Scienziati chiedono una moratoria alla donazione in arresto cardiocircolatorio

Sala operatoriaSegnalazione della Lega Nazionale Antipredazione degli Organi

Mentre a livello internazionale si chiede una sospensione della donazione in arresto cardio-circolatorio, in quanto la “morte cardiaca” può essere reversibile, in Italia dove è illegale (L.91/99) stanno praticandola, “quatti quatti”, in vari ospedali. Tattica del fatto compiuto (non segnalato né perseguito grazie a complicità occulte) per poi ottenere la legalizzazione senza dibattito di una “consuetudine” predatoria. Di seguito la sintesi di una ricerca internazionale.

“Donazione dopo la morte cardiocircolatoria: una richiesta di moratoria in attesa di aprire un dibattito pubblico e di un consenso pienamente informato

Ari R Joffe, Joe Carcillo, Natalie Anton, Allan deCaen, Yong Y Han, Michael J Bell, Frank A Maffei, John Sullivan, James Thomas e Gonzalo Garcia-Guerra

Molti credono che i problemi etici relativi alla donazione dopo la morte cardiocircolatoria (DCD, Donation Cardiocirculatory Death) siano stati “risolti” e che non sia chiaro il motivo per cui la donazione dopo la morte cardiocircolatoria dovrebbe essere respinta. In questo lavoro argomenteremo che i donatori a cuore non battente potrebbero non essere ancora morti, e quindi che la donazione di organi da persone in arresto cardiocircolatorio può contravvenire la regola della donazione dopo la morte. Continua a leggere

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Danno l'ok per l'espianto ma il figlio si risveglia

Trenton McKinleydella Lega Nazionale Antipredazione degli Organi

I GENITORI FIRMANO PER DONARE GLI ORGANI
MA IL FIGLIO SI RISVEGLIA 

Trenton McKinley, un ragazzino di 13 anni dell’Alabama (USA), considerato “morto cerebrale” si è svegliato dal coma poco dopo che i genitori avevano firmato il modulo per l’autorizzazione all’espianto dei suoi organi.

Nel marzo scorso Trenton si trovava in casa di amici a giocare con un rimorchio trainato da un’auto, dopo una brusca frenata, si trovò catapultato sul cemento ed il rimorchio, ribaltatosi, gli è finito addosso colpendolo alla testa: sette fratture al cranio e un grave trauma cerebrale.
Ricoverato presso l’Usa Medical Center, è stato messo sotto ventilazione di sostegno alla vita e ha dovuto superare una serie di prove drammatiche: craniotomia, 4 arresti cardiaci uno di questi della durata di 15 minuti, insufficienza renale. A questo punto i medici hanno detto ai genitori che il figlio non sarebbe più tornato “normale” e se si fosse svegliato sarebbe rimasto in stato vegetativo e che se avesse avuto un altro arresto cardiaco, sarebbe stato meglio “lasciarlo andare”.

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Solbakken era "clinicamente morto" poi il miracolo

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Segnalazione Lega Nazionale Antipredazione degli Organi

www.antipredazione.org
30/08/18 Comunicato n. 15

SOLBAKKEN – TECNICO DEL COPENAGHEN

ERA “CLINICAMENTE MORTO” – POI IL MIRACOLO

(Stralcio da Goal.com 23 agosto 2018)

“Era il 13 marzo 2001 e Solbakken, che giocava da centrocampista proprio nel Copenaghen e aveva 33 anni, ebbe un arresto cardiaco in campo durante l’allenamento con la squadra danese. Subito scattò l’allarme: il medico del club. Frank Odgaard, praticò immediatamente un massaggio cardiaco, dopo 8 minuti arrivò l’ambulanza.

Le speranze che Solbakken potesse farcela erano di fatto nulle, tanto che lo stesso Odgaard dichiarò Solbakken, fra lo sgomento generale, “clinicamente morto”. Il suo cuore aveva smesso di battere, ma ecco che nel tragitto dal campo all’ospedale, dopo altri 7 minuti, accadde il miracolo: le pulsazioni ripresero, Solbakken tornò in vita.
Arrivato all’ospedale, gli fu poi riscontrato un difetto cardiaco e gli fu impiantato un pace maker. Il Copenaghen non si è mai dimenticato di lui e nel 2006 lo ha voluto alla guida della squadra (…)” Continua a leggere

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DONAZIONE ORGANI RICATTO ALL'ANAGRAFE – NEGATA LA CARTA D'IDENTITA'

Risultati immagini per carta vitaSegnalazione Lega Nazionale Antipredazione degli Organi
I cittadini ci riferiscono che all’atto del rinnovo della Carta d’identità l’impiegato chiede di firmare il modulo relativo alla donazione di organi e tessuti. Quando il cittadino si rifiuta di firmare consapevole che la manifestazione di volontà costituisce una facoltà e non un obbligo, l’operatore sostiene che il sistema non gli permette di procedere per l’ottenimento della Carta d’identità asserendo che la firma è un obbligo. Quindi la Carta d’identità viene negata.
Non solo, i Comuni abilitati non presentano al cittadino che chiede il rinnovo della Carta d’ identità il modulo standard, cioè lo schema predisposto dalle Linee guida (n. 0002128 del 29/7/2015) del Ministero della salute e del Ministero dell’interno che disciplina la manifestazione del consenso o del diniego alla donazione di organi e tessuti. Invece presentano un modulo manipolato con l’aggiunta di una terza opzione “Non mi esprimo sulla donazione di organi e tessuti”. Tale aggiunta scheda i cittadini che non vogliono firmare per principio e li pone strumentalmente nel limbo di chi non sa decidere.
Dal nostro punto di vista e per come la vicenda viene vissuta dai cittadini che ci hanno contattato, si tratta di indiscutibile abuso d’ufficio, mascherato da legalità, abuso di potere e falsità ideologica. Continua a leggere

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Intervista al Dr. Paul Byrne sulla "morte cerebrale"

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22/06/2018 Comunicato n. 11

INTERVISTA AL DR. PAUL BYRNE SULLA “MORTE CEREBRALE”

Decretata per evitare agli espiantatori la galera per omicidio

In questa intervista il Dr. Paul Byrne, massima voce nel dibattito internazionale, con eccezionale chiarezza smaschera concetti e parole del sistema sanitario-giuridico istituzionale che ha imposto il dogma della cosiddetta “morte cerebrale” dichiarata sui vivi che hanno perso la coscienza. Tale simulazione ha equiparato la pseudo morte cerebrale a cuore battente alla Morte vera in arresto cardio-circolatorio e respiratorio protratti, per sviluppare la pratica affaristica degli espianti-trapianti di organi vitali  nonché l’eliminazione autoritaria di malati affetti da lesioni encefaliche gravi, come nel caso del piccolo Alfie, così da evitare agli espiantatori la galera per omicidio.
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VISITAI ALFIE: IL PROBLEMA E’ LA MORTE CEREBRALE” Continua a leggere

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Come revocare all'Anagrafe / CNT-SIT / ASL-FSE

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11/06/2018 Comunicato n. 10

DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI

COME REVOCARE ALL’ANAGRAFE / CNT-SIT / ASL-FSE
Chi è andato a rinnovare la Carta d’Identità all’anagrafe di alcuni Comuni, preso alla sprovvista, ha firmato un modulo relativo alla donazione di organi presentato dall’operatore come se la “scelta in Comune” fosse un dovere. A posteriori costoro si ritengono ricattati e chiedono alla Lega Antipredazione la soluzione. Diamo quindi una risposta pubblica e pratica su come formulare la richiesta di revoca e a chi indirizzarla. Di seguito la traccia da copiare e indirizzare ai tre Enti coinvolti. Inoltre il Poligrafico dello Stato è sotto indagine per aver messo in circolazione quasi 350mila Carte d’Identità elettroniche con microchip difettoso. I non-donatori sono in pericolo.
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AL SINDACO / ANAGRAFE – Via … Città … (Raccomandata A.R.)
AL CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI (SIT) – Viale Regina Elena 299, 00161 Roma (R-A.R.)
ALL’ASL DI APPARTENENZA (FSE) – Via … Città … (Raccomandata A.R.)
Oggetto: Restituzione del modulo firmato all’Anagrafe relativo a donazione di organi e tessuti Continua a leggere

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ALFIE EVANS DOVEVA MORIRE: VERGOGNA!

Segnalazione Lega Nazionale Antipredazione degli Organi

Alfie è morto all’Alder Hey Hospital di Liverpool il 28 aprile previa estubazione (rimozione della ventilazione di sostegno) eseguita il 23 aprile per ordine della Corte britannica (e collusione della Corte Europea) che impose sequestro e morte al piccolo “per il suo migliore interesse”, in assoluto spregio della volontà dei genitori che lo volevano curare altrove.

Dopo l’estubazione Alfie sfidò le aspettative dei medici, cominciando a respirare da solo. Continuò a respirare da solo per 5 giorni. Gli furono praticate 4 iniezioni con farmaci poco prima della sua morte.
Nessuno può dire se Alfie avrebbe avuto migliori chance di cura in altro ospedale, come i genitori rivendicavano con determinazione ed erculeo sforzo, o quanto a lungo avrebbe vissuto; certo non sarebbe morto così in quel modo per scelta ostinata delle autorità mediche e legali che ritenevano questa morte accettabile. Continua a leggere

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Trapianti con il virus HIV – Cade il veto

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11/04/18 Comunicato n. 6

TRAPIANTI CONDITI CON IL VIRUS HIV

CADE IL VETO

PER DECRETO DELLA MINISTRA LORENZIN

Il 2 agosto 2002 l’ex ministro Sirchia decretava “Per la trasmissibilità conclamata del virus HIV attraverso un trapianto d’organo, sono in ogni caso vietati i trapianti da un donatore positivo per HIV”. Con Decreto 1° febbraio 2018 la ministra Lorenzin, in tempi non leciti (caduta del governo) ha sostituito il diktat di Sirchia col suo: “E’ consentita la donazione di organi da donatore positivo per HIV…a favore di riceventi HIV positivi…”

Ad annunciarlo è il direttore del Centro nazionale trapianti e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 56. Nanni Costa ha spiegato l’importanza di questo protocollo che a suo dire “toglie un fattore di discriminazione al soggetto donatore HIV”. Bontà sua! Un alibi perfetto nella società dei buonisti. Vuoi creare un complesso di inferiorità ad un povero donatore HIV positivo che vuol salvare le vite? Gli neghi il privilegio di essere squartato a fin di bene? Non sia mai, meglio, molto meglio aggravare la situazione del ricevente che oltre al suo HIV si addossa l’HIV del donatore. Così siamo sicuri che ne muoiono due. Ma dare organi infetti a certi malati non è, questa sì, vera discriminazione? Attenzione, da cosa nasce cosa. Il successivo passo sarà HIV per tutti. La prova? L’altroieri è stato eseguito anche il primo trapianto di rene da donatore dializzato.

Non sanno più cosa fare per aumentare il numero dei trapianti e far muovere le mani ai chirurghi. Continua a leggere

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MAMMA ELISA NON HA DONATO E' STATA PREDATA

Risultati immagini per no predazione degli organiA cura della Lega Nazionale Antipredazione degli Organi
di Nerina Negrello
Mamma Elisa sorride nella foto. Piace ai predatori dimostrare che Elisa è contenta di essere stata squartata e far pensare che non abbia sofferto. Piace ai predatori vantarsi che per la prima volta a Brescia, è stato effettuato un prelievo multiorgani a “cuore fermo”. E la gente pensa se il cuore è fermo, è morto. No signori, se il cuore è fermo da 1 o da 5 o più minuti il cuore non è morto, può essere riattivato con la “resusitation”, tanto è vero che quel cuore lo possono far funzionare in un’altra persona.
Per legge il prelievo di organi si pratica esclusivamente su persona in coma dichiarata in cosiddetta “morte cerebrale” a cuore battente. Ma le opposizioni crescono e i trapiantisti hanno cominciato a programmare illegalmente l’espianto di organi da pazienti a cuore non battente ma cervello vivo imitando altre nazioni criminali. Quello che non viene detto è che l’immediata (1-5 minuti) e invasiva preparazione all’espianto è precedente alla dichiarazione di morte cardiaca che avviene dopo 20 minuti (riscontro ECG). A cuore non battente gli organi senza ossigenazione si deteriorano rapidamente, tanto più dopo 20 minuti, rendendo impossibile il trapianto. Pertanto viene praticata la circolazione extracorporea (ECMO) per mantenere la perfusione, non a fini di cura ma per salvaguardare gli organi da trapiantare, ostacolando l’afflusso di sangue ossigenato al cervello con un palloncino che chiude l’aorta al di sopra dei reni provocando un crash del cervello. E’ un terribile protocollo che inizia sui moribondi, non autorizzato dalla legge. Continua a leggere

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Riprende a respirare pochi minuti prima che i medici le stacchino la spina

Risultati immagini per Lacey Jane AyersSegnalazione Lega Nazionale Antipredazione degli Organi
Una bambina dell’Alabama – Lacey Jane Ayers – era finita in fin di vita dopo un incidente stradale gravissimo.
La bimba ha riportato gravi traumi sia a livello cerebrale che al collo. Da giorni era ricoverata in terapia intensiva al Children’s Hospital di Birmingham e non dava segni di ripresa. Ormai i medici avevano perso ogni speranza, tanto da contattare la famiglia per l’ultimo saluto prima di sospendere il sostegno alla vita.
Ma proprio all’ultimo momento la piccola ha iniziato di nuovo a respirare e a muoversi. Come riporta il Daily Mail la dottoressa che la segue è rimasta molto soddisfatta dei progressi di Lacey durante le ultime ore e lo zio ha sottolineato: “L’ho visitata e mi ha stretto la mano”.
Se i medici avessero staccato la spina – come nelle intenzioni – la piccola Lacey sarebbe stata uccisa… e nessuno avrebbe sospettato nulla. Continua a leggere

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