Aquarius, le accuse di traffico di rifiuti e le false informazioni sui vestiti infetti
di Angelo Romano
Traffico illecito di rifiuti. È questa l’accusa della Procura di Catania, guidata dal Procuratore Carmelo Zuccaro, nei confronti di Medici Senza Frontiere Belgio e Olanda, al termine dell’indagine “Bordless”. Con loro sono indagate altre 12 persone: 8 rappresentanti a vario titolo dell’Ong, il primo ufficiale Oleksandr Yurchenko e il comandante di Aquarius, Eugenii Talanin, e i due agenti marittimi contattati per le attività di smaltimento dei rifiuti una volta approdati nei porti. L’accusa è di aver sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto illegale di smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo (sanitari e non), prodotti sulle navi Vos Prudence e Aquarius in seguito alle attività di soccorso dei migranti, insieme ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e di sbarco dei migranti, nonostante i “numerosi e documentati casi di malattie registrate dai vari Uffici di Sanità Marittima siciliani e del Sud-Italia intervenuti al momento dell’arrivo dei migranti nei porti italiani” nei quali sono stati “rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati”. Proprio questo ultimo aspetto è stato messo in risalto da politici, rappresentanti istituzionali e alcune testate giornalistiche che, nel momento in cui hanno diffuso la notizia, hanno parlato di rifiuti a rischio infettivo, facendo pensare a una potenziale diffusione di pericolose epidemie e alimentando a una nuova narrazione sulle Ong: dopo essere state indicate come “taxi del mare” e additate di “destabilizzare” l’economia italiana, ora sono state accusate di essere potenziali untrici.
Continua a leggere