Stati VS mercati: ecco il mondo che verrà

di Guido Salerno Aletta
Stati VS mercati: ecco il mondo che verrà
Fonte: l’Indro
Dall’ Italia alla Cina passando da Germania a Usa: colloquio non proprio mainstream con l’ economista Guido Salerno Aletta (a cura di Giacomo Gabellini)
Da diversi giorni l’attenzione generale è concentrata sul Documento di Economia e Finanza (Def) varato dal governo Conte, ma il caso italiano non rappresenta di certo l’unico fattore destinato a condizionare pesantemente l’andamento dell’economia mondiale, sulla quale pesano numerose incognite, a partire dalla prorompente ascesa della Cina e dalla linea politica adottata dall’amministrazione Trump. Abbiamo parlato di tutto ciò con l’ economista Guido Salerno Aletta, ex direttore generale della Fondazione Ugo Bordoni ed ex vicesegretario generale di Palazzo Chigi.
In un suo recente articolo, lei ha espresso l’opinione che l’attuale confronto tra operatori finanziari e governo italiano rappresenti una battaglia del grande scontro tra Stati e mercati. Cosa l’ha portata ad approdare a una simile conclusione? Come crede che si evolverà questo scontro? Continua a leggere

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Populismo, sovranismo e miliardi alla povertà… il coraggio uno se lo può dare

di Rosanna Spadini
Populismo, sovranismo e miliardi alla povertà… il coraggio uno se lo può dare
Fonte: Comedonchisciotte
All’inizio dell’ottavo capitolo dei “Promessi Sposi”, il nostro Don Abbondio, quello che il “coraggio uno non se lo può dare”, mentre stava leggendo un libro per caso, gli capita di leggere il nome di un filosofo per caso “Carneade chi era costui?”, di cui lui non conosceva nulla, se non che forse l’aveva sentito nominare almeno una volta lungo il pavido, inutile corso della sua vita.
Ora noi potremmo dire la stessa cosa… la “politica” che razza di animale è? Un sarchiapone che inquieta solo a nominarlo, o un unicorno uscito da una sorta di bestiario contemporaneo. Se la politica il coraggio non se lo può dare, a cosa serve? Ora sembra che il governo giallo/verde di coraggio ne abbia da vendere, determinato a liberarsi dalle sacche finanziarie in cui è stato cacciato.
Manovra demagogica ha detto qualche barbagianni in tour mediatico, dimenticando che invece il DEF ha rappresentato finalmente l’affermazione della politica sulla finanza, sfidando la maglia di veti e vincoli europei, che hanno contribuito ad aumentare il livello di povertà in Italia, ridotta a fanalino di coda dell’UE.
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Nel Def stop aumento Iva, risorse da condoni fiscali e tagli spese

Nel Def stop ad aumento Iva, risorse da condoni fiscali e tagli speseSegnalazione Wall Street italia
di Mariangela Tessa

018, di Mariangela Tessa
Stop agli aumenti di Iva e accise e proporre “in tempi rapidi” il nuovo quadro di finanza pubblica, nel rispetto degli “impegni europei sui saldi 2018-2019″ ma individuando gli “interventi prioritari” in linea con le indicazioni programmatiche del discorso per la fiducia. E’ quanto si legge nella bozza della risoluzione di maggioranza sul Def, che sarà in Aula il 19 giugno.
Senza interventi, l’aumento dell’Iva entrerà in vigore dal 1° gennaio 2019, passando dal 22% al 24,2%. Secondo i rumors si tratta di una versione ‘light’, al momento la ‘favorita’, ma non è ancora del tutto escluso che possa essere integrata con alcune indicazioni programmatiche.
Ma come evitare l’aumento dell’Iva? Secondo quanto riporta La Repubblica:

“Si tratta di recuperare 12,4 miliardi per sostituire la cosiddetta “clausola di salvaguardia” con risorse fresche. Le misure dovrebbero articolarsi in quattro direzioni e seguire, per ora, la traiettoria tradizionale di politica economica dell’Italia. Oltre a spending review e al taglio delle agevolazioni fiscali, due terreni difficili sui quali si sono arenati molti governi, una parte delle risorse dovrebbe venire dalla lotta all’evasione fiscale. L’ingrediente nuovo sarà la cosiddetta “ pace fiscale”: di fatto una riedizione della rottamazione che dovrebbe riguardare Irpef, Ires e contributi Inps. L’operazione, che riguarderà imprese e famiglie, dovrebbe essere a scalare con sconti più alti per i livelli più bassi di debiti con il fisco”.
C’è poi la partita della flessibilità sul deficit, portando l’asticella all’1,5% del Pil rispetto alla previsione attuale dello 0,8%. Da qui la necessità di affrontare la questione in sede europea, probabilmente già nell’Eurogruppo e nell’Ecofin in programma il 21 e il 22 a Lussemburgo.

Per quanto riguarda invece l’aumento delle accise (i prezzi della benzina in Italia sono arrivati a sfondare i 2 euro al litro in alcune aree geografiche) il Codacons ha chiesto un intervento urgente da parte del nuovo esecutivo M5S e Lega, che aveva dichiarato nel contratto di governo di voler eliminare le componenti anacronistiche delle accise sulla benzina.

“Il Governo aveva promesso un intervento sulle accise che gravano sui carburanti, ma finora nessun provvedimento al riguardo è stato annunciato – ha dichiarato Carlo Rienzi, presidente del Codacons – . Salvini e Di Maio devono intervenire con urgenza perché rincari e speculazioni sui carburanti determinano conseguenze negative sull’intera economia nazionale. Basti pensare che senza il peso delle tasse, l’Italia crolla dal secondo al 17° posto in Europa per il caro-gasolio”.
http://www.wallstreetitalia.com/nel-def-stop-ad-aumento-iva-risorse-da-condoni-fiscali-e-tagli-alle-spese/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter:+WallStreetItalia&utm_content=13-06-2018+nel-def-stop-ad-aumento-iva-risorse-da-condoni-fiscali-e-tagli-spese+primo-piano

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La libertà non è gratis, e nemmeno la politica

Risultati immagini per aLBERTO bAGNAI

di Alberto Bagnai

Prima di immergermi nella lettura del DEF, del quale dovrei essere relatore in Commissione Speciale […] vorrei ricordare una cosa a tutti quelli cui questo blog ha insegnato a leggere la realtà con occhi diversi, a unire i puntini in un quadro coerente.
Se oggi potete ascoltare queste parole, o queste parole, cioè se potete sentirvi rappresentati nelle nostre istituzioni, se potete sperare che alle parole seguano i fatti, se avete una ragionevole e fondata speranza che il nostro paese riprenda coscienza della propria dignità, e che nelle istituzioni si torni a ragionare in termini di interesse nazionale e non di pensiero magico, se questo è accaduto, lo dovete certo alla tenacia di Claudio [Borghi]  e mia, alla nostra volontà di combattere per il nostro paese, per il nostro (cioè anche vostro) interesse: questa, naturalmente, era una condizione necessaria.
Tuttavia, non sarebbe stata sufficiente.
Affinché queste idee buone, per quanto non particolarmente originali, anzi, direi: buone proprio perché non particolarmente originali, al limite del tautologico (un accordo monetario insostenibile è insostenibile, regole fiscali procicliche sono procicliche), affinché queste idee, dicevo, potessero trasformarsi in prassi politica, potessero giungere nel Palazzo, un altro snodo è stato indispensabile. Il vero punto di svolta è stato l’ascolto che Matteo Salvini ha dato al nostro messaggio. Quello che vi permette oggi di vedervi rappresentati in Senato e alla Camera è stata l’umiltà intellettuale e l’apertura di spirito con cui Salvini ha accettato, a differenza di tutti (cioè tutti) gli altri politici italiani, di confrontarsi con una visione del mondo alternativa. Aggiungo che anche questo non sarebbe bastato.

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