Nel vortice di autodistruzione dell’Occidente-Mondo

Incapaci di leadership, sempre in ritardo politico.

di Maurizio Blondet
“La Russia deve essere al G7, piaccia o no, dobbiamo avere la Russia al tavolo negoziale”, vibra Trump in una non certo improvvisata uscita, e i salotti tv  anti-governativi scoprono che il primo ministro Giuseppe Conte, quello da loro dipinto come uno sciocco re travicello di una alleanza populista velleitaria, impreparata e scema, può dire  al suo primo vertice in Canada, per nulla intimidito: “Sono d’accordo con il presidente Donald Trump, la Russia dovrebbe tornare al G8. Nell’interesse di tutti”.
Non è che ci sia  qui una qualche alleanza.  Quella cui assistiamo è la disintegrazione dell’ordine occidentale, che comporta inaspettate ricomposizioni, forse temporanee. Le centrali pensanti inglesi, nel travaglio di  un Brexit che Merkel-Juncker vogliono sempre più ostile e punitivo, ha  colto l’occasione per  appoggiare il ben fondato malcontento italiano, spiegando in diversi articoli come sia la Germania la sola che  ci ha guadagnato dall’euro, e quella che ha più da perdere facendo della UE “un nemico invece che un alleato” dell’Italia.  E in altri articoli,  hanno spiegato a fondo la crisi di Deutsche Bank. E un articolo del Financial Times ha non poco poter nel mondo  della finanza internazionale. Continua a leggere

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