Verona laboratorio della destra e della tradizione cattolica


di Redazione

“Definire il nostro ‘Christus Rex’ come ”un’organizzazione oltranzista cattolica” puo’ anche starci – replica il leader dei tradizionalisti cattolici Matteo Castagna alla rivista L’Internazionale – ma accostarlo, ancora oggi, a Forza Nuova e’ una fake new. 
In Italia, lo spazio politico sovranista e identitario, tradizionalista e patriottico, bene o male, e’ occupato dalla Lega di Salvini, che ha un consenso tale da dover esser presa in attenta considerazione. 
Purtroppo, altri danno solo l’impressione di annaspare alla rincorsa della visibilita’ perduta,  perseverando con scelte locali e nazionali d’autoisolamento, che in ultima analisi riducono ad una marginalita’ imbarazzante, soprattutto se si vuol parlare seriamente di grandi principi e massimi sistemi. 
Noi vorremmo tentare di superare la logica della ‘rivoluzione da megafono’, per contribuire ad ottenere qualche risultato chi e’ sensibile alle nostre istanze o chi riusciamo ad eleggere. Qualcosa, in tal senso, si sta vedendo, a Verona ma anche a Roma, perlomeno sul piano culturale. E’ sotto gli occhi di tutti, tanto che ad intervistarci, ora arrivano pure L’Espresso, Il Fatto Quotidiano, Presa Diretta o inviati di media francesi, tedeschi, spagnoli”.

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Le sfide per l’informazione al tempo delle fake news

 «Tra fake news e vera informazione» è il titolo scelto dalla associazione Cittadini contro le mafie per un incontro pubblico organizzato per domattina, sabato 24 novembre, a Verona alle ore 11 presso la sala convegni del caffè Liston 12 in piazza Bra 12.
Il dibattito sarà introdotto da Mario Spezia, referente scaligero dell’associazione. Sul tavolo dei relatori ci saranno Alfredo Meocci, giornalista e già direttore generale della Rai; il giornalista e scrittore Bernardo Calasanzio Borsellino; Matteo Castagna, giornalista e responsabile nazionale della associazione Christus Rex; Marco Milioni, giornalista d’inchiesta, firma fissa di Today.it e Vicenzatoday.it. Modererà il dibattito, che sarà aperto anche ad una fase di confronto col pubblico, il giornalista del quotidiano l’Arena Enrico Giardini.
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Il ’68 così come non è stato mai…rovesciato. Una lettura critica con Marcello Veneziani


 
di Nicola Zanotto
Il ’68 ha fatto i figli e perfino i nipoti. È andato al potere ed è diventato conformismo di massa, anzi, canone di vita. Ha creato luoghi comuni e nuovi pregiudizi, codici ideologici, da rispettare implacabilmente per essere ammessi al proprio tempo, come il politically correct
Le proprietà curative del Tempo sono oramai oggetto consolidato di quella scienza del “sentire comune” a cui tanta parte della popolazione mondiale vi si affida, chi per dimenticanza d’amore e chi per rimuovere semplicemente un brutto periodo. Distratta (da sé stessa, come sempre), anche la Politica non ne è immune.
Ecco perché, a 50 anni da un sogno immaginato da persone “da incubo”, ci si può permettere di ridisegnare e comparare, anche se soltanto per una sera appena (cit.), cosa sarebbe ancora uguale della nostra società attuale…rovesciando il ’68.
Il virgolettato iniziale è figlio del più consapevole e sempre efficace Marcello Veneziani, prossimo ospite della rassegna d’incontri culturali e divulgativi firmati Gentes.
La Sala del Circolo Unificato dell’Esercito, zona Castelvecchio, vedrà dunque domani protagonista il filosofo, saggista e giornalista, dalle ore 21.
Moderatori dell’incontro saranno il consigliere comunale Andrea Bacciga e Carlo Barbessi di Gentes.
 
http://www.veronanews.net/il-68-cosi-come-non-e-stato-mai-rovesciato-una-lettura-critica-con-marcello-veneziani/
 
 
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"Verona's Family", parodia omosex dei personaggi più "odiati" del mondo cattolico e politico

di Lucia Rezzonico
“La cellula sodomita veronese ha imparato l’ironia? Finalmente sono riusciti ad essere simpatici e mi fa piacere. Adoro la satira…se poi riescono a dare un volto a chi rappresenta il loro incubo peggiore, ancor meglio…Peccato che festeggino Halloween, che invece è una festa schifosa e satanica, che non fa affatto ridere, come, invece, la vignetta su di noi”– così Matteo Castagna, responsabile del Circolo christus Rex-Traditio, dopo aver ricevuto la locandina sottostante.
Da destra i volti del Sindaco di Verona Federico Sboarina, dietro di lui quello del Ministro per la Famiglia e la disabilità On. Lorenzo Fontana, poi dei consiglieri comunali veronesi On. Vito Comencini, Alberto Zelger, Carla Padovani (capogruppo Pd dissidente dal suo partito sui temi etici) e Andrea Bacciga, nonché del Responsabile di Christus Rex-Traditio Matteo Castagna:

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"Dio, Verona e Famiglia", è qui la roccaforte identitaria

Risultati immagini per no genderLa mozione di censura a Zelger si trasforma in un blando contentino alle minoranze per poter tornare a parlare di cose serie che riguardino i problemi di Verona
di Lucia Rezzonico
A Verona, le minoranze registrano una fragorosa sconfitta anche nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera, che avrebbe dovuto votare all’unanimità una mozione di censura per le parole, definite “omofobe” del leghista Alberto Zelger, cattolico conservatore, rilasciate alla trasmissione radiofonica “La Zanzara”.
Non solo il documento è stato ritirato, ma dopo ben due ore di discussione tra i capigruppo, seguite ad una tranquillissima dichiarazione dell’interessato, che ha chiesto scusa se qualcuno si è sentito offeso dalle sue parole perché non era sua intenzione quella di offendere, senza ritrattare nulla di quanto affermato e chiedendo che la mozione di censura fosse ritirata. Cosa che è persino avvenuta.
E’ passato, senza la presenza in aula del Sindaco Federico Sboarina, dello stesso Alberto Zelger e di Andrea Bacciga, un “documentino di compromesso”, di cui già domani tutti si saranno dimenticati. Pareva una sorta di atto dovuto per salvare la faccia, dopo improvvide dichiarazioni, soprattutto da parte di alcuni consiglieri/e di maggioranza, che forse non hanno letto bene l’indirizzo etico della stessa o forse si son fatti/e prendere dal panico della gogna mediatica ma che di certo non possono credere che 50 omosessuali lasciati soli sull’isolotto del Trimelon ( in mezzo al lago di Garda) potrebbero tornare, dopo qualche anno, con prole propria… Continua a leggere

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Verona pro vita: se previene l’aborto è per le donne!

Risultati immagini per Alberto ZelgerLa sinistra globalista fa, come al solito, un uso ideologico di una legge sbagliata. Noi sosteniamo la maggioranza che ha approvato la mozione a difesa della vita e delle donne. (Christus Rex)
di ProVita
Francesca Romana Poleggi
Ha destato furore e scandalo, spaccature interne al PD, indignazione e costernazione da parte di illustri personaggi come la senatrice Monica Cirinnà, la mozione propostadal Consigliere Alberto Zelger (nella foto) che impegna il Comune  di Verona ad azioni concrete a favore delle donne incinte in difficoltà, atte a prevenire l’aborto.
Tra le sceneggiate e le mascherate delle femministe e di coloro che sostengono pervicacemente il punto, molti invocano il rispetto della legge 194.
Ebbene, la legge 194 dice, all’art. 1Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonche’ altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite». E poi all’art. 2 insiste che i consultori devo informare le donne sui diritti e i servizi sociali che hanno a disposizione in occasione di una gravidanza indesiderata «contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanzaI consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternita’ difficile dopo la nascita» (art.2, lett.d).
Sappiamo bene che queste parti della 194 sono state messe lì con l’unico scopo di gettare fumo negli occhi e far passare l‘aborto libero e a richiesta (cioè a prescindere da qualsivoglia motivazione) fino a tre mesi, e ben oltre se c’è pericolo per la salute della madre o se il bambino è imperfetto e va quindi eliminato eugeneticamente.  Ma al di là delle intenzioni, la carta canta: la mozione Zelger è – di fatto – un atto che dà “piena attuazione” alla infausta normativa in questione. Continua a leggere

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NO ABORTO! CitizenGO e Comune di Roma si affronteranno in Tribunale

Risultati immagini per orwell dire la veritàForse qualcuno, nel linciare politicamente e mediaticamente il consigliere comunale della Lega Alberto Zelger per avere detto un’ovvietà a “La Zanzara” su Radio24, ossia che se si lasciasse da solo un gruppo sodomiti su un’isola, dopo qualche decennio la specie sarebbe estinta, vorrebbe che il Comune di Verona si comportasse come quello di Roma? Aveva ragione George Orwell, laddove dice: “Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario” (Matteo Castagna, “Christus Rex”)
di Filippo Savarese
La Fondazione CitizenGO Italia porterà in Tribunale il Comune di Roma per chiedere giustizia sull’assurda censura ideologica con cui lo scorso maggio ci hanno tappato la bocca, violando il nostro diritto (mio e tuo) di esprimere liberamente le nostre idee e i valori in cui io e te crediamo.
Vado in Tribunale a difendere la tua Libertà, caro compatriota!
Aiutami a sostenere le spese di questo processo storico = clicca qui!
Ricorderai senz’altro quel caso vergognoso: avevamo affisso per tutta Roma – pagando quanto dovuto – 50 manifesti sull’aborto, definendolo “la prima causa di femminicidio nel mondo” (infatti sono decine di milioni gli aborti procurati ogni anno nel mondo solo perché si tratta di feti femminili – quindi abbiamo detto la pura e semplice verità!).

Si scatenò un putiferio! Siamo stati attaccati dal partito cosiddetto “democratico”, dai collettivi antifascisti, dalla Lobby LGBT, dai circoli ultra-femministi, dalla stampa e dai media di sinistra. La Giunta Cinquestelle di Virginia Raggi, nell’arco di poche ore, decise che io e te non avevamo il diritto di dire la nostra opinione sull’aborto in Italia (dicendo cose vere). Continua a leggere

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Ponti fascisti opere d'arte resistenti a tutto

Ponti fascisti opere d'arte resistenti a tuttoEsempi di ingegneria e architettura che nemmeno l’Antifascismo butta giù

di Angela Di Pietro
Quando c’era Lui non solo i treni arrivavano in orario, ma i ponti non venivano mai giù ed ancor oggi resistono a tutto, anche all’Antifascismo due punto zero, all’incuria, all’assenza di manutenzione. Per i ponti costruiti in Italia nel ventennio fascista, su progettazione di insigni professionisti dell’epoca, era frequentemente utilizzato il toponimo “littorio”, o “del littorio”. Chiuso il conflitto bellico e con l’istituzione della Repubblica, nel 1946, i viadotti persero la denominazione “Littoria” e cambiarono nome (non faccia). Tutti quanti. Erano fatti bene, erano resistenti, ma sono stati destinati all’oblìo perché legati alla figura del duce.
Uno dei più importanti è senza ombra di dubbio il ponte littorio di Venezia, oggi noto come “ponte della Libertà”. A capo dei lavori di progettazione c’era l’ingegnere bresciano Eugenio Giuseppe Miozzi, esempio di onestà e capacità, che non ha neanche una via intestata perché uomini come lui sono considerati “da dimenticare”, come Mussolini.  Il lavoro più importante che gli fu affidato fu quello del ponte littorio (oggi ponte della Libertà) che collega automobilisticamente Venezia con la terraferma. Un’autostrada sull’acqua. La costruzione, larga 22 metri, fu realizzata in cemento armato e pietra, dalla “Ferrobeton” con grande rapidità, in soli 18 mesi. Il ponte fu inaugurato nel 1933 con il nome di “ponte Littorio” da Umberto II di Savoia insieme alla consorte Maria José del Belgio, presente anche Benito Mussolini. Ancora in Veneto”, nel comune di Verona, c’è il “ponte della Vittoria.  Era il 1925 quando…

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