I "Santi" del Concilio, Milano 17 Novembre

I “SANTI” DEL CONCILIO, MILANO 17 NOVEMBRE

“Tutti Santi… Da “san” Giovanni XXIII a “san” Paolo VI, ovvero la canonizzazione del Concilio Vaticano II 1º intervento. La canonizzazione dei santi secondo la dottrina tradizionale della Chiesa 2º intervento. “Il fumo di satana nella Chiesa”: la “canonizzazione” di G.B. Montini e la ­situazione attuale della Chiesa   relatore don Francesco Ricossa Milano, Sabato 17 novembre 2018, ore 15,00 presso Andreola
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Crimini impuniti: i bimbi uccisi a Gorla

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PENSIERO UNICO – MORTI DI SERIE A E MORTI DI SERIE B
Segnalazione del Centro Studi Federici

Milano, Gorla e la strage dei 184 innocenti
Il cielo è maledettamente azzurro su Milano, la mattina del 20 ottobre 1944. Così azzurro che la maestra della scuola elementare Francesco Crispi, in zona Gorla, è preoccupata: «È troppo terso, potrebbero bombardare. Noi siamo costretti ad andare a scuola, ma voi che potete…», dice incontrando sul ponticello del naviglio Martesana la piccola Graziella Ghisalberti, 7 anni, per mano con sua mamma e il cuginetto Edoardo di 6. Invece Graziella ed Edoardo, con i loro grembiulini neri, varcano il portone, come tutti i giorni da quando sono rientrati dalla Brianza, dove erano sfollati per paura della guerra: «Tanto ormai la guerra è finita», ripetevano gli adulti. E invece la guerra a Milano doveva dare l’ultimo colpo di coda, il più devastante.
In classe seconda quel giorno si imparano le maiuscole e Graziella ha appena completato una pagina intera di D… Un gesto che ancora oggi che di anni ne ha 77 ripete spesso col dito, tracciando sul tavolo tante immaginarie D maiuscole… «In quel momento, alle 11 e 14 – racconta – suonò il piccolo allarme, stavano arrivando gli aerei americani, dovevamo correre tutti giù nel rifugio sotto la scuola». 

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Quest’uomo vuole riportare gli africani in Africa: “C’è tanta terra"

Promuovere il rientro volontario in Africa di quote di immigrati presenti sul territorio nazionale attraverso una politica di formazione professionale sviluppata in Italia in collaborazione e in sinergia con gli Stati africani di provenienza è uno dei punti programmatici dell’Ucai, l’Unione delle comunità africane d’Italia.
Nata per iniziativa dell’imprenditore Otto Bitjoka, punta alla ‘remigrazione’, ‘migrazione al contrario’ ed è stata lanciata a Milano, nella sede della giunta regionale lombarda, alla presenza del governatore Attilio Fontana.
“Vogliamo far rientrare mille cittadini all’anno in Africa offrendo corsi di formazione che diano loro le competenze per lavorare e creare sviluppo nei Paesi d’origine” ha spiegato Bitjoka.
Mille sono un po’ pochini, ma apprezziamo la buona volontà.
Anche perché Otto Bitjoka ha le idee piuttosto chiare. Di sicuro più chiare di Kyenge.
«Attenzione cari fratelli e figli miei, siete usati e sarete sistematicamente buttati via come la carta igienica, mi permetto di consigliarvi da vecchio leone disincantato. Non è più accettabile essere strumento di lotta politica nelle mani di una sinistra contro i sovranisti populisti». Continua a leggere

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Centro Studi Federici: due pellegrinaggi e due conferenze

Risultati immagini per santi conciliariSegnalazioni del Centro Studi Federici

8 settembre 2018: pellegrinaggio al Volto Santo di Manoppello (PE)
 
28-29-30 settembre 2018: pellegrinaggio a Lourdes
 
Modena, 20/10/2018: “Non serviam: il ’68 contro il principio dell’autorità”
 
Milano, 17/11/2018: “Tutti Santi… Da “san” Giovanni XXIII a “san” Paolo VI, ovvero la canonizzazione del Concilio Vaticano II”

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Corteo contro Salvini e Orban: "Siamo 15mila". Ma la polizia smentisce i buonisti

Secondo gli organizzatori oltre 15mila persone in piazza. Ma per la polizia sono cinque volte di meno, non più di 3mila
di Claudio Cartaldo
Quelli in piazza san Babila a manifestare contro l’incontro tra Salvini e Orban si dicono certi di aver raggiunto cifre astronomiche sulla partecipazione al corteo “antirazzista” e anti sovranista.
Come spesso accade differiscono di molto le cifre sulle presenze in piazze diffuse dagli organizzatori e quelle certificate dalla questura. Al presidio “Europa senza Muri” le varie organizzazioni che, tra le altre cose, hanno portato in piazza pure l’odio contro Salvini, dicono di essere arrivati a toccare quota 15mila. Esatto: 15mila. Quanti erano invece secondo la polizia. Cinque volte di meno, non più di 3 mila. Una bella differenza.
Dopo il presidio, la piazza si è svuotata ma un migliaio di persone si è staccato per marciare in corteo lungo corso Venezia. Intonando cori del tipo: “Salvini e Orban assassini”
Fonte: http://m.ilgiornale.it/news/2018/08/28/corteo-contro-salvini-e-orban-siamo-15mila-ma-la-polizia-smentisce-i-b/1569095/ Continua a leggere

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Orban: "Salvini è il mio eroe, il mio compagno di destino"

Il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini (S) ed il il primo ministro ungherese Viktor Orban © ANSAIl vicepremier e ministro dell’Interno: la sinistra esiste solo per insultarmi, per difendere Ue dei banchieri e immigrazione senza limiti

Con il ministro dell’Interno Matteo Salvini “vorrei fare una conoscenza personale. Lui è il mio eroe”. Lo ha detto il primo ministro ungherese, Viktor Orbàn, uscendo dal ristorante in cui ha pranzato a Milano. “È un mio compagno di destino – ha aggiunto – sono molto curioso di conoscere la sua personalità. Sono un grande estimatore e ho alcune esperienze che forse potrei condividere con lui. Ho questa sensazione”, ha concluso Orbàn.
“Ormai – scrive il vicepremier e ministro dell’Interno – la sinistra esiste solo per insultarmi, per difendere Ue dei banchieri e immigrazione senza limiti. P.S. In Ungheria disoccupazione è sotto il 5%, Flat Tax per le imprese è al 9% e per le persone al 15%, immigrazione è sotto controllo e economia cresce del 4%”. Lo scrive il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in vista del suo incontro nel pomeriggio con il presidente ungherese Viktor Orban.
E’ un “incontro importante” quello di oggi a Milano fra il vicepremier Matteo Salvini e il primo ministro ungherese Viktor Orban. L’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni lo ha scritto su Twitter spiegando che “può essere davvero l’inizio della svolta verso un’Europa che si fa finalmente carico del problema immigrazione”. La conclusione dello storico esponente leghista è un augurio di “buon lavoro”.
CONTINUA SU: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/08/28/migranti-oggi-a-milano-incontro-salvini-orban_e64f1a6e-1aac-48ec-8d8d-f8a3a6431c35.html Continua a leggere

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PETIZIONE: "fermata metro LGBT" a Milano". Noi siamo cittadini di serie B?

PETIZIONE
di Filippo Savarese

Hanno creato la “fermata metro LGBT” a Porta Venezia.

Ma il servizio di trasporto pubblico non è pagato coi soldi di tutti?

Perché dorebbe favorire certe idee politiche e ideologiche a scapito di altre?

L’Azienda di Trasporti Milanese (ATM) ha deciso di lasciare in via permanente la stazione di Porta Venezia coi colori del movimento Lesbico-Gay-Bisessuale-Transessuale (LGBT). La stazione era stata ‘personalizzata’ in occasione dell’ultimo Gay Pride, e ora vogliono lasciarla così per sempre. Ma perché? Quale “valore comune” rappresenterebbe per la Città?

Firma per chiedere al Comune di Milano e all’ATM di rispettare la neutralità degli spazi pubblici!

La “fermata LGBT” della metro di Milano
Il Sindaco Giuseppe Sala si è speso personalmente a questo scopo. Ma non dovrebbe rappresentare tutti i Milanesi? Continua a leggere

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CIRCONDATA DA IMMIGRATI HO PROVATO PAURA

Segnalazione di Redazione BastaBugie

Credo che avvertire vicinanza verso chi ci somiglia per storia e per cultura, e provare disagio o fastidio per chi potrebbe esserci ostile, sia assolutamente normale
di Costanza Miriano

(LETTURA AUTOMATICA)
Qualche giorno fa sono capitata in Centrale, la stazione di Milano, alle 5.30 di mattina, quando “Milano dorme ancora”. Ho attraversato il portico in mezzo a un nugolo di giovani uomini dalla pelle scura che scrutavano la gente che passava. Probabilmente non avevano cattive intenzioni, ma di certo non è piacevole essere una donna sola in quella situazione. Sì, lo ammetto, ho provato paura.
Sì, lo ammetto, ho pensato al mio telefono che sporgeva dalla tasca – è vero, ho un telefono costoso, me lo hanno regalato, come praticamente tutte le cose di valore che ho. Sì, lo ammetto, ho provato fastidio, perché non eravamo un gruppo di persone che andavano a prendere il treno, situazione in cui ovviamente non avrei fatto caso al colore della pelle. La situazione era donna bianca sola che va a prendere il treno, decine di uomini neri che non hanno apparentemente niente da fare e stanno in giro con il buio. Sono razzista? Probabilmente per gli standard della Boldrini sì. Continua a leggere

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