Un altro successo in politica estera. Ma la RAI non lo dice

UN ALTRO SUCCESSO DI POLITICA ESTERA. MA LA RAI NON LO DICE.

UN ALTRO SUCCESSO DI POLITICA ESTERA. MA LA RAI NON LO DICE.

Italia-Russia: il premier Conte con Putin parlerà di stabilizzazione del Mediterraneo Lo ha detto l’ambasciatore italiano negli Usa, Armando Varricchio: “La Russia ha un ruolo fondamentale per la pace nella regione”. Il primo ministro italiano Giuseppe Conte, che si recherà a Mosca in visita ufficiale alla fine del mese, durante il colloquio previsto con il presidente russo Vladimir Putin potrebbe …
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Per vincere la partita in Libia l’Italia deve allearsi con Putin

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Nella crisi in Libia, l’Italia ha un rivale, la Francia, e un alleato, gli Stati Uniti. Ma c’è un altro attore, fondamentale e fino ad ora in disparte, che può essere decisivo nella soluzione del conflitto: la Russia.
Un’altra base per il Mediterraneo
Nonostante l’attenzione del mondo sulle operazioni russe sia naturalmente concentrato sulla Siria, la Libia rappresenta un punto fondamentale nell’agenda mediterranea del Cremlino. Per Mosca, il Mediterraneo rappresenta il naturale sbocco verso l’Atlantico. Controllare o comunque garantire la presenza nel Mediterraneo si traduce quindi nella capacità di uscire dal guscio del Mar Nero e ottenere posizioni nel mare intermedio fra i porti russi e l’oceano.
Il Mediterraneo serve. E dunque serve la Libia, visto che il conflitto che sta sconvolgendo da anni il Paese nordafricano riguarda principalmente le coste, dove sono presenti porti, arsenali, possibili basi militari e, inevitabilmente, i terminali dei giacimenti di gas e petrolio.
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Nave italiana soccorre e riporta in Libia gli immigrati. E' la prima volta

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di Adolfo Spezzaferro
Per la prima volta, una nave italiana, dopo aver soccorso degli immigratiin mare, li ha riportati in Libia. Si tratta della Asso Ventotto, un’imbarcazione di sostegno a una piattaforma petrolifera, che, in applicazione di quanto stabilito dal governo italiano, si è coordinata con la Guardia costiera di Tripoli che è competente in quelle acque per la gestione delle operazioni Sar di ricerca e soccorso.
L’imbarcazione, riporta La Stampa, “pare abbia seguito le indicazioni della centrale operativa della Guardia Costiera che via radio da Roma avrebbe ordinato al comandante di Asso 28 di coordinarsi con la Guardia Costiera di Tripoli. In sostanza l’ordine è stato quello di riportare quei migranti in Libia”.
“Abbiamo appreso che uno dei gommoni segnalati oggi dalla Guardia Costiera italiana con 108 persone a bordo nel Mediterraneo è stato soccorso dalla Nave Asso Ventotto, battente bandiera italiana, che si sta dirigendo verso Tripoli. Non sappiamo ancora se questa operazione avviene su indicazione della Guardia Costiera Italiana, ma se così fosse si tratterebbe di un precedente gravissimo, un vero e proprio respingimento collettivo di cui l’Italia ed il comandante della nave risponderanno davanti ad un tribunale“, ha detto Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, a bordo della Open Arms. “Il diritto internazionale – aggiunge – prevede che le persone salvate in mare debbano essere portate in un porto sicuro e quelli libici, nonostante la mistificazione della realtà da parte del governo italiano, non possono essere considerati tali”. Continua a leggere

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Immigrazione: dall’Irlanda a Malta, gli accordi segreti di Renzi che hanno svenduto l’Italia

di Francesca Totolo
Il Governo è cambiato, così come le politiche relative al flusso migratorio. I nuovi ministri, forti dell’ampio consenso dei cittadini, cercano di porre rimedio agli accordi licenziosi e contro gli interessi degli stessi italiani degli esecutivi Renzi-Gentiloni, che hanno previsto l’apertura indiscriminata dei porti alle navi delle Ong e a quelle delle missioni europee. Il risultato è chiaro a tutti: più di 600 mila immigrati irregolari arrivati in Italia e il Mediterraneo ridotto ad un cimitero a cielo aperto. Forse un giorno qualcuno dovrà rispondere di queste 14 mila morti (dati UNHCR 2015-2018).
Quello che pochi conoscono sono però gli accordi segreti sottoscritti bilateralmente dai Premier Renzi e Gentiloni e dagli omologhi di altri Paesi, per assicurarsi che tutti gli immigrati raccolti in mare fossero portati solo ed esclusivamente in Italia. Era il luglio scorso quando la sottoscritta e Luca Donadel abbiamo notato una nave della Marina Militare Irlandese che faceva la spola tra la zona SAR libica e i porti siciliani con una frequenza alquanto sospetta. Dublino non era allora inclusa nella missione europea di Frontex, EUNAVFOR MED Operazione Sophia, che prevedeva come attività collaterale il soccorso delle imbarcazioni dei migranti in pericolo sotto il coordinamento di MRCC di Roma.
Abbiamo così scoperto Operazione Pontus, un patto bilaterale stilato nel 2015 che ha coinvolto il Governo italiano di Renzi (poi riconfermato da Gentiloni) e quello irlandese, indipendente dai dispositivi europei. L’accordo, taciuto ai cittadini italiani e senza nessuna menzione sui siti istituzionali del Governo, prevedeva che gli immigrati trasbordati sulle navi della Marina Militare irlandesi in zona SAR libica venissero sbarcati nei porti italiani. Nessun organo della stampa nazionale ha mai documentato gli sbarchi delle navi irlandesi seppur avvenissero tutti regolarmente a Catania, e, allo stesso tempo, nessuno ha mai accennato ad Operazione Pontus. Continua a leggere

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L'Italia: un futuro come "media potenza"

di Antonio Terrenzio
L'Italia: un futuro come "media potenza"
Fonte: Conflitti e strategie
Nel precendente articolo, avevamo accennato alla necessita’ di una ripresa del ruolo strategico dell’Italia nel Mediterraneo e di maggior peso nell’area “euro/atlantica”.
L’Unione Europea, il medio oriente e il nord-Africa, sono i poli principali dove la nostra politica estera deve tornare ad evere un ruolo assertivo.
L’UE in particolare, vive un periodo storico di estrema debolezza: la crescita esponenziale dei partiti euroscettici a causa delle dissennate politiche migratorie, la rigidita’ economica e burocratica delle sue Istituzioni, ne hanno fortemente indebolito la struttura. Il Brexit e’ stata la prima importante conseguenza della crisi dell’impianto europeo.
L’Italia, quale paese fondatore dell’UE e sempre presente nei tavoli internazionali, G7 e Oraganizzazione delle Nazioni Unite, ha progressivamente perso peso strategico ed economico, man mano che l’unipolarismo statunitense andava estendendo la sua egemonia a tutto il globo. Continua a leggere

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