Fare bene, l’anima dello stile italiano che nessuna crisi ci potrà rubare

di Claudio Risé
Fare bene, l’anima dello stile italiano che nessuna crisi ci potrà rubare
Fonte: Claudio Risé

La ricerca del buono e del bello è da sempre la vocazione del nostro Paese.
E genera una creatività unica che fa tremare l’Europa francotedesca. Anche
perché crea un modello contrario alla produzione globalizzata.
Torna in grande spolvero l’Italia che fa e fa bene, che inventa, conquista
mercati e simpatia con le sue intuizioni e con la sua libera creatività. Una
vocazione già molto forte in epoca etrusca e romana, e che diventò
irresistibile dal Rinascimento, quando ispirò in tutta Europa un’intera filosofia
e modo di vita. Leonardo da Vinci, l’artista scienziato rinascimentale convinto
che “il Selvadego è colui che si salva” (cui è dedicata questa rubrica), fu innanzitutto un formidabile artigiano, ed è uno dei maggiori ispiratori teorico pratici di questa storia di successi.
Fu la lira d’argento a forma di teschio di cavallo da Leonardo stesso progettata, eseguita e consegnata a Ludovico il Moro come dono da parte di Lorenzo il magnifico a conquistare l’ammirazione del signore di Milano e in
seguito delle altre corti italiane e d’Europa. Oggi invece la creatività italiana inquieta l’Europa, o meglio la sua burocrazia, timorosa che la più espansiva politica economica adottata dall’Italia ne rafforzi la posizione di grande
esportatrice di manufatti e prodotti alimentari e agricoli, già molto forte sui mercati internazionali.

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La fatica fa bene: rende meno stupidi. Non fatevela rubare dalle macchine

di Claudio Risé
La fatica fa bene: rende meno stupidi. Non fatevela rubare dalle macchine
Fonte: Claudio Risé
Sudore e responsabilità sono parte della vita fin dal travaglio della nascita.
Quando tentano di sbarazzarsene uomini e società si indeboliscono e si
disfano. Lo avevano già capito Cesare Augusto e i monaci benedettini.
La più antica delle fake news, la più dura a morire? Quella che ci assicura
che liberarci della fatica è uno straordinario affare. Anzi il più importante di
tutti. Trasferire la fatica ad altri, a qualcuno o qualcosa che la faccia al nostro
posto è l’antico sogno del pigro che sonnecchia dentro di noi, mentre
lavoriamo. È anche il messaggio di gran parte della pubblicità. Ma si tratta di
una sciocchezza, praticabile per poco tempo.
È questa, ad esempio, la storia (raccontata dai racconti popolari in tutto il
mondo, in modi diversi ma con la stessa morale) del Principe che scambia la
sua situazione con il povero per liberarsi delle sue fatiche principesche e
vedere la vita da un altro punto di vista. Proposta subito accolta dall’altro, ben
contento di liberarsi delle fatiche da povero. Dopo qualche peripezia però, Continua a leggere

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