Putin: ora parlo io

di Maurizio Blondet
Putin: ora parlo io
 
Fonte: Maurizio Blondet
È una biografia scritta da Hubert Seipel, giornalista di lungo corso. È stato corrispondente dall’estero per Stern e Der Spiegel, prima di dedicarsi alla televisione.
È stata sua la prima intervista diffusa in tutto il mondo ad Edward Snowden.
Dopo avergli dedicato un documentario trasmesso da ARD, la più importante TV pubblica tedesca, Seipel ha intervistato diverse volte Putin.
Il libro è il frutto di anni di interviste, analisi, conversazioni, conoscenza.
In Italia è stato pubblicato da Piemme. Continua a leggere

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Libro-denuncia di un antropologo: il politicamente corretto uccide la libertà

di Lisa Turri 
Libro-denuncia di un antropologo: il politicamente corretto uccide la libertà
Fonte: Secolo d’Italia
Nella civile e progredita Svezia, se affermi che le politiche dell’integrazione sono state fallimentari, vieni bollato come razzista e fascista. E’ accaduto nel 1997 alla moglie dell’antropologo americano Jonathan Friedman che ne ha tratto spunto per un suo saggio che farà discutere, Politicamente corretto. Il conformismo morale come regime (Meltemi), ora disponibile in italiano. Friedman insegna all’università di Lund e, come già prima di lui la moglie,  è a sua volta considerato un pericoloso reazionario.
Intervistato da Elisabetta Rosaspina per La Lettura, l’inserto culturale del Corriere della sera, Friedman osserva: “Lo so, mi accusano di essere un fascista. Posso assicurare che non è assolutamente il caso: al contrario. Ma ciò conferma la tesi di fondo del mio libro: il politicamente corretto emerge in periodi storici di grande suscettibilità, quando sono in corso trasformazioni della società secondo progetti di alcune élite, come la sinistra borghese, insicure delle loro stesse posizioni”. Friedman denuncia il fatto che proprio nel mondo accademico la situazione sta divenendo insostenibile, e cita il caso di un docente di Harvard accusato di sessismo negli anni Novanta per avere citato nel suo libro di testo una riga della poesia Don Juan di Byron. Alla fine il rischio è di censurare la ricerca perché “se vuoi essere politicamente corretto finisci per importi dei limiti nelle domande”. Continua a leggere

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La buona stampa cattolica

La Rivoluzione secondo Mons. de Ségur (testo donato alla Biblioteca Civica di Verona dal Consigliere Comunale Andrea Bacciga, n.d.r.)
Per smascherare e contrastare la rivolta dei satanassi contro Dio, la patria, la famiglia, l’umanità. Difensore dell’infallibilità del Papa e della Chiesa, Mons. de Ségur in questo libro affronta La Rivoluzione, nel tentativo di svelare ed abbattere gli errori e le fallacie, gl’inganni e le calunnie, con cui le settarie congiure tentano d’alienare i popoli. Un compendio di dottrina cattolica antirivoluzionaria e di teologia politica. 
 
Chi è Maria? Catechismo mariano
Catechismo mariano composto da 235 articoli, semplici ma eruditi. Un’esposizione chiara, ordinata e sintetica di tutto ciò che riguarda la storia, il dogma ed il culto mariano, secondo la forma classica di domande e risposte. 
 

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Le Fiabe e la paura di non essere amati

Segnalazione di Redazione BastaBugie
Le fiabe sono il luogo dove teniamo i mostri (ad es.: il rancore perché gli altri ci sembrano amati più di noi)
di Silvana De Mari

Le fiabe nascono da sole, nessuno sa dove, corali e anonime; si evolvono a pezzi e a bocconi, viaggiano attraverso i secoli e attraverso i luoghi, subendo tutte le modifiche possibili, ma restando sempre uguali a se stesse. Le fiabe hanno protagonisti fantastici e magici e non devono superare lo spazio di un pomeriggio passato accanto al fuoco e, soprattutto, quello di una sera, perché il loro compito principale è riempire il “prima di andare a letto”, così che il bambino possa scivolare nel sonno cullato dalla voce dell’adulto, senza che i mostri che vivono dentro al buio possano disturbarlo. I mostri sono la paura di non essere amato, il rancore per non essere amato, la gelosia perché altri sono o ci sembrano amati più di noi. Le fiabe sono il luogo dove teniamo i mostri. Come intuisce Kafka, le fiabe sono le scatole d’oro e d’argento dove teniamo i mostri.
I mostri sono inconfessabili. Le emozioni negative non sempre sono permesse ai bambini, soprattutto a quelli che più avrebbero ragione di averne: quindi è opportuno nasconderle dentro una fiaba provarle per interposta persona, identificandosi con il personaggio principale. Continua a leggere

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