Vi scrivo da giornalista l'incontro mondiale delle famiglie a Dublino

Anche in questo caso, invitiamo il lettore a cogliere il vulnus dell’articolo e le riflessioni, che sono interessanti e condivisibili, in gran parte, tralasciando il sedeplenismo dell’autrice, comunque arguta nell’analisi.
Segnalazione di Redazione BastaBugie

La situazione è grave se anche nella Chiesa (conciliare, n.d.r.) la lobby gay riesce a dettare l’agenda così spudoratamente
di Costanza Miriano

(LETTURA AUTOMATICA)
L’articolo di James Martin nel suo miglior travestimento – la vittima – mi costringe a fare qualche riflessione su questa dolorosissima vicenda degli abusi di McCarrick: il sacerdote gesuita, sempre più esplicito nella sua militanza omosessualista, lamenta la caccia alle streghe contro i sacerdoti “gay” in un articolo ritwittato da Spadaro, che peraltro supponevo “fedelissimo” di quel Papa che dice che gli omosessuali in seminario al minimo sospetto manco ci devono entrare. Purtroppo la lamentela e il vittimismo sono i cavalli di battaglia dei militanti (non a caso un tratto più spesso femminile che maschile della personalità). A forza di lamentarsi e di fare le vittime, a forza di parlare di discriminazione e non accoglienza, le persone omosessuali hanno al contrario con estrema aggressività e violenza ideologica imposto la loro agenda a tutti i livelli.
NON CHIEDONO DI NON ESSERE DISCRIMINATI, VOGLIONO COMANDARE
Prima ci sono riusciti con diversi governi, imponendo il loro ruolino di marcia, bloccando parlamenti per mesi, tradendo le priorità della realtà, inventando un mondo in cui le persone omosessuali sono vittime di cattiverie e violenze quotidiane ed è urgentissimo in nome dei diritti civili occuparsi di questo, più urgente della povertà, della scuola, della disoccupazione. Perché come dice Bret Easton Ellis, loro non chiedono di non essere discriminati, loro vogliono comandare. Un’agenda presumibilmente dettata da una regia che non so decriptare, ma i cui effetti sono lampanti (come altrimenti spiegare, per esempio, le parole di commiato di Gentiloni, la sua eredità politica: “sono fiero di aver guidato un governo che ha fatto le dat, e di essere di un partito che ha fatto le unioni civili”?). Adesso lo stanno facendo – occupare il centro della scena oscurando il resto – nella Chiesa, con la conseguenza che in questo momento anche tanti uomini di fede santa e dottrina solidissima non hanno più il coraggio di dire sull’omosessualità la verità, cioè che è un disordine, e che i rapporti omosessuali sono un peccato. O magari la dicono, ma durante la giornata contro l’omofobia, dunque piegandosi ai diktat di un’agenda imposta alla Chiesa dall’esterno, e totalmente non reale rispetto alle vere necessità dei fedeli (io ho bisogno di qualcuno che mi ricordi che il mio problema sono io, non gli altri che mi trattano male).
Come al solito la Chiesa arriva a saldi finiti, e mentre i preti omosessuali sono consultori di Dicasteri, fanno corsi per insegnare la fedeltà omosessuale, e poi su su salendo di grado fanno carriera e gestiscono immobili e soldi e porpore cardinalizie, dettano la scaletta dei giornali, la Chiesa sembra ancora credere alla bufala della sofferenza di coloro che non si sentono accettati. Magari alcuni ci credono sinceramente, ma perché non conoscono la realtà. Le persone con attrazione verso lo stesso sesso soffrono perché soffrono, non perché non accettati, cosa peraltro sempre più falsa (sto ancora aspettando che ci raccontino una storia vera su questo, di qualcuno maltrattato nella Chiesa per la sua inclinazione). Il magistero è rimasta la loro unica speranza di uscire dalla loro sofferenza, che non passa se tutti fanno pat pat sulla spalla. Non passa finché non viene affrontata.
PSICHIATRIA, LA PAROLA CENSURATA
Il Papa lo ha accennato in aereo, da piccoli si può intervenire con la psichiatria. Lui poi ha aggiunto “intorno ai venti anni non più”, ma io conosco persone che hanno affrontato e vinto questa battaglia anche molto dopo i venti anni, perché hanno avuto al loro fianco qualcuno che ha detto loro la verità. Un cattolico. Perché il lavoro medico da solo non basta, serve anche quello spirituale.
La Sala Stampa nel bollettino ufficiale ha poi corretto l’affermazione, scrivendo “si possono fare tante cose” e togliendo la parola psichiatra. L’instancabile Martin arrampicandosi sugli specchi si è affrettato a spiegarci che il Papa intendeva dire che lo psichiatra serve ai bambini perché si sentono discriminati. Dopo i venti anni, allora, caro Martin, non c’è più discriminazione? Allora tutta la storia dell’omofobia dunque è falsa? Scegli. O ammetti che il Papa ha detto quello che ha detto – psichiatra, c’è la registrazione – proprio perché intendeva parlare di cura o ammetti che l’omofobia non esiste e quindi come dici tu non serve più lo psichiatra che serviva da bambini.
Non so perché questa correzione, e non so perché tutto questo avvenga, non sono brava con le trame. Forse il Papa nel mea culpa per gli abusi in Pennsylvania non ha nominato la parola omosessualità proprio per non offendere, non far sentire nessuno non accolto, per non gettare sale nella ferita dell’omosessualità che già fa male da sola. Forse voleva solo parlare degli abusi e non della piaga della Chiesa, perché non tutti gli omosessuali, certo, commettono abusi, e voleva evitare il rischio dell’identificazione dei due fenomeni. Certo, non tutti gli omosessuali commettono abusi, ma la stragrande maggioranza degli abusi è compiuta da omosessuali. E la pratica omosessuale tra preti adulti consenzienti è un abominio, indipendentemente dal consenso. E’ un abominio prima di tutto per chi la compie e un padre di quei sacerdoti deve condannarla, per il bene loro e della loro anima, per la loro salvezza eterna e per la loro vita qui. Se, come noi crediamo e annunciamo, l’omosessualità è un disordine, questo influisce su tutta la vita del sacerdote. Noi non siamo maschio o femmina solo a letto, lo siamo nel modo di guardare al mondo, nei giudizi, nell’affettività, nel modo di amare gli altri. Al sacerdote è richiesta una virilità persino superiore di quella che è richiesta a un laico, a uno sposato. Il sacerdote in confessionale ha bisogno di un sacco di testosterone. E anche nel suo darsi e morire per i fedeli come Gesù realizza la chiamata a essere profondamente uomo. Un sacerdote omosessuale che non combatte la propria inclinazione non può essere un buon sacerdote, e la Chiesa non deve avere paura di dirlo, e infatti il Papa lo dice: non devono neanche entrare in seminario. Non è che gli omosessuali non siano virili, è che si sentono feriti nella loro virilità, e vanno aiutati a tornare fieri di essere veri uomini, qualunque ferita abbiano subito. La vera accoglienza è dire la verità con dolcezza.
PERCHÉ TUTTA QUESTA CAUTELA?
Siamo tutti in un cammino di costante conversione. Siamo tutti peccatori e tutti ci confrontiamo con un disordine (magari uno solo!). I nostri disordini ci impediscono di essere uniti al Signore e di vivere in modo fecondo e ordinato la nostra vita. Quando per esempio si vive in una situazione di adulterio, tutta la vita entra in una sorta di schizofrenia, e non si riesce a fare nulla delle cose normali con il cuore indiviso. Tutta la vita diventa adultera, perché l’affettività è il nostro centro, e la Chiesa la custodisce con grande sapienza. Per questo il sesto comandamento, per questo Humanae Vitae, per questo l’indissolubilità.
Non so perché tutta questa cautela, ma se è per non allontanare nessuno, per far sentire tutti accolti, per non essere divisivi, forse vale la pena guardare cosa è successo a tutti i governi gayfriendly negli ultimi tempi. Sono stati quasi tutti cancellati, travolti, spariti. Una esilissima minoranza ha vinto risucchiando la scena, la maggioranza non l’ha sentita come una priorità, e ha votato di conseguenza. Comunque la si pensi, ciò che è chiaro nella percezione comune è che la causa omosessualista non può imporsi in questo modo ideologico e falso. Quindi, se l’obiettivo sono i consensi, mi pare che nella Chiesa stia un po’ succedendo quello che è successo negli scenari politici di molti paesi: Hollande, Cameron, Renzi, Zapatero, Hillary Clinton avevano tutti i media a favore, ma la percezione comune era molto lontana dalla loro narrazione imposta dall’alto. Nella Chiesa non si vota, e i suoi veri figli rimarranno amanti di questa madre per quanto sporche possano essere le sue vesti. Però tanti stanno attraversando uno smarrimento e una sofferenza: tante parole chiarissime e buone sono state dette, ma forse qualche gesto ha creato confusione.
Perché per esempio al posto di Martin a Dublino non è andato a parlare Fr. Mike Schmitz che ha scritto un meraviglioso libro sull’attrazione verso lo stesso, pieno di intelligenza e comprensione e delicatezza, ma in linea con il magistero? E’ lo stesso sacerdote che tiene corsi agli uomini sulla virilità, su come essere veri uomini cristiani, e che è amatissimo e seguitissimo, che sa infiammare i cuori con l’orgoglio di appartenere a Cristo, senza però mai attaccare nessuno. In più, come bonus, ha fatto anche due Ironman. Per me molti sacerdoti sono supereroi, ma se nuotano per 4 chilometri, pedalano per 180 e poi corrono una maratona, be’, lo sono anche di più.
Nota di BastaBugie: Lupo Glori nell’articolo seguente dal titolo “Non solo padre Martin, da Dublino indicazioni per una nuova pastorale LGBT” parla di ciò che è emerso dal recente incontro mondiale delle famiglie a Dublino… e non c’è da stare allegri.
Ecco l’articolo completo pubblicato su Corrispondenza Romana il 29 agosto 2018: Continua a leggere

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"Cardinale" pro-gay Farrell mostra i suoi legami gay al Meeting Mondiale delle Famiglie

I titoli ecclesiastici sono da intendersi della Contro-Chiesa conciliare, non della Chiesa cattolica, n.d.r.
Ray Dever di Tampa, Florida, un attivista omosessuale e diacono cattolico (conciliare, n.d.r.), ha assistito il cardinale pro-gay Kevin Farrell a una Messa durante il Meeting Mondiale delle Famiglie (24 agosto) a Dublino.
Farrell è uno degli organizzatori dell’evento. Era amico e protetto del molestatore omosessuale, cardinale (conciliare, n.d.r.) Theodore McCarrick, I cui abusi avrebbe nascosto.
Il suo diacono Dever pubblica regolarmente propaganda gay, per esempio, su suo figlio, un travestito che si fa chiamare “Lexi” e che ha avuto in passato problemi di salute mentale e depressione.
Dever è arrivato a Dublino con sua figlia Emily, che si definisce bisessuale e che si è laureata da poco in una università gesuita.
Fonte: https://gloria.tv/article/A8SS1AmfPNb63RvhBQNdzV2cc Continua a leggere

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Interrogazione parlamentare sul caso De Mari. "Christus Rex" a fianco della dottoressa

Oggi a Torino si svolge il processo alla dott.ssa e amica Silvana De Mari, cui abbiamo fornito e forniamo tutto il sostegno del “Circolo Christus Rex-Traditio”:

Noto chirurgo, endoscopista, psicoterapeuta è stata trascinata in tribunale dal Torino Pride e dal sindaco Appendino per aver detto la sua, in termini strettamente scientifici, sui gay e l’omosessualità nonché sui danni derivanti per l’organismo. Il suo legale, Avv. Mauro Ronco ha dichiarato a La nuova bussola Quotidiana (come riportato anche da noi) che questo processo riguarda, in realtà, tutti quanti non siano allineati al mainstream: “Per la prima volta nel nostro Paese sono a rischio tutte insieme tre libertà fondamentali per l’uomo: di opinione, di divulgazione scientifica e di religione“.
Oltre agli articoli del quotidiano La Verità e di molti siti internet e social, l’opinione pubblica si è mobilitata in una grande manifestazione di vicinanza ed affetto, che non sono passati inosservati e che non potevano che trovare proseliti anche in sede parlamentare. In attesa di una risposta:
Atto n. 4-06994 – Pubblicato il 14 febbraio 2017, nella seduta n. 761
GIOVANARDI , GASPARRI , ARACRI , COMPAGNA , DI BIAGIO , AUGELLO , CANDIANI , MALAN – Al Ministro della salute. –
Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:
nelle settimane scorse, sul quotidiano “La Stampa” di Torino e, in seguito, in altre testate e blog su internet, nonché nei principali social network, faceva scalpore la notizia relativa ad un medico chirurgo, dottoressa Silvana De Mari, che, in riferimento a certe pratiche sessuali in uso anche tra persone con tendenze omosessuali, con riguardo ai gay, sosteneva che ascessi, incontinenza, herpes e condilomi sono la conseguenza di tali pratiche, con spaventose conseguenze dal punto di vista fisico, che escludono che questa possa essere una forma di normalità; Continua a leggere

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Il mondo Lgbt trema: 12 esposti sui patrocini ai Gay pride

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di Teresa Moro
Nella giornata martedì 10 luglio, l’Associazione Difesa dei Valori, guidata dal presidente Filippo Fiani, ha tenuto una conferenza stampa presso la Camera dei deputati per illustrare ben 11 esposti presentati alla Procura della Corte dei conti per chiedere una verifica rispetto ai patrocini dati da diverse amministrazioni locali ai Gay Pride, e dunque al mondo associativo Lgbt.
Un primo esposto pilota era stato presentato già un mese fa in Toscana – la regione in assoluto con più enti patrocinatori del Gay Pride – e aveva portato come risultato concreto, seppur la causalità non sia verificabile, il mancato finanziamento del comune al Toscana Pride.
Presenti all’evento di ieri alla Camera anche l’onorevole Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia e il senatore Simone Pillon, della Lega.
ProVita ha contattato Filippo Fiani per un breve scambio di battute.

Presidente, potrebbe innanzitutto spiegarci la genesi e lo sviluppo della vostra iniziativa?

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Processo alla De Mari: a rischio le tre libertà fondamentali

Risultati immagini per Silvana De Mari e Matteo CastagnaCi siamo attivati anche noi, come “Circolo Christus Rex”. Ci siamo attivati per un’amica. Ci siamo attivati attraverso tutti i nostri principali canali di sensibilizzazione, in nome di tre libertà fondamentali. A difesa di esse, si difende Silvana. In attesa del processo che la vede imputata il 18 Luglio (n.d.r.). Sopra, Silvana De Mari e Matteo Castagna a Verona il 19/03/2017
di Andrea Zambrano
Comparirà il 18 luglio davanti al giudice di Torino. Silvana De Mari, scrittrice fantasy e medico, dovrà rispondere di diffamazione per le sue affermazioni sul “sesso” omoerotico, trascinata in tribunale dal Torino Pride e dal sindaco Appendino. Lei si affida a una memoria difensiva interamente medica e riceve l’appoggio di migliaia di persone. Il suo legale, il penalista Mauro Ronco spiega alla Nuova BQ perché questo processo segna un punto di svolta in Italia: “Per la prima volta nel nostro Paese sono a rischio tutte insieme tre libertà fondamentali per l’uomo: di opinione, di divulgazione scientifica e di religione”.  Continua a leggere

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Stile di vita gay: Conchita rivela di avere l'AIDS

Segnalazione Redazione BastaBugie

Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): scena lesbo su una fiction di Rai Uno, la PlayStation diventa gay
da Notizie Provita

(LETTURA AUTOMATICA)
Lo stile di vita gay non è sano, anche se non lo si può dire pena la persecuzione da parte dei circoli Lgbt (ne sa qualcosa la dottoressa e scrittrice Silvana De Mari): maggiore rischio di contrarre l’Aids, problemi all’ano e al retto, infezioni varie… D’altronde è evidente: i rapporti fisici omosessuali (come tutti i rapporti contro natura, anche tra maschi e femmine) non rispettano la sessualità e il corpo umano.
Testimonial di questi guai connessi ai rapporti omo-erotici è – purtroppo per lui – Conchita Wurst, che ha affidato una dichiarazione su Instagram.
Al secondo Thomas Neuwirth, quattro anni fa ha vinto l’Eurovision Song Contest ed è statao spesso citato dai media per i suoi comportamenti trasgressivi di drag queen.
Riporta AdnKronos: «”Sono positiva all’Hiv da molti anni – scrive Wurst sul suo profilo Instagram – Una cosa in realtà irrilevante per il pubblico, ma un mio ex ragazzo ha minacciato di rendere pubbliche queste informazioni private e non potrò mai dare a nessuno il diritto di spaventarmi e influenzare la mia vita”. Da qui la scelta di liberarsi “dalla spada di Damocle per il resto della mia vita”. La ventinovenne cantante drag queen afferma di essersi sottoposta al trattamento da quando le è stata diagnosticata la malattia e di essere quindi sotto il limite di rilevabilità della sieropositività, tanto da non essere in grado di trasmettere il virus. “Spero di dare coraggio agli altri – aggiunge – e di fare un altro passo contro la stigmatizzazione di persone che, attraverso il loro comportamento o quello degli altri, sono state contagiate dall’Hiv”. Wurst precisa inoltre di non aver reso pubblica la sua diagnosi sia per risparmiare alla sua famiglia la pubblicità, sia “perché secondo me è un’informazione rilevante solo per le persone con le quali c’è una possibilità concreta di avere contatti sessuali”, conclude».
Insomma, seppure Conchita cerchi in tutti i modi di minimizzare l’informazione e si trinceri dietro il vittimismo che vorrebbe tutte le persone gay e con Aids fatte oggetto di stigma da parte della società, un dato di fatto rimane: il suo stile di vita gay lo ha portato a contrarre una malattia – quale l’Aids – che può rivelarsi pericolosissima.
Non sarebbe ora di farsi qualche domanda?
Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal gaio mondo gay (sempre meno gaio).
SCENA LESBO SU UNA FICTION DI RAI UNO
In una scena della fiction I bastardi di Pizzofalcone trasmessa su Rai 1 in prima serata ecco che c’è un bacio saffico. L’on. Maurizio Lupi così commenta: «È troppo se chiediamo alla Rai di Campo dell’Orto di tenere la propaganda della sessualità libera, sia essa etero o omo, fuori dalla prima serata? È proprio necessario che in qualsiasi trasmissione, sia un talk show, un festival canoro, una produzione di Rai Fiction quale che ne sia il genere, commedia o poliziesco, debba contenere scene esplicite di sesso omosessuale?».
Lupi ha annunciato l’invio di una «lettera al presidente della Vigilanza perché il direttore di rete di Rai 1 venga convocato quanto prima per una audizione».
(Gender Watch News, 22 giugno 2018)
LA PLAYSTATION DIVENTA GAY
Si chiama Last of Us Part 2 ed è un videogioco per la PlayStation in cui la protagonista, Ellie, ricordando una festa in cui ballava con la sua compagna, ora deve affrontare ogni difficoltà in mondo post apocalittico. Un mix tra omaggio alle istanze del mondo LGBT e una sfida all’ultimo sangue per sopravvivere.
Normalizzare l’omosessualità passa anche da una console tenuta in mano da ragazzini adolescenti.
(Gender Watch News, 14 giugno 2018)

Titolo originale: Stile di vita gay: Conchita rivela di avere l’Aids
Fonte: Notizie Provita, 17/04/2018

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Il ministro Fontana: "L’odio delle élite non mi spaventa"

Il ministro Fontana: "L’odio delle élite non mi spaventa"di Lorenzo Fontana, Ministro della Famiglia, 4/06/2018
Il responsabile della Famiglia scrive a Il Tempo: “Mi batto contro la furia dell’ideologia relativistica”
Egregio direttore,
ringrazio Lei, Il Tempo, la Sua redazione e tutti coloro che mi hanno espresso sostegno nei giorni in cui è in atto un forte tentativo di attacco non solo nei miei confronti, ma contro i valori in cui la maggioranza silenziosa e pacata del Paese si rispecchia. Quanto si è visto ricorda amaramente le previsioni di Gilbert Keith Chesterton: «Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate», una profezia che non sembra più così remota. Ed è quello che è successo. Abbiamo affermato cose che pensavamo fossero normali, quasi scontate: che un Paese per crescere ha bisogno di fare figli, che la mamma si chiama mamma (e non genitore 1), che il papà si chiama papà (e non genitore 2). Abbiamo detto che gli ultimi e gli unici che devono avere parola su educazione, crescita e cura dei bambini sono proprio mamma e papà, principio sacrosanto di libertà. La reazione – di certi ambienti che fanno del relativismo la loro bandiera – è stata violentissima. È partita un’accanita raffica di insulti, offese, anche personali, minacce (che saranno portate all’attenzione degli uffici competenti). I social hanno amplificato la portata di questa azione, da taluni condotta a tavolino. Viviamo in tempi strani. La furia di certa ideologia relativistica travalica i confini della realtà, arrivando anche a mettere in dubbio alcune lampanti evidenze, che trovano pieno riscontro nella nostra Costituzione. «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio», recita l’articolo 29, che sarà il principio azione da ministro.
Detto questo: la rivolta delle élite non ci spaventa e non ci spaventa affrontare la dittatura del pensiero unico. Andiamo avanti, con grande motivazione, abbiamo tanti progetti da attuare. Lo facciamo con i tantissimi che – come Voi – ci hanno manifestato la loro solidarietà. Siete stati e siete numerosissimi e a tutti va un sentito ringraziamento. La storia ci conforta. «Vi chiameranno papisti, retrogradi, intransigenti, clericali: siatene fieri!», diceva San Pio X. E noi siamo fieri di non aver paura di dirci cristiani, di dirci madri, padri, di essere per la vita. Abbiamo le spalle abbastanza larghe per resistere agli attacchi gratuiti rispondendo con l’evidenza dei fatti, la forza delle idee e la concretezza delle azioni. Onore a un giornale libero che ha il coraggio di esprimere posizioni controcorrente. Mai come in questo momento battersi per la normalità è diventato un atto eroico. Continua a leggere

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Macchina del fango: il ministro della Famiglia è "fascista e omofobo"

Macchina del fango: il ministro della Famiglia è “fascista e omofobo”“Quando uno dei nostri arriva a fare il Ministro e mantiene le posizioni, è un dovere di tutti noi, in quanto Cattolici, fare quadrato e sostenerlo, senza se e senza ma, ciascuno secondo il suo stato e le sue possibilità”. (Matteo Castagna, 1/06/18)
di Redazione de Il Secolo d’Italia
Ad aprire le danze della demonizzazione è Repubblica, occupandosi di Lorenzo Fontana, ministro della Famiglia, con un articolo che elenca i motivi di “allarme” e “preoccupazione” che renderebbero l’esponente del governo Conte pericoloso per l’Italia. Cominciamo: si è sposato con doppio rito, tridentino e civile; ha scritto un libro sul calo demografico; si è espresso contro i matrimoni omosessuali; apprezza Marine Le Pen e Putin. Siete preoccupati? Se non lo siete abbastanza arriva subito il “piatto forte”. E cioè la partecipazione a un convegno di Fortezza Europa, associazione di Verona, moderato dal frontman della banda musicale Hobbit, Emanuele Tesauro. E poi il tifo per l’Hellas Verona che gli ultrà neri della curva sud definiscono la “squadra a forma di svastica”.
Queste sarebbero le ombre che gravano sul neoministro della Famiglia, il quale, intervistato dal Corriere, chiarisce che la questione dei matrimoni gay non è nel contratto di governo e quindi non se ne occuperà. Quanto alle sue dichiarazioni, non sono contro i gay, ma tese a sottolineare che la famiglia è la comunità più importante. In ogni caso alla domanda “come si comporterà con le famiglie arcobaleno”, la sua risposta è “perché esistono le famiglie arcobaleno? Per la legge non esistono”. Una risposta subito rilanciata dai media e che è destinata a suscitare scalpore. Tra i suoi obiettivi, annuncia ancora, potenziare i consultori per dissuadere le donne ad abortire e abbassare  l’Iva su tutti i prodotti che riguardano l’infanzia. “Non ho mai detto – chiarisce – che le donne non possono abortire, ma metterò in atto delle politiche per cercare di ridurre il numero degli aborti”.
Fonte: http://www.secoloditalia.it/2018/06/macchina-del-fango-il-ministro-della-famiglia-e-fascista-e-omofobo/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook Continua a leggere

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Verona, Ass. Cultura Briani gay-friendly? Castagna chiede le dimissioni e Briani fa retromarcia

A lato Il Corriere di Verona di oggi, inserto del Corriere della Sera
di Lucia Rezzonico
COMUNICATO STAMPA DI IERI:
Questa sera al teatro COMUNALE Camploy si svolgerà lo spettacolo di cui alla locandina allegata, il cui regista è Tommaso Rossi, noto promotore di teorie LGBT sui gay e la “coppia“ (chiamata da loro anche famiglia) omosessuale. Spettacolo che tratta di omosessuali, che, a quanto pare, ha avuto il benestare da parte dell’assessore alla Cultura Francesca Briani  che pare sempre di più fuori luogo in questa Amministrazione. Ci riesce difficile credere che l’ Assessore non abbia letto il programma di questa Amministrazione che sostiene il Sindaco Sboarina, che non ricordi certe sue battaglie, finite su tutti i giornali, anche recentemente. I veronesi, piaccia o non piaccia, hanno votato Sboarina anche per queste posizioni.
In ogni caso, Briani appare una progressista, che, a livello culturale non ha portato nulla o molto poco ai cittadini dell’area di centro-destra che l’hanno votata. Una gay-friendly col vestitino di destra ma la testa a sinistra, di cui chiediamo formalmente le immediate dimissioni perché non è in linea con il programma dell’Amministrazione comunale. Le saranno recapitati un S. Rosario e una copia del Catechismo laddove si spiega che la sodomia è tra i peccati impuri contro natura che gridano vendetta al cospetto di Dio, seconda in gravità, solo all’omicidio volontario. Speriamo, così, in un inizio di percorso di conversione al Cattolicesimo.
Matteo Castagna, Responsabile Nazionale del Circolo Cattolico Christus Rex

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Disney festeggia l'orgoglio sodomita

Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): a Roma un asilo abolisce le feste del papà e della mamma, mamma e mamma atto illegittimo dell’Appendino, diocesi di Torino critica la registrazione di due mamme
da Corrispondenza Romana

(LETTURA AUTOMATICA)
Disgustoso, ora, per “celebrare” il sedicente “orgoglio-gay”, anche i negozi Disney hanno varato una linea di merchandising a tema, come le orecchie “arcobaleno” di Topolino o le spille Lgbt da collezione. Il che non deve tuttavia più di tanto stupire: secondo quanto denunciato dall’agenzia d’informazione InfoCatólica, la Disney avrebbe più volte ospitato i «Gay Days» annuali non ufficiali a Disneyland e Disneyworld, suscitando critiche anche nello stesso mondo Lgbt.
Si tenga presente che durante i «Gay Days» sono previsti appuntamenti come fetish party quali il concorso per l’elezione di «Mr. Leather» oppure il «Bingo Porno XXX» ed altri eventi con nudi almeno parziali. La Disney in questi anni ha compiuto anche notevoli sforzi per “normalizzare” l’omosessualità tra i bambini anche attraverso la propria programmazione televisiva, genitori attenti! Ad esempio, con la serie I Fosters, andata in onda per cinque stagioni, dal 2013 al 2018, su ABC Family e ABC Spark in Canada. Questa serie è stata creata da Bradley Bredeweg e Peter Paige, dichiaratamente omosessuali: nella prima stagione segue le vicende della sedicente “famiglia” Foster, una coppia di lesbiche con bimbi biologici e adottati; nella seconda stagione, passa dall’omosessualità adulta a quella infantile: Jude, l’ultimogenito 14enne, bacia Connor, l’amico di scuola, che lo ha difeso quando fu vittima di episodi di bullismo. Continua a leggere

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