La Trappola di Tucidide e la terza guerra mondiale

di Francy Rossini (nostro amico, in Russia)

E’ stato proprio il capo cinese, Xi Jinping,per primo,  a sollevare il tema di fronte all’opinione pubblica mondiale, evocando il concetto storico-politico della “trappola di Tucidide”. Lo storico greco attribuiva infatti lo scoppio della guerra tra Atene e Sparta (V secolo avanti Cristo)  alla potenza emergente ateniese ed alla conseguente paura conservativa dell’egemone Sparta. La Cina di Xi ha deciso di lasciarsi alle spalle il basso profilo di Deng Xiaoping, si sta facendo rapidamente protagonista di un nuovo ordine globale “confuciano”, gerarchico (con Pechino quale nuovo centro geopolitico) e “socialista”; vari analisti americani, per questo, la considerano la Prussia dei nostri tempi, intenzionata a passare dal grado di mera potenza a potenza egemone. Le dichiarazioni  recenti del presidente russo, Vladimir Vladimirovic Putin, secondo le quali il mondo politico internazionale sta sottovalutando il concreto rischio di una guerra nucleare sono consequenziali alla tattica difensiva panrussa di fronte agli attacchi Britannici – Rivoluzioni Colorate e guerra ibrida antirussa – che imperversano da quando Mosca è tornata a contare sulla scena mondiale.

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Almirante

di Francy Rossini
 
Non è facile scrivere di Giorgio Almirante per chi lo ha conosciuto e frequentato, politicamente e umanamente, ovvero il sottoscritto (tra da posizioni vicine a quelle di Beppe Niccolai dal 1984 circa). La contestazione interna alla linea Almirante verte tutt’ora su un paio di principi fermi, che in teoria potrebbero avere una loro validità e che meritano qui di essere analizzati: ovvero  Almirante fu atlantista, dunque non poteva essere neofascista, quindi  Almirante non fu neofascista  poiché il fascismo era sociale, l’almirantismo fu invece la ruota di scorta della Dc.

Va anzitutto precisato che Almirante fu un politico, non fu un teorico della politica né un ideologo, e ancor prima che figlio del regime fascista o della Rsi, fu un figlio della guerra civile italiana e di Piazzale Loreto, fu figlio di una precisa epoca storica in cui “partigiani” con la bandiera britannica ebbero per un certo tempo campo libero per esercitare il proprio peggiore spirito di vendetta ed odio su altri italiani imponendo la logica dello sterminio. Se non si comprende questo, o non si vuole comprendere questo, non si può comprendere tutta la successiva tattica politica almirantiana.

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