Istituto Cattaneo, il flusso dei voti delle europee: Pd disastro mascherato. Veri dati: perché è a fine corsa
Il Pd è a fine corsa. Chi a sinistra esulta per il quasi 23% raccolto dal partito di Nicola Zingaretti domenica alle elezioni europee non ha capito granché. Secondo Pier Giorgio Ardeni, presidente dell’autorevole Istituto Cattaneo che come a ogni tornata elettorale ha analizzato il cosiddetto “flusso dei voti” per capire come si muovono gli italiani nel segreto dell’urna, il grosso problema difficilmente risolvibile stando così le cose è che i dem hanno di fatto assorbito tutto l’assorbile in termini di voti.
“Quella del Pd – spiega Ardeni a Italia Oggi – è stata una vittoria difensiva. È riuscito a proteggere il proprio bacino elettorale, quindi evitando un esodo, ma non ha avuto appeal al di fuori di esso, cioè non è riuscito a convincere elettori 5 Stelle o Lega“. Inoltre, a differenza di quanto accaduto al Movimento, “sono trascurabili i suoi voti dispersi a favore dell’astensione.La sottolineatura, da parte della dirigenza, dell’importanza di questo appuntamento elettorale e i timori che il partito potesse imboccare la strada verso la scomparsa hanno reso il voto particolarmente saliente. Questo spiega la scarsa entità delle perdite verso l’astensione. Quindi il Pd ha sostanzialmente interrotto l’emorragia che negli anni scorsi aveva portato molti voti del suo bacino elettorale verso il M5s però non riesce a fare rientrare quei voti”. Considerato che la Lega ha davanti a sé secondo Areni ancora margini di crescita, il ruolo del Pd come principale partito dell’opposizione ma senza reali prospettive di allargare il proprio campo di alleanze sembra destinare il centrosinistra al ruolo di spettatore ancora per molti, molti mesi.
fonte – https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13467681/istituto-cattaneo-pd-fine-corsa-elezioni-europee-nessun-voto-recuperato-m5s-astensione.html
Il trionfo della Lega e la "Sinistra" che non impara mai
Le reazioni sono, tanto per cambiare, isteriche o nella migliore delle ipotesi ossessivo – compulsive. Il trionfo della Lega alle europee le ha scatenate tutte, ancora una volta, come era avvenuto già dai tempi di Bettino Craxi, passando per il malvagio Silvio Berlusconi e – per certi versi – perfino in un Matteo Renzi che tentava – alla sua maniera – di cambiare i canoni tipici della cultura di sinistra italiana dall’interno. La costante è una sola: in quasi 40 anni, la sinistra italiana continua a non imparare nulla dalle sconfitte.
Persiste la demonizzazione dell’avversario, l’incredulità rispetto al voto contrario alle proprie aspirazioni, quello che premia una Lega addirittura oggetto di sottospecie di inchieste sondaggistiche che dovrebbero chiarire meglio quali pseudomalati mentali si sono permessi di votare Salvini, come quella di Repubblica
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fonte – Il trionfo della Lega e la “Sinistra” che non impara mai
E anche a Predappio si cambia: per la prima volta vince il centrodestra
Predappio (Forlì), paese natale di Benito Mussolini, storicamente in mano al centrosinistra, passa per la prima volta da dopoguerra al centrodestra. Il nuovo sindaco del comune romagnolo più noto al mondo è infatti Roberto Canali, esponente della lista civica ‘Uniti per Predappio‘, sostenuta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Canali ha ottenuto 2100 voti pari al 60,1% contro i 1350 andati all’altro candidato, Gianni Flamigni, sindaco uscente della sinistra, sostenuto dalla lista ‘Generazioni Predappio’, che quindi si è fermato al 39,9%.
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fonte – https://www.secoloditalia.it/2019/05/e-anche-a-predappio-si-cambia-per-la-prima-volta-vince-il-centrodestra/
Europee: a Riace e Lampedusa la Lega è prima
A Riace e Lampedusa, i due comuni simbolo della questione migranti e al centro delle polemiche negli ultimi mesi, la Lega vince ed è il primo partito.
Nell’isola di Lampedusa e Linosa, al centro del fenomeno migratorio, il partito di Matteo Salvini ottiene il 45,85%, più del doppio del Pd che tra i candidati a Strasburgo lancia Pietro Bartolo, il medico dei migranti. Il M5s si ferma a quota 16,83%, Fi all’8,23%. Gli altri sono sotto la soglia di sbarramento.
La Lega ottiene un clamoroso 30,75% di preferenze a Riace, il comune del reggino guidato fino a pochi mesi fa da Domenico Lucano e noto in tutto il mondo per il modello di accoglienza ed integrazione dei migranti che vi si praticava.
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fonte – http://www.ansa.it/europee_2019/notizie/2019/05/27/europee-a-riace-e-lampedusa-la-lega-e-prima_fb7b4819-1463-45ab-b0e1-e2e8d6f14b70.html
Europee, a Verona 1 su 2 ha votato la Lega
La Lega di Salvini ha fatto boom alle Europee ed è il primo partito in Italia, sopra il 34%.
A Verona i risultati sono ancora più netti. Il Carroccio ha raccolto il 49% nella Provincia veronese. Mentre il M5S si ferma all’8,8% e viene ampiamente sorpassato dal Partito Democratico che raccoglie il 17%. Forza Italia prende il 6,6% e Fratelli d’Italia l’8,5%. +Europa si ferma al 3,5%.
In città a Verona la Lega ha preso il 37%, il Pd 25%, Il M5S il 9,6%, Fratelli d’Italia sopra l’8%, Forza Italia ferma al 6%. +Europa il 4,36%.
A Verona (città) l’affluenza è stata del 62,60% con 123.315 persone (maschi: 58.874, femmine: 64.441) che si sono recate ai seggi. Affluenza ancora più alta in tutta la provincia scaligera con il 71,46% (dove molti Comuni votavano per i nuovi sindaci). Dati più alti rispetto alla media nazionale che si è fermata attorno al 56%.
Nelle due circoscrizioni del Nord la Lega sfonda il tetto del 40%, M5S sprofonda sia al nord est che al nord ovest e il Pd sale sopra il 23 per cento. Al Nord est La Lega è al 41,01, il Pd è al 23,79, M5S al 10,3, Fi 5,82, Fdi al 5,7%
fonte – https://m.tgverona.it/pages/820832//politica/europee_a_verona_1_su_2_ha_votato_la_lega.html
Matteo Castagna, "l'anti Bergoglio" che porta voti alla Lega
di Lucia Rezzonico
Documentario francese del 7 maggio su LCP
di Lucia Rezzonico
Rassegna stampa sulle scuole cristiane nel Vicino Oriente
Segnalazione del Centro Studi Federici
Rassegna stampa a cura del C.S. Federici
Segnalazione del Centro Studi Federici