I poveri possono prendere i rifiuti dai cassonetti? No.Si.
Scritto e segnalato da Antonio Amorosi
Genova, “guerra dei cassonetti”. Contesa dei rifiuti tra poveri, Comune e Pm
Scritto e segnalato da Antonio Amorosi
Genova, “guerra dei cassonetti”. Contesa dei rifiuti tra poveri, Comune e Pm
Segnalazione Linkiesta
Italia e Francia sono in guerra (e i migranti sono vittime di un gioco più grande di loro)
La questione della nave Aquarius è solo parte di un più ampio scontro tra Roma e Parigi che riguarda la destabilizzazione della Libia, i cantieri militari e la Tav. Un conflitto in cui i migranti non c’entrano nulla, ma sono vittime di uno scontro tra due realpolitik speculari e opposte. (di Alessio Postiglione, LEGGI)
di Maurizio Blondet
Fonte: https://www.maurizioblondet.it/profugo-anabolizzato/ Continua a leggere
Segnalazione del Centro Studi Federici
Due articoli scritti e segnalati da Antonio Amorosi
GDO, Coop rosse con profitti giù. Tanta finanza, ma addio al mercato.
Coop rosse, profitti in calo. Tanta finanza e arretrano sul mercato. Profitti compensati dal prestito soci che viene usato in finanza.
La “guerra” dentro il mondo coop non è finita ma Manutencoop cambia nome ed esce da Legacoop.
di Antonio Amorosi per il quotidiano La Verità Continua a leggere
di Fulvio Scaglione
Fonte: linkiesta
di Alastair Crooke
Fonte: Aurora sito
Il generale Mattis dichiarava al Comitato delle forze armate del Senato degli Stati Uniti che crede che uno scontro militare tra Israele e Iran in Siria sia sempre più probabile: “Posso vedere come potrebbe iniziare, ma non sono sicuro quando o dove“. Questo non dovrebbe sorprendere. Chiunque sbirci attraverso la membrana della bolla occidentale, può vedere le principali dinamiche “colmarsi e rafforzarsi” in modo tale da chiudersi inesorabilmente su Israele. Diventa “inesorabile”: non tanto perché gli Stati del Medio Oriente desiderano la guerra (non la vogliono); ma perché Israele si sente culturalmente costretto a legarsi al presidente Trump e alla sua squadra di estremisti collocandosi a primo collaboratore nella “guerra” degli Stati Uniti per respingere Cina, Russia, Iran e farne del loro progetto commerciale un’entità inefficace ed indebolita. La retorica belluina di Pompeo e Bolton può sembrare un elisir inebriante per certi israeliani; ma semplicemente il Medio Oriente non è il posto in cui collaborare a tale nuova “guerra” ibrida statunitense contro le nuove dinamiche emergenti. Continua a leggere
di Sergey Lavrov
Fonte: Panorama
In un’intervista esclusiva a “Panorama” in edicola il 3 maggio, il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov, da quasi 15 anni stretto collaboratore di Putin, accusa gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e un gruppo «piccolo ma molto aggressivo» di Paesi europei russofobi. Devono rassegnarsi, dice, il mondo non è più loro. E dà la sua versione sugli avvelenamenti di Salisbury e sull’uso di armi chimiche da parte del regime siriano. «Il G7 ormai è inadeguato, un modello per il futuro è l’intesa Mosca-Pechino».
Lavrov, nell’intervista parla di tutti i principali temi che hanno visto la Russia protagonista negli ultimi mesi, dagli avvelenamenti delle spie in Inghilterra alla Siria, dagli Stati Uniti ai rapporti con l’Europa.
Ecco alcuni passaggi della lunga intervista che si può leggere in versione integrale sul settimanale: Continua a leggere
di Bruno Guigue
Fonte: controinformazione
Israele bombarda nuovamente la Siria, Israele semplifica il suo processo di impegno militare, Israele accusa l’Iran di possedere armi nucleari … Senza dubbio, vediamo: Israele è la pace, l’amore tra le persone e la luce delle nazioni. Un’entità metafisica investita di prerogative straordinarie, ha il diritto di bombardare chi vuole quando vuole.
Per ottenere questa impunità, è vero che lo stato colonizzatore ha colonizzato tutti: Washington, Parigi, Londra e persino l’ONU. Nel frattempo, questa entità bombarda la Siria, causando addirittura un’escalation devastante. È incredibile, ma il fuoco del missile del 30 aprile è la centesima operazione israeliana contro la Siria dal 2013.
Quando si attaccano le installazioni militari siriane, tuttavia, I leader sionisti sospettano che Damasco e Teheran (anche indicati) finiranno per vendicarsi. Non è sfuggito loro che un aereo israeliano (due, secondo alcune fonti) è stato abbattuto a febbraio, né che la difesa aerea siriana ha respinto gran parte dei missili lanciati il 14 aprile dal trio neocoloniale (USA-GB-Francia). Continua a leggere