Spread, Monti confessa: "Soros mi chiamò nel 2011 suggerendomi la Troika"

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La realtà supera sempre la fantasia. Mario Monti, il super tecnico nemico del popolo italiano che ha devastato la nostra economia già provata dalla crisi globale, proprio quando era premier era in contatto con George Soros, lo speculatore internazionale dietro le Ong e il business dell’immigrazione.
Lo spread era alle stelle, i mercati e la finanza internazionale avevano costretto Berlusconi alle dimissioni, Monti era subentrato per tartassare gli italiani e Soros lo chiamò. A confessarlo è lo stesso Monti, a Otto e Mezzo di Lilli Gruber su La7. “Soros mi chiamò suggerendomi di chiedere aiuto all’Europa – ha rivelato -, ma noi volevamo evitare di far entrare la Troika e non seguimmo quel consiglio. Ma Soros era molto preoccupato per la situazione italiana”.
Tutti si ricorderanno però che con la continua minaccia della Troika, Monti varò quell’austerity i cui effetti stiamo ancora scontando. Continua a leggere

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Nave italiana soccorre e riporta in Libia gli immigrati. E' la prima volta

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di Adolfo Spezzaferro
Per la prima volta, una nave italiana, dopo aver soccorso degli immigratiin mare, li ha riportati in Libia. Si tratta della Asso Ventotto, un’imbarcazione di sostegno a una piattaforma petrolifera, che, in applicazione di quanto stabilito dal governo italiano, si è coordinata con la Guardia costiera di Tripoli che è competente in quelle acque per la gestione delle operazioni Sar di ricerca e soccorso.
L’imbarcazione, riporta La Stampa, “pare abbia seguito le indicazioni della centrale operativa della Guardia Costiera che via radio da Roma avrebbe ordinato al comandante di Asso 28 di coordinarsi con la Guardia Costiera di Tripoli. In sostanza l’ordine è stato quello di riportare quei migranti in Libia”.
“Abbiamo appreso che uno dei gommoni segnalati oggi dalla Guardia Costiera italiana con 108 persone a bordo nel Mediterraneo è stato soccorso dalla Nave Asso Ventotto, battente bandiera italiana, che si sta dirigendo verso Tripoli. Non sappiamo ancora se questa operazione avviene su indicazione della Guardia Costiera Italiana, ma se così fosse si tratterebbe di un precedente gravissimo, un vero e proprio respingimento collettivo di cui l’Italia ed il comandante della nave risponderanno davanti ad un tribunale“, ha detto Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, a bordo della Open Arms. “Il diritto internazionale – aggiunge – prevede che le persone salvate in mare debbano essere portate in un porto sicuro e quelli libici, nonostante la mistificazione della realtà da parte del governo italiano, non possono essere considerati tali”. Continua a leggere

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