Viviamo in un totalitarismo glamour

di Diego Fusaro
Viviamo in un totalitarismo glamour
Fonte: Il Giornale
Diego Fusaro, 35 anni, docente all’Istituto Alti Studi Strategici e Politici (IASSP), è un filosofo che ha fatto del pensare altrimenti e ostinatamente contro il fondamento della sua riflessione, riuscendo però a scardinare il muro di gomma del pensiero unico imperante e del politicamente corretto.
La ragione c’è, ci spiega. Il sistema mediatico si configura come totalitarismo glamour, tratto tipico della società dei consumi, e deve dunque presentarsi ospitale per essere più convincente e, di conseguenza, tende ad accogliere tutti. Ha sempre funzionato così.
All’inizio della sua carriera, o anche di recente, lei ha vissuto dei momenti Off?
Le idee non dominanti, quelle per intenderci della classe non dominante sono da sempre non dico ostracizzate, ma quanto meno diffamate o considerate false in quanto tali. Quindi vivo e ho vissuto continuamente momenti Off.
Canone, forma e “mestiere” sono spesso osteggiati in ogni ambito artistico. Oggi tutto è performance, provocazione solipsistica, destrutturazione nella cultura del jet-set. Gli antichi modelli estetici dei popoli, ispirati al sacro e in grado di innescare empatia con il pubblico sono considerati con snobismo. Secondo lei sarebbe opportuno e, in ogni caso, possibile recuperare una dimensione estetica votata al Bello? Continua a leggere

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Buone notizie contro Gay Pride, dittatura omosex, "nozze" sodomite

Segnalazione Redazione BastaBugie
Notizie dal mondo gay (un po’ abbattuto e sempre meno gaio): niente patrocinio ai Gay Pride per Trento, Genova e Lombardia, Bermuda controcorrente abroga le nozze gay, Corte Suprema Usa dichiara che un pasticciere può rifiutarsi di fare torta per ”nozze” gay
da Il Giornale

(LETTURA AUTOMATICA)
Niente patrocinio al Gay Pride, è una manifestazione divisiva e pertanto non va sostenuta.
Il governatore Attilio Fontana non intende concedere il logo regionale alla sfilata arcobaleno in programma il 30 giugno a Milano, lo ha confermato in un’intervista pubblicata ieri dal sito Lettera43.
É la linea che ha seguito peraltro anche a Varese, dove è stato sindaco per due mandati. «Io sono eterosessuale, ma non è che faccio una manifestazione per accreditare la mia eterosessualità. Le scelte in questo campo devono rimanere personali, sbandierarle è sbagliato. Il Gay Pride è divisiva e quando le manifestazioni sono divisive non sono mai da sostenere». Intende invece confermare la scelta dell’ex presidente Roberto Maroni che alla vigilia del corteo contro la legge sulle unioni civili (il ddl Cirinnà) nel 2016 illuminò il Pirellone con la scritta «Family Day».
«Lo rifaremo – assicura Fontana -, quella non è una scelta divisiva, è una scelta politica. Tutti riconoscono il valore della famiglia. È nella Costituzione, è uno dei fondamenti della nostra civiltà ed è uno dei principali punti di riferimento del programma dell’amministrazione precedente e di questa». Parole che fanno infuriare la Pd Monica Cirinnà firmataria del decreto sulle unioni civili: «Lombardia nel Medioevo dei diritti grazie a Fontana. E questa sarebbe la parte più progredita del Paese?». Applausi al governatore leghista dagli esponenti del centrodestra, si ribellano la sinistra e le associazioni gay. Ed è continuato anche ieri il botta a risposta a distanza tra Fontana e il sindaco sul tema profughi. Il presidente ha precisato che l’ipotesi di premi a Comuni che non accolgono per ora «è una proposta dell’assessore De Corato, la valuteremo. Ma con Sala la pensiamo in maniera diametralmente opposta». […] Continua a leggere

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BERGOGLIADI: Quando bestemmiare diventa una questione di virgolette e colloqui privati…


Eugenio Scalfari su Repubblica, ieri mattina, ha firmato un’intervista con “Papa” Francesco. La Santa Sede: “Solo un colloquio privato”
un’intervista con Papa FrancescoIl colloquio con Scalfari
“Al di là delle grottesche retromarce della Sala Stampa vaticana, che suonano più come una notizia data due volte che una reale e determinata smentita, l’uscita di Bergoglio sull’inesistenza dell’inferno e la scomparsa nel nulla delle anime dannate non è solo una dichiarazione d’apostasia manifesta perché pubblica (scritta su un quotidiano, peraltro da un giornalista suo amico: l’ateo Eugenio Scalfari di Repubblica) che contraddice millenarie verità di Fede, ma una bestemmia aggravata dal periodo pasquale in cui è stata pubblicata. Se l’inferno non esistesse, i Novissimi sarebbero messi in discussione, l’Olocausto perfetto di Nostro Signore in Croce e la Sua gloriosa Resurrezione sarebbero avvenuti per nulla. Non ho ricordi di aver letto eresie simili, neppure da parte di altri “non-papi”. Se la Chiesa fosse in ordine ed un legittimo Sovrano Pontefice pronunciasse simili frasi, sarebbe immediatamente deposto. Invece, tutto passa in batteria perché dal Concilio in poi, pare normale che un membro della nuova Chiesa, spacciata per la Chiesa di Cristo, possa dire quello che vuole” (Matteo Castagna, Responsabile Nazionale del Circolo Christus Rex-Traditio)
Il Giornale.it di ieri riporta la ridicola arrampicata sugli specchi dei Sacri Palazzi occupati dai modernisti: Continua a leggere

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I professori di Trieste adesso vanno a lezione di gender

Segnalazione di Luciano Gallina
Un evento sul gender come corso di formazione per i docenti del triestino. Ecco chi sono i relatori dell’iniziativa che potrebbe far discutere
di Giuseppe Aloisi
I docenti di Trieste potranno andare a lezione di gender.
Il prossimo venti di aprile, infatti, l’istituto comprensivo San Giovanni ospiterà un convegno curato dal Centro studi per la scuola pubblica (Cesp) in collaborazione con la Rete educare alle differenze Trieste (Red). Il titolo è “Che genere di scuola?”
E fin qui, nulla di particolarmente discutibile. Quello che viene rilevato, però, è la presunta mancanza di imparzialità sul tema dei relatori previsti. Sergia Adamo, ad esempio, è una professoressa dell’Università triestina che ha intervista Judith Butler, la stessa che Giuliano Guzzo su La Verità ha definito “guru mondiale del pensiero gender”. “Il genere – ha dichiarato in passato la Butler – è una costruzone culturale; di conseguenza non è il risultato casuale del sesso, né tanto apparentemente fisso come il sesso”. La filosofa post-strutturalista statunitense, insomma, è una delle principali sostenitrici della necessità di una messa in discussione della nozione classica e pacifica di genere. Continua a leggere

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Figlia in ospedale con islamica: il papà deve uscire dalla stanza

In Austria sta facendo discutere il caso di un padre costretto a rinunciare a stare accanto alla figlia morente in ospedale perché la compagna di stanza è musulmana radicale e non accetta la presenza dell’uomo in stanza
di Luca Romano
L’integralismo religioso si trasforma in una punizione per il prossimo. In Austria sta facendo discutere il caso di un padre costretto a rinunciare a stare accanto alla figlia morente in ospedale perché la compagna di stanza è musulmana radicale e non accetta la presenza dell’uomo in stanza.
La figlia dell’uomo ha 20 anni ed è gravemente malata di sclerosi multipla e, nonostante ci fosse una tenda divisoria tra i due letti, il signor Robert Salfenauer è dovuto uscire. Già, perché quando la musulmana si è accorta della sua presenza ha cominciato a urlare. E non ha smesso nemmeno quando il padre della ragazza ha provato a parlare con la figlia dalla soglia, restando nel corridodio. Continua a leggere

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