Guerra ibrida contro Putin
di F Rossini
La Russia avverte la Gb di non aprire basi militari nel mar Cinese meridionale e nei Caraibi (https://www.telegraph.co.uk/news/2019/01/11/russia-warns-could-respond-british-plans-open-new-bases-abroad/), l’Estonia è sempre più in prima linea contro i russi (https://www.corriere.it/esteri/19_gennaio_12/paure-d-invasione-raggi-infrarossi-estonia-155ad8ce-16ab-11e9-9ac5-fed6cf5dadce.shtml), e l’ennesima spia britannica, Paul Whelan, ex marine sui campi di guerra iracheni, è stata arrestata a Mosca.
Brexit o no, si ritorna ogni giorno di più alla linea classica del Global Britain e dell’imperialismo anglosassone di Disraeli, sconfitto e marginalizzato dopo la Seconda guerra mondiale. Affiora sempre di più il sospetto che la vicenda Brexit sia una pesante cortina fumogena, una diversione tattica sparsa a livello diplomatico globale per radicalizzare e rafforzare la Guerra Ibrida che lo stato profondo britannico ha lanciato alla Russia dalla seconda guerra cecena ad oggi (1999-2009).
Tutti i migliori analisti propongono come imminente uno scontro, commerciale o addirittura militare, tra Cina e Usa ed evocano la famosa “trappola di Tucidide” su cui già ci siamo soffermati (https://www.agerecontra.it/2019/01/la-trappola-di-tucidide-e-la-terza-guerra-mondiale/).