Spagna, in Andalusia sfonda l'estrema destra. Batosta per gli “euroinomani”

Alle elezioni regionali i nazionalisti di Vox volano al 12%. La sinistra per la prima volta non governerà a Siviglia. Più vicine le elezioni anticipate
francesco olivo

Per anni si è detto che la Spagna era immune dall’irruzione dell’estrema destra, dilagante in tutta Europa. Una realtà che trova le sue prime smentite: in Andalusia, la Comunità autonoma più popolata del Paese, bastione della sinistra, il partito nazionalista Vox è entrato nel parlamento regionale per la prima volta con un risultato intorno all’11%, l’equivalente di 12 seggi. Un boom atteso, anche se non in queste proporzioni, per un movimento che non ha mai avuto rappresentanti nelle assemblee locali, né nazionali.

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Perché nel paradiso svedese vanno forte gli estremisti? Perché non è un paradiso

di Rodolfo Casadei
Perché nel paradiso svedese vanno forte gli estremisti? Perché non è un paradiso
Fonte: Tempi
È il paese industrializzato che si è ripreso meglio dalle conseguenze della crisi finanziaria globale del 2008, il secondo migliore di tutta l’Unione Europea per tasso di disoccupazione (5,9 per cento) e il primo per tasso di occupazione (82 per cento della manodopera); il suo Pil cresce al ritmo del 3 per cento annuo grazie anche agli investimenti in sviluppo e ricerca, i più alti di tutta Europa (3,3 per cento del Pil) ed è posizionato al primo posto nelle classifiche mondiali dello sviluppo sostenibile, delle opportunità imprenditoriali e della competitività economica. Eppure alle elezioni previste per domenica 9 settembre il suo principale partito di governo rischia di registrare il peggiore risultato degli ultimi 100 anni, mentre i due partiti di opposizione di estrema sinistra e soprattutto di estrema destra sono accreditati del miglior risultato della loro giovane storia.

Com’è possibile? È possibile se siete in Svezia, e se ai dati socio-economici più belli del mondo o d’Europa si affiancano statistiche inquietanti come quelle che ultimamente sono balzate agli onori delle cronache: in un paese di 10 milioni di abitanti dove fino a 10 anni fa le sparatorie erano quasi sconosciute, ne sono state registrate ben 320 l’anno scorso, insieme a 110 omicidi e 7.226 stupri denunciati, il 10 per cento in più del 2016. Il 36 per cento delle donne dichiara di sentirsi in pericolo al calar della notte, e i verbali di polizia danno loro ragione: le denunce di violenze sessuali sono triplicate fra il 2012 e il 2016, interessando così il 4,1 per cento di tutte le donne, contro l’1,4 per cento di sei anni fa. Continua a leggere

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Sorpasso dell’estrema destra nella ex Germania est, allarme per Merkel


L’Afd vola nei sondaggi e diventa primo partito, superando la Cdu. E sulle connivenze con i neonazisti per i fatti di Chemnitz arriva anche l’inaspettata copertura dei servizi segreti
DALLA  CORRISPONDENTE DE “LA REPUBBLICA” TONIA MASTROBUONI
BERLINO – È arrivato il temutissimo sorpasso: nella vecchia Germania est l’Afd è  diventato il primo partito. Secondo un sondaggio Infratest-Dimap per la Welt, la destra populista raggiunge ormai il 27% dei consensi, contro il 23% della Cdu. La Linke, tradizionalmente forte perché ‘nipotina’ del vecchio partito socialista della Ddr, è al 18% e la Spd è solo quarta con il 15% dei consensi.    Una batosta, per la forza politica…
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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/09/07/news/afd_primo_partito_nella_ex_germania_est-205834306/ Continua a leggere

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Cent'anni dalla parte sbagliata

Risultati immagini per Bruno SegreSegnalazione del Centro Studi Federici

Segnaliamo un’intervista che Bruno Segre ha rilasciato al quotidiano “La Stampa” per il suo centesimo compleanno. Nelle risposte emergono gli errori del laicismo e dell’anticlericalismo che in modo trasversale (come le sette massoniche che hanno sempre professato e diffuso questi errori) sono presenti nei programmi di diversi partiti italiani, dall’estrema sinistra all’estrema destra.
Sono gli errori che hanno combattuto e rovesciato il regno sociale di Cristo, l’unico riferimento che un cattolico dovrebbe avere in ambito politico e sociale. Nell’intervista Segre difende il divorzio, l’eutanasia e le unioni civili, accusa la Chiesa Cattolica di “privilegi inammissibili” e auspica una scuola pubblica sempre più forte (contro le scuole confessionali). L’avvocato termina l’incontro con una meschina espressione blasfema. L’augurio che gli rivolgiamo è di mettersi dalla parte giusta almeno negli ultimi giorni della sua vita, per evitare l’eterno abbraccio mortale con quel Satana che, nella sua lunga vita, ha contribuito a far regnare nello stato italiano.
 
Bruno Segre: “Le mie battaglie per i diritti nella Torino dai mille volti”. I cent’anni dell’avvocato, una vita di impegno politico e civile (intervista di Alberto Sinigaglia, La Stampa del 3/9/2018, pag. 25)
 
Intervistò la Magnani e Totò, Josephine Baker nuda e la «maestrina dalla penna rossa» vestita: Bruno Segre sognava di fare il giornalista, gli parve un bel mestiere. Ma scelse di fare l’avvocato e fu il primo a difendere un obiettore di coscienza. Avviò nel 1949 vent’anni di battaglie che avrebbero sancito quel diritto. Poi, a fianco di Loris Fortuna, operò all’introduzione del divorzio. Domani compie cent’anni d’una vita ad alta intensità: l’amicizia con Natalia Ginzburg al liceo, gli incontri con Pavese, la laurea con Luigi Einaudi, le umiliazioni delle leggi razziali, l’antifascismo, due arresti, la fuga, la pallottola fermata dal portasigarette, la galera nel mattatoio politico di via Asti, il libero pensiero come fede e come missione. Quante cose ha visto cambiare? Energico e lucido, comincia da Torino, dove fu consigliere comunale eletto nel 1975 nelle file del Psi, quando per la prima volta votarono i diciottenni. Obiettivi raggiunti: Settembre Musica, Punti verdi, Estate ragazzi. Obiettivi sognati: due linee di metropolitana.

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