Indicazioni per le Elezioni Europee 2019

di Matteo Castagna

Come ben sanno i nostri militanti, sostenitori, simpatizzanti, amici, noi siamo un Circolo Culturale Cattolico fedele alla Tradizione che opera nella società a vari livelli.
Il nostro motto è “Studio, preghiera, azione” come diceva San Filippo Neri.
Noi vogliamo la restaurazione della Regalità Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo. Sappiamo bene quali e quante siano le difficoltà.
Ma ci atteniamo alla Dottrina della Chiesa, e con pragmatismo e realismo, riteniamo giusto andare a votare domenica 26 Maggio 2019 per il rinnovo del Parlamento Europeo e per le Elezioni Amministrative, nei numerosi Comuni ove si andrà alle urne contemporaneamente.
Lo facciamo per senso di responsabilità, perché stare a casa significherebbe delegare ad altri ogni scelta. Le elezioni, infatti, non hanno un quorum.
Personalmente ritengo che, oggi, nel panorama politico nazionale, la Lega di Salvini, mutata notevolmente rispetto al passato, possa raggiungere risultati importanti anche attraverso candidati amici, che condividono le nostre idee essenziali nell’ambito politico o che, eletti o meno, hanno la concreta possibilità di portare sui tavoli che contano, anche i nostri principi perché sono prima di tutto i loro.
Mi accingo, dunque, a dare delle mie indicazioni a tutti coloro che mi conoscono, che sanno quale sia la mia spinta ideale, il mio spirito, il mio intento. In primis, quello di non chiedere mai nulla per me stesso, ma per la maggior gloria di Dio e per il Bene Comune che oggi ritengo rappresentato dal Sovranismo che non possa escludere le istanze cattoliche tradizionali, in un’Europa dei Popoli, delle Famiglie numerose, della dignità nazionale, dell’amor di Patria.

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Voto Salvini perché è diventato il bersaglio di tutti i nemici del popolo

di Redazione

Per non delegare le decisioni a chi va a votare, ma per assumersi la responsabilità di una scelta consapevole per chi oggi può essere almeno un freno nei confronti del mondialismo e della globalizzazione, per chi potrebbe riuscire a far contare di più il nostro Paese in Europa e ha dimostrato di non aver paura di ascoltare e dire pubblicamente alcune delle istanze dei Tradizionalisti Cattolici. 
Perché votare significa esprimere una preferenza e non SPOSARE tal leader o tal partito o tutte le idee che esprime, domenica 26 Maggio andiamo alle urne. E ricordiamoci che tutti (ma non il popolo) ce l’hanno con lui:

Perché Salvini è diventato il bersaglio di tutti

Nemici ed alleati lo attaccano con manifestazioni, striscioni, inchieste giudiziarie. Obiettivo: sabotare il successo alle Europee

Persino l’idolo adolescenziale, lo scorbutico cantautore di genio, gli si è rivoltato contro. Il giovane Matteo, nelle lunghe estati in Val Rendena, imbracciava la chitarra. Davanti agli amici delle vacanza, socchiudeva gli occhi prima di attaccare: “Non so che viso avesse, neppure come si chiamava…”, La Locomotiva di Francesco Guccini. Il macchinista anarchico che lancia un convoglio addosso a un treno per i signori incravattati. Salvini, con debite cautele ideologiche, si sente animato dallo stesso moto. L’artista emiliano, però, non l’ha presa bene: “Anche Dante è stato letto da cani e porci” è sbottato. A rimarcare l’ennesima e siderale distanza dallo scomodo ammiratore.
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Europee 2019: Castagna e Amato invitano a sostenere la Lega

 

di Lucia Rezzonico

Matteo Castagna e Gianfranco Amato, assieme a Nicola Pasqualato hanno reso pubblico, ieri, il loro sostegno alla Lega per le Europee e le Amministrative del 26 maggio 2019.
“Ho lasciato la Lega 10 anni fa perché il tosismo la stava rovinando. Ho ritrovato molti vecchi amici e nuove persone motivati dal Sovranismo e dalla svolta impressa da Matteo Salvini. C’è spazio per alcune importanti istanze storiche della Tradizione Cattolica e su questo abbiamo aperto un dialogo, già nel 2015, col Verona Family Pride all’Arsenale”.

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Ci siamo: la UE crea una rete di censori. La libertà d’opinione è in pericolo!

di Marcello Foa
Ci siamo: la UE crea una rete di censori. La libertà d’opinione è in pericolo!
Fonte: Marcello Foa
E’ da un anno e mezzo che l’Unione europea e gli Stati Uniti preparano il terreno. E ora ci siamo: tra non molto avremo una rete di fact-checkers, naturalmente indipendenti, naturalmente rispettosi di un rigoroso codice etico e naturalmente dediti alla causa suprema: la lotta alle fake news ovvero del mostro che agita i sonni dell’establishment.
Tutto questo, in realtà, come ripeto da tempo, ha un solo scopo: legittimare l’introduzione della censura, limitare l’impatto e la diffusione di idee non mainstream, naturalmente negando che di censura si tratti. Ma così sarà: non c’è vera democrazia quando qualcuno si arroga il diritto di decide cos’è vero e cos’è falso,  e rendendo inviolabile e  sacra, quella che in realtà una pericolosissima forma di strabismo, perché si addita solo una parte del problema, le fake news veicolate dai social media, e si ignora il vero scandalo, che è rappresentato dalla manipolazione delle notizie creata all’interno dei governi, il cui impatto è infinitamente superiore. Qualunque frottola sulla Siria, sull’Ucraina, sulla Grecia resta rigorosamente impunita, purché abbia origine dentro a un’istituzione, proprio quelle istituzioni che ora pretendono, per il nostro bene, di limitare i confini della libertà di espressione.
L’Unione europea ieri ha compiuto un altro fatale passo, annunciando misure, “propedeutiche”, in attesa di ulteriori “messe a punto”, già annunciate per dicembre. L’impostazione è soft, per non allarmare le masse e infatti pochi media ne hanno parlato; l’esito, però, è scontato. Non può essere altrimenti quando si annuncia, come ha fatto il commissario Ue alla Sicurezza Julian King che

La manipolazione della pubblica opinione attraverso le fake news è una minaccia reale alla stabilità e alla coesione delle nostre società europee

annunciando

la creazione prima dell’estate di una rete europea indipendente di fact-checkers e a settembre di una piattaforma europea sulla disinformazione per aiutarli nel loro lavoro. Inoltre Bruxelles lancerà un nuovo bando quest’anno per la produzione e la diffusione di informazione di qualità sull’Ue attraverso notizie fondate sui dati.

Già, ma quali verifiche? Quali dati? Quelli certificati da Macron o dal Dipartimento di Stato americano che hanno deciso di bombardare la Siria senza prove, solo sulla base di notizie riportate dai media e dai social media? Quelli diramati da Ong che pur presentandosi come non governative in realtà sono finanziate dai governi occidentali, diventando uno strumento dissimulato ma molto efficace nell’ambito delle moderne guerre asimmetriche?
King ha varato anche misure per i social media da Facebook e Twitter, proprio mentre Zuckerberg, al Parlamento europeo, annunciava la creazione di un piccolo esercito di ventimila guardiani per garantire la correttezza delle “elezioni europee del 2019″ ovvero per togliere linfa e visibilità a idee e movimenti sovranisti e critici nei confronti della Ue. Dunque per limitare dall’alto la libertà d’opinione, come accade solo nei regimi autoritari.
Purtroppo si conferma lo scenario che abbiamo delineato Alberto Bagnai, Vladimiro Giacché e il sottoscritto, durante l’affollatissima conferenza che si è svolta sabato scorso a Roma, organizzata da L’intellettuale dissidente e dall’associazione a/simmetrie. Una conferenza che ha suscitato l’entusiasmo de presenti e che potete seguire grazie a Byoblu di Claudio Messora, che l’ha filmata.
La battaglia che si profila per un’informazione davvero libera sarà dura, molto dura. E avremo bisogno, come non mai, del vostro sostegno.
Ecco il video, buona visione:
https://www.youtube.com/watch?v=SPakayBRjac 

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