L’attacco al padre è un attacco alla paternità di Dio


di Costanza Miriano
Nei giorni scorsi, quelli successivi alla manifestazione contro la violenza sulle donne, si sono succedute alcune voci che secondo me meritano una reazione seria. Sentendo la Finocchiaro declamare (a dei bambini, peraltro) da Rai 3 che gli uomini sono tutti dei pezzi di m…, o la Murgia dire che nascere maschio in un sistema patriarcale è come essere figlio di un mafioso, anche io ho pensato che non fossero degne di attenzione o, che, come ha scritto qualche illustre pensatore sui social, mettersi a rispondere a questo livello è come fare a gara di rutti. Si potrebbe replicare con affermazioni dello stesso spessore speculativo, tipo che le sarde sono tutte basse e brutte (e pazienza che ne conosco di bellissime, come Silvia e Annamaria – scusa Elisabetta Canalis, ho le mie preferenze – ma l’ideologia non considera i fatti, sennò magari è costrettaa cambiare). Si potrebbe scherzare come il mitico Lercio (“Partorisce un maschio: Murgia arrestata per associazione mafiosa”), che comunque fa molto più ridere della Finocchiaro. Continua a leggere

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Gentes, Verona, 23/10/18, ABORTO: Le ragioni di una mozione per la Vita

Dopo la schiacciante vittoria in Consiglio comunale a Verona (21 sì e 6 no) della mozione 434 per la prevenzione dell’aborto con aiuti economici concreti ad associazioni e progetti, l’Ass. Cult. Gentes organizza un convegno per spiegare i motivi di questo successo per la Vita 

Saranno presenti esponenti del Circolo Cattolico Christus Rex-Traditio

Segnalazione di Lucia Rezzonico

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L’aborto e l’infelicità delle donne

Slovacchia- Monumento ai bambini mai natiSlovacchia – monumento ai bambini mai nati
La dimostrazione che l’ideologia sessantottarda è ancora viva e che la 194 è stata fatta per non essere applicata. Quindi il Governo osservi l’indegna gazzarra che sta avvenendo a Verona in questi giorni e proceda con l’iter di abrogazione. (Christus Rex)
di Costanza Miriano
A Verona scelgono di applicare la 194, cioè di far sì che per le donne ci siano serie alternative, e che la morte del loro figlio sia l’ultima possibilità, se proprio niente altro ha funzionato. Così prevedeva una legge – brutta, ma legge – sfrontatamente disapplicata e contravvenuta in tutti gli ospedali italiani.
Grazie al consigliere Andrea Bacciga che per votare sì alla mozione a favore della vita, ha citato questo articolo.
Premio Pulitzer a chi scopre perché, esattamente, secondo il Corrierone queste parole sono “particolarmente dure”.
C’è un’infinità di argomenti contro l’aborto, ma io, visto che mi piace perdere facile, scelgo il più opinabile, il più attaccabile, il meno spendibile in un dibattito pubblico: l’aborto rende le donne infelici. Si potrebbe affrontare il tema sul piano filosofico, come Bobbio (o la Paola Belletti, la mia filosofa preferita, di certo la più gnocca), culturale, come Pasolini, di fede, come fa la Chiesa, o ancora economico, come fa chi elenca nomi dei finanziatori dei prochoice e cifre (fiumi di denaro: perché?). Si potrebbero contestare i numeri falsi che hanno alimentato falsi miti e portato all’approvazione delle leggi sulla base di bufale (come la sentenza Roe – Wade negli Usa o la campagna radicale in Italia), e mostrare come l’aborto ha risparmiato pochissime vite di donne evitando l’aborto clandestino ma ha sterminato schiere infinite di bambini che senza la 194 sarebbero nati. Continua a leggere

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Vi scrivo da giornalista l'incontro mondiale delle famiglie a Dublino

Anche in questo caso, invitiamo il lettore a cogliere il vulnus dell’articolo e le riflessioni, che sono interessanti e condivisibili, in gran parte, tralasciando il sedeplenismo dell’autrice, comunque arguta nell’analisi.
Segnalazione di Redazione BastaBugie

La situazione è grave se anche nella Chiesa (conciliare, n.d.r.) la lobby gay riesce a dettare l’agenda così spudoratamente
di Costanza Miriano

(LETTURA AUTOMATICA)
L’articolo di James Martin nel suo miglior travestimento – la vittima – mi costringe a fare qualche riflessione su questa dolorosissima vicenda degli abusi di McCarrick: il sacerdote gesuita, sempre più esplicito nella sua militanza omosessualista, lamenta la caccia alle streghe contro i sacerdoti “gay” in un articolo ritwittato da Spadaro, che peraltro supponevo “fedelissimo” di quel Papa che dice che gli omosessuali in seminario al minimo sospetto manco ci devono entrare. Purtroppo la lamentela e il vittimismo sono i cavalli di battaglia dei militanti (non a caso un tratto più spesso femminile che maschile della personalità). A forza di lamentarsi e di fare le vittime, a forza di parlare di discriminazione e non accoglienza, le persone omosessuali hanno al contrario con estrema aggressività e violenza ideologica imposto la loro agenda a tutti i livelli.
NON CHIEDONO DI NON ESSERE DISCRIMINATI, VOGLIONO COMANDARE
Prima ci sono riusciti con diversi governi, imponendo il loro ruolino di marcia, bloccando parlamenti per mesi, tradendo le priorità della realtà, inventando un mondo in cui le persone omosessuali sono vittime di cattiverie e violenze quotidiane ed è urgentissimo in nome dei diritti civili occuparsi di questo, più urgente della povertà, della scuola, della disoccupazione. Perché come dice Bret Easton Ellis, loro non chiedono di non essere discriminati, loro vogliono comandare. Un’agenda presumibilmente dettata da una regia che non so decriptare, ma i cui effetti sono lampanti (come altrimenti spiegare, per esempio, le parole di commiato di Gentiloni, la sua eredità politica: “sono fiero di aver guidato un governo che ha fatto le dat, e di essere di un partito che ha fatto le unioni civili”?). Adesso lo stanno facendo – occupare il centro della scena oscurando il resto – nella Chiesa, con la conseguenza che in questo momento anche tanti uomini di fede santa e dottrina solidissima non hanno più il coraggio di dire sull’omosessualità la verità, cioè che è un disordine, e che i rapporti omosessuali sono un peccato. O magari la dicono, ma durante la giornata contro l’omofobia, dunque piegandosi ai diktat di un’agenda imposta alla Chiesa dall’esterno, e totalmente non reale rispetto alle vere necessità dei fedeli (io ho bisogno di qualcuno che mi ricordi che il mio problema sono io, non gli altri che mi trattano male).
Come al solito la Chiesa arriva a saldi finiti, e mentre i preti omosessuali sono consultori di Dicasteri, fanno corsi per insegnare la fedeltà omosessuale, e poi su su salendo di grado fanno carriera e gestiscono immobili e soldi e porpore cardinalizie, dettano la scaletta dei giornali, la Chiesa sembra ancora credere alla bufala della sofferenza di coloro che non si sentono accettati. Magari alcuni ci credono sinceramente, ma perché non conoscono la realtà. Le persone con attrazione verso lo stesso sesso soffrono perché soffrono, non perché non accettati, cosa peraltro sempre più falsa (sto ancora aspettando che ci raccontino una storia vera su questo, di qualcuno maltrattato nella Chiesa per la sua inclinazione). Il magistero è rimasta la loro unica speranza di uscire dalla loro sofferenza, che non passa se tutti fanno pat pat sulla spalla. Non passa finché non viene affrontata.
PSICHIATRIA, LA PAROLA CENSURATA
Il Papa lo ha accennato in aereo, da piccoli si può intervenire con la psichiatria. Lui poi ha aggiunto “intorno ai venti anni non più”, ma io conosco persone che hanno affrontato e vinto questa battaglia anche molto dopo i venti anni, perché hanno avuto al loro fianco qualcuno che ha detto loro la verità. Un cattolico. Perché il lavoro medico da solo non basta, serve anche quello spirituale.
La Sala Stampa nel bollettino ufficiale ha poi corretto l’affermazione, scrivendo “si possono fare tante cose” e togliendo la parola psichiatra. L’instancabile Martin arrampicandosi sugli specchi si è affrettato a spiegarci che il Papa intendeva dire che lo psichiatra serve ai bambini perché si sentono discriminati. Dopo i venti anni, allora, caro Martin, non c’è più discriminazione? Allora tutta la storia dell’omofobia dunque è falsa? Scegli. O ammetti che il Papa ha detto quello che ha detto – psichiatra, c’è la registrazione – proprio perché intendeva parlare di cura o ammetti che l’omofobia non esiste e quindi come dici tu non serve più lo psichiatra che serviva da bambini.
Non so perché questa correzione, e non so perché tutto questo avvenga, non sono brava con le trame. Forse il Papa nel mea culpa per gli abusi in Pennsylvania non ha nominato la parola omosessualità proprio per non offendere, non far sentire nessuno non accolto, per non gettare sale nella ferita dell’omosessualità che già fa male da sola. Forse voleva solo parlare degli abusi e non della piaga della Chiesa, perché non tutti gli omosessuali, certo, commettono abusi, e voleva evitare il rischio dell’identificazione dei due fenomeni. Certo, non tutti gli omosessuali commettono abusi, ma la stragrande maggioranza degli abusi è compiuta da omosessuali. E la pratica omosessuale tra preti adulti consenzienti è un abominio, indipendentemente dal consenso. E’ un abominio prima di tutto per chi la compie e un padre di quei sacerdoti deve condannarla, per il bene loro e della loro anima, per la loro salvezza eterna e per la loro vita qui. Se, come noi crediamo e annunciamo, l’omosessualità è un disordine, questo influisce su tutta la vita del sacerdote. Noi non siamo maschio o femmina solo a letto, lo siamo nel modo di guardare al mondo, nei giudizi, nell’affettività, nel modo di amare gli altri. Al sacerdote è richiesta una virilità persino superiore di quella che è richiesta a un laico, a uno sposato. Il sacerdote in confessionale ha bisogno di un sacco di testosterone. E anche nel suo darsi e morire per i fedeli come Gesù realizza la chiamata a essere profondamente uomo. Un sacerdote omosessuale che non combatte la propria inclinazione non può essere un buon sacerdote, e la Chiesa non deve avere paura di dirlo, e infatti il Papa lo dice: non devono neanche entrare in seminario. Non è che gli omosessuali non siano virili, è che si sentono feriti nella loro virilità, e vanno aiutati a tornare fieri di essere veri uomini, qualunque ferita abbiano subito. La vera accoglienza è dire la verità con dolcezza.
PERCHÉ TUTTA QUESTA CAUTELA?
Siamo tutti in un cammino di costante conversione. Siamo tutti peccatori e tutti ci confrontiamo con un disordine (magari uno solo!). I nostri disordini ci impediscono di essere uniti al Signore e di vivere in modo fecondo e ordinato la nostra vita. Quando per esempio si vive in una situazione di adulterio, tutta la vita entra in una sorta di schizofrenia, e non si riesce a fare nulla delle cose normali con il cuore indiviso. Tutta la vita diventa adultera, perché l’affettività è il nostro centro, e la Chiesa la custodisce con grande sapienza. Per questo il sesto comandamento, per questo Humanae Vitae, per questo l’indissolubilità.
Non so perché tutta questa cautela, ma se è per non allontanare nessuno, per far sentire tutti accolti, per non essere divisivi, forse vale la pena guardare cosa è successo a tutti i governi gayfriendly negli ultimi tempi. Sono stati quasi tutti cancellati, travolti, spariti. Una esilissima minoranza ha vinto risucchiando la scena, la maggioranza non l’ha sentita come una priorità, e ha votato di conseguenza. Comunque la si pensi, ciò che è chiaro nella percezione comune è che la causa omosessualista non può imporsi in questo modo ideologico e falso. Quindi, se l’obiettivo sono i consensi, mi pare che nella Chiesa stia un po’ succedendo quello che è successo negli scenari politici di molti paesi: Hollande, Cameron, Renzi, Zapatero, Hillary Clinton avevano tutti i media a favore, ma la percezione comune era molto lontana dalla loro narrazione imposta dall’alto. Nella Chiesa non si vota, e i suoi veri figli rimarranno amanti di questa madre per quanto sporche possano essere le sue vesti. Però tanti stanno attraversando uno smarrimento e una sofferenza: tante parole chiarissime e buone sono state dette, ma forse qualche gesto ha creato confusione.
Perché per esempio al posto di Martin a Dublino non è andato a parlare Fr. Mike Schmitz che ha scritto un meraviglioso libro sull’attrazione verso lo stesso, pieno di intelligenza e comprensione e delicatezza, ma in linea con il magistero? E’ lo stesso sacerdote che tiene corsi agli uomini sulla virilità, su come essere veri uomini cristiani, e che è amatissimo e seguitissimo, che sa infiammare i cuori con l’orgoglio di appartenere a Cristo, senza però mai attaccare nessuno. In più, come bonus, ha fatto anche due Ironman. Per me molti sacerdoti sono supereroi, ma se nuotano per 4 chilometri, pedalano per 180 e poi corrono una maratona, be’, lo sono anche di più.
Nota di BastaBugie: Lupo Glori nell’articolo seguente dal titolo “Non solo padre Martin, da Dublino indicazioni per una nuova pastorale LGBT” parla di ciò che è emerso dal recente incontro mondiale delle famiglie a Dublino… e non c’è da stare allegri.
Ecco l’articolo completo pubblicato su Corrispondenza Romana il 29 agosto 2018: Continua a leggere

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Sai qual è il problema dell'Africa?

Segnalazione di Redazione BastaBugie
di Costanza Miriano
L’incredibile racconto di un mio amico appena tornato da un lungo viaggio

(LETTURA AUTOMATICA)
Sai qual è il principale problema dell’Africa?
Il mio amico appena tornato da un lungo viaggio mi interroga, ma io sono preparata. Ho già pronta la lezione sullo sfruttamento delle risorse da parte dell’uomo bianco, la so, non l’ho capita bene ma la so dire. Ma prima che possa partire si risponde da solo. “E’ la stregoneria”.
E parte a raccontarmi una realtà incredibile, un mondo primitivo in cui se grandina forte e il raccolto è distrutto lo stregone sgozza un pollo, ne osserva il sangue e in base a quello decide quale donna andrà punita. Perché, si sa, è sempre colpa di una donna. Se c’è un uomo che odi con tutto il cuore, auguragli di rinascere donna in Africa, mi dice (non odio nessuno così tanto, e non credo nella reincarnazione, ma certo uno stage da donna africana per due mesi a qualcuno lo auspicherei, quasi quasi). La donna individuata come responsabile verrà cacciata dal villaggio, bandita, oppure a volte messa viva nell’acqua bollente o buttata nel fiume coi coccodrilli (se sopravvive era innocente). In certi casi, se la colpa della grandinata o di qualsiasi altro evento negativo verrà attribuita con certezza a lei – secondo una cultura per cui nulla succede per motivi naturali o spiegabili scientificamente – verrà uccisa e le verrà mangiato il cuore. Continua a leggere

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Costanza Miriano a "Famiglia cristiana"

Segnalazione del Blog di Maurizio Blondet

COSTANZA MIRIANO A "FAMIGLIA CRISTIANA"

COSTANZA MIRIANO A “FAMIGLIA CRISTIANA”

di Costanza Miriano   L’ordine e l’intelligenza delle cose per fare la volontà di Dio SU 27 LUGLIO 2018 DA COSTANZA MIRIANO Trovo abbastanza insopportabile il tono che sui mezzi di comunicazione, soprattutto quelli cattolici, ha preso la discussione sul tema dell’immigrazione. Dico quelli cattolici perché a me di cosa pensano Soros e Repubblica e l’Espresso della “carità” importa pochissimo. Ma di come mettermi …
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Il "prete" pro Sodoma al Meeting Famiglie oscurerà tutto il resto

Segnalazione Redazione BastaBugie

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IL “PRETE” PRO LGBT AL MEETING DELLE FAMIGLIE OSCURERA’ TUTTO IL RESTO
“Padre” Martin come relatore a Dublino in agosto è stato invitato per ingenuità e ignoranza oppure perché tra gli organizzatori c’è qualcuno che odia le famiglie?
Autore: Costanza Miriano – Fonte: Blog di Costanza Miriano
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CIRCONDATA DA IMMIGRATI HO PROVATO PAURA

Segnalazione di Redazione BastaBugie

Credo che avvertire vicinanza verso chi ci somiglia per storia e per cultura, e provare disagio o fastidio per chi potrebbe esserci ostile, sia assolutamente normale
di Costanza Miriano

(LETTURA AUTOMATICA)
Qualche giorno fa sono capitata in Centrale, la stazione di Milano, alle 5.30 di mattina, quando “Milano dorme ancora”. Ho attraversato il portico in mezzo a un nugolo di giovani uomini dalla pelle scura che scrutavano la gente che passava. Probabilmente non avevano cattive intenzioni, ma di certo non è piacevole essere una donna sola in quella situazione. Sì, lo ammetto, ho provato paura.
Sì, lo ammetto, ho pensato al mio telefono che sporgeva dalla tasca – è vero, ho un telefono costoso, me lo hanno regalato, come praticamente tutte le cose di valore che ho. Sì, lo ammetto, ho provato fastidio, perché non eravamo un gruppo di persone che andavano a prendere il treno, situazione in cui ovviamente non avrei fatto caso al colore della pelle. La situazione era donna bianca sola che va a prendere il treno, decine di uomini neri che non hanno apparentemente niente da fare e stanno in giro con il buio. Sono razzista? Probabilmente per gli standard della Boldrini sì. Continua a leggere

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