Bruxelles 'islamizzata', più di metà degli studenti sceglie la religione musulmana

Il dato riferito a scuole primarie e secondarie: “La città è stata toccata in modo più forte del resto del Paese sia dalla secolarizzazione che dall’immigrazione”“
Bruxelles, la capitale del Belgio e dell’Europa, è una città sempre più islamica. Nelle sue scuole primarie e secondarie adesso oltre il 50% degli studenti sceglie invece dell’ora di religione cattolica quella musulmana. Lo rivelano i dati pubblicati dall’Osservatorio delle Religioni e della Laicità per l’anno scolastico 2018-2019 secondo cui la percentuale di allievi delle scuole primarie per i quali i genitori hanno scelto l’ora di religione cattolica nel 2018 è stata di appena il 15,6% nella regione di Bruxelles, in netto calo rispetto al 18,4% del 2015 e a un livello molto più basso del 34,8% registrato nella Comunità francofona, di cui fa parte la Vallonia, la parte sud del Paese. La prevalenza dell’ora di religione islamica è confermata nel circuito di insegnamento fiammingo di Bruxelles – gestito dalla comunità fiamminga – con il 60,3% degli allievi contro il 17,3% per quella cattolica, il 3,9% per quella protestante, lo 0,7% per quella ortodossa e il 17,5% per l’ora di “morale”.

Secolarizzazione e immigrazione

“La regione brussellese è stata toccata in modo più forte del resto del paese sia dalla secolarizzazione, che ha allontanato la popolazione dalla tradizione cattolica della Chiesa, sia dall’immigrazione, che ha fortemente diversificato le religioni presenti nella capitale”, ha spiegato Caroline Sagesser ricercatrice dell’Osservatorio delle Religioni e della Laicità in un articolo sul sito dell’associazione. Secondo Sagesser, “l’aggettivo minoritario non è più adeguato” per il corso di religione islamica dato che viene scelto da “una maggioranza degli allievi” delle scuole francofone di Bruxelles. Continua a leggere

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I gilet gialli si candidano alle europee con i comunisti

I sondaggi danno al 13% un’ipotetica lista del movimento di protesta. Alcuni leader scendono in campo con l’estrema sinistra.
Hanno in comune la critica all’establishment politico, al capitalismo e al mondo della finanza. Ma anche lo spirito contestatore, fattore chiave per chi sogna la rivoluzione. Il Partito comunista francese (Pcf), formazione storica alla sinistra della “gauche” socialista, ha fatto sapere che alcuni esponenti dei gilet gialli si candideranno nelle liste della falce e martello alle prossime elezioni europee di fine maggio.
“Non possiamo affrontare le elezioni europee senza tenere conto di quello che è successo nelle ultime settimane”, ha dichiarato alla Reuters il segretario del Pcf Fabien Roussel. Il leader comunista assicura quindi che, oltre ai rappresentanti della società e dei sindacati, “ci saranno anche i gilet gialli”.  Continua a leggere
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