elettorale confezionata su misura su quest’esito.
Detta questa buona notizia e fermandoci per il momento qui, Longino – che non a caso si chiama così – vuole occuparsi di un’apparente inattualità, che vedremo in che modo s’interseca anche sul voto del 4 marzo e quali esiti può determinare.
Proviamo, per un momento, a ricordare gli anni ’70. I più giovani, di quegli anni non sanno nulla, perché a scuola la storia di quegli anni non viene raccontata o, se raccontata, viene intrisa di quell’ideologia post-comunista che rende tutto menzognero e ipocrita. Proprio in quegli anni – che seguivano il ’68, di cui quest’anno ricorre il cinquantenario e la crisi della Chiesa, iniziata ben prima del Concilio Vaticano II – esplode l’iniquità, la crudeltà e la malvagità di questa nostra Italia. Nel Paese si scatenano tutti i demoni che abitano l’Inferno. Da una parte, provocano le stragi, le deviazioni dei servizi segreti e degli apparati dello Stato, che depistano e inquinano, il terrorismo, usato spesso come scontro tra bande di potere – pensiamo al caso Moro o al caso Cirillo – l’affermarsi della Loggia massonica P2; dall’altra, i demoni favoriscono l’approvazione della legge sul divorzio (1970), la vittoria del referendum che la legittima (1974), la legge sull’aborto (1978), i successivi referendum (1981), che aprono la strada allo sterminio di 6 milioni di italiani, insieme alla diffusione su larga scala dei sistemi contraccettivi e di tutto l’armamentario anti-natalista che si sviluppa. Alla violenza eversiva fa da contraltare una violenza ancora più sottile e ideologicamente perversa, rivolta direttamente contro la vita della singola persona e della società nel suo complesso. Una violenza, quest’ultima, incomparabilmente più distruttrice della prima – che pur produce centinaia e centinaia di morti, migliaia di feriti, tutti avvolti dall’oblio, mentre i loro carnefici sono nella maggior parte in libertà e invitati nei talk-show televisivi – perché lede, in maniera insanabile e definitiva, la legge naturale e, quindi, divina. Costruisce un baratro dentro il quale immergere i desideri più biechi spacciandoli per libertà. Con il trascorrere del tempo, la violenza eversiva si affievolisce e viene sostituita dalla violenza delle oligarchie di potere affaristico, bancario e finanziario, colluse con le lobbies criminali e con quelle massoniche. Che cosa è stata, ad esempio, l’opera demoniaca di introduzione dell’euro, che insieme alla disastrosa conduzione del debito pubblico del Paese e all’asservimento a poteri estranei alla sovranità italiana, ha condotto alla chiusura di centinaia di migliaia di piccole e medie aziende, a centinaia di suicidi e alla distruzione del ceto medio? La violenza antidivina, dal canto suo, si rafforza vieppiù, fino ad arrivare, negli anni più recenti, ad equiparare i figli frutto dell’incesto a quelli nati dentro il matrimonio; a eliminare qualsiasi ostacolo al divorzio; ad approvare i matrimoni omosessuali; ad introdurre sin dalle scuole dell’infanzia la teoria inventata dell’esistenza di terzi o quarti sessi o della legittimità del cambiamento di sesso in itinere (cosiddetta teoria del gender); a consentire che gli esseri umani siano soppressi se malati, senza che il medico possa obiettare nulla; ad ammettere, seppur con qualche limitazione, la procreazione assistita; a disinteressarsi dei bisogni degli anziani e di coloro che hanno un handicap; a far vivere milioni di famiglie e i loro bambini in povertà assoluta, mentre si soccorrono, si pagano, si alloggiano, coloro che presto domineranno il nostro territorio, con i loro simboli, i loro testi, le loro tradizioni e le loro abitudini, soppiantando le nostre.
I prodromi di questa situazione si sono generati tutti negli anni ’70 ed hanno prodotto i mostri che abbiamo visto e vediamo. Non si tratta di Gassman e Tognazzi nel bel film di Dino Risi. Si tratta di mostri autentici, politici da strapazzo, appartenenti a più di una generazione, molti dei quali sé dicenti cattolici, inetti e incapaci, che disprezzando la persona umana fatta a immagine e somiglianza del Dio Creatore, hanno disprezzato Dio nelle loro scelte di legislatori e di governanti, impoverendo culturalmente e intellettualmente, prima che economicamente un Paese, per conservare e coltivare solo il potere per il potere. Vivere senza Dio e senza timore nei Suoi confronti, produce solo rovine, sul piano politico, culturale, economico, civile e soprattutto spirituale. Quando pioverà fuoco dal Cielo i– e gli italiani saranno i primi a provare cosa significhi, perché quella che abitano è la Nazione dove l’Uomo-Dio ha voluto fosse fondata la Sua Chiesa -sarà troppo tardi. I giusti, allora, non tremeranno, ma i malvagi – come Cristo stesso dice – si pentiranno di essere nati. A questo dovrebbe pensare chi è stato eletto e chi intende fare politica oggi. Auguri.
Non fa una piega.
Questa frase “Quando pioverà fuoco dal Cielo i– e gli italiani saranno i primi a provare cosa significhi, perché quella che abitano è la Nazione dove l’Uomo-Dio ha voluto fosse fondata la Sua Chiesa -sarà troppo tardi. ”
è vera e profonda .
Senza la cultura italiano – cattolica tutto questo sfascio non sarebbe stato possibile.
Italiano fu lo scrittore che usò il Santo Crocefisso di una chiesa per mettergli in bocca le sue parole .
E nessuno lo accuso di blasfemia per questo .
Non stupiamoci se saremo puniti.
Ottimo articolo !
Veramente un ottimo articolo. Complimenti
Io giro spesso negli ambienti tradizionalisti. Devo dire che questa chiarezza di analisi e di linea difficilmente si trova. Siete più unici che rari
Noi vi seguiamo da anni. e’ l’unico sito tradizionalista che abbia una linea chiara e delineata sia sul piano dottrinale che politico.
Continuate così. Noi anche se lontani da Verona vi seguiamo sempre, con amici
“Italiano fu lo scrittore che usò il Santo Crocefisso di una chiesa per mettergli in bocca le sue parole. E nessuno lo accusò di blasfemia per questo” .
Hector Hammond, ti riferisci a Giovannino Guareschi con il suo “Don Camillo e Peppone”?
Si , mi riferivo proprio a lui .