Il Comune di Roma ci ha dichiarato GUERRA. Ecco cosa abbiamo fatto…

Risultati immagini per no utero in affittoSegnalazione di Toni Brandi
La nostra campagna di manifesti contro l’utero in affitto e l’omogenitorialità (vedi sotto l’email in cui ti annunciavo la campagna)ha avuto una risonanza enorme… persino al di là delle nostre aspettative! Tutti i giornali, radio e media ne parlano da giorni. Si sono schierati i partiti, i personaggi famosi, le organizzazioni… le reazioni davanti alle verità ricordate dai manifesti sono pazzesche!
Il Corriere della Sera ha annunciato stamattina che il Comune di Roma, per volere del Sindaco Virginia Raggi, non solo ha ordinato la rimozione dei manifesti, ma ci ha inflitto pesanti sanzioni e – udite udite – ha «approvato una memoria per dare una risposta sistematica alle campagne di comunicazioni» di Pro Vita e Generazione Famiglia, secondo loro «omofobe e lesive dell’altrui dignità»!
Insomma la Raggi e il Campidoglio ci hanno dichiarato GUERRA!
Ormai è una questione di vita o di morte. Di libertà o di schiavitù. È in gioco la possibilità stessa di esprimersi per il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà, di criticare una pratica aberrante e illegale come l’utero in affitto! Continua a leggere

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STOP all’omogenitorialità: intervento del ministro Salvini

Salvini_gaypride_Milano
DUE MAMME O DUE PAPA’ NON ESISTONO: LA LEGGE VIGENTE VA RISPETTATA
ProVita e Generazione Famiglia esprimono soddisfazione per la risposta data dal ministro Salvini all’interrogazione del sen. Pillon circa l’iscrizione allo stato civile di “due mamme” o di “due papà”
Jacopo Coghe (Generazione Famiglia) e Toni Brandi (ProVita Onlus) apprendono con favore del provvedimento annunciato dal ministro Salvini che servirà a porre fine agli abusi dei funzionari preposti ai registri dello stato civile: perché «l’atto di nascita deve corrispondere alla verità biologica», come ha detto il senatore Pillon e ha ribadito Salvini al question time svoltosi oggi a Palazzo Madama. Anche il ministro Fontana ha stigmatizzato le pratiche della vendita dei gameti e dell’affitto dell’utero, nell’odierna audizione alla Commissione Affari sociali.
«Due mamme devono aver comprato il seme per farsi fecondare, due papà devono aver comprato ovuli e affittato l’utero di una donna per poter avere un bambino: si tratta di fattispecie di reato previste dall’art. 12 della legge 40 del 2004», spiega Coghe. «Si tratta di pratiche commerciali che sviliscono come oggetti le donne e i bambini», sottolinea Brandi.
Generazione Famiglia e ProVita plaudono al ministro anche per aver chiarito ancora una volta la posizione del Governo a difesa della famiglia naturale e dei valori che essa esprime, dagli attacchi che le sono rivolti da potenti lobby: queste usano sindaci e giudici per realizzare gli interessi economici che muovono le “fabbriche di bambini” e per favorire la propaganda ideologica e nichilista che vorrebbe cancellare la realtà della natura umana: i bambini nascono da una mamma e un papà e hanno diritto di crescere con la mamma e il papà che li hanno generati.

Lo rendono noto gli uffici stampa di Generazione Famiglia e ProVita Onlus cui si aggiunge anche l’ufficio stampa del Circolo Christus Rex-Traditio

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Verona, giudici ordinano al sindaco di riconoscere i due padri di un bimbo

Un padre gay (Ansa)In foto a lato un “padre” omosex. La Famiglia, però, la crea la Natura! (N.d.r.)
Segnalazione di Gianni Toffali
Il piccolo è nato in Canada con la maternità surrogata. Secondo la Corte di appello di Venezia (competente sul caso) il fatto che non sia consentita in Italia non può rappresentare una ragione per negare la tutela del bambino
di Elena Tebano
Il sindaco di Verona dovrà trascrivere l’atto di nascita con due padri di un bimbo nato in Canada con la maternità surrogata: lo ha stabilito la Corte di appello di Venezia (competente per la città scaligera) a cui si erano rivolti i genitori del piccolo. «Ancora una volta dei giudici affermano che l’ordinamento italiano è tenuto a recepire i provvedimenti stranieri con cui si riconoscono entrambi i padri — dice l’avvocato di Trento Alexander Schuster, che ha assistito la coppia —. Non solo, stabiliscono anche che non costituisce un problema se i due genitori sono dello stesso sesso perché l’ordinamento italiano già contempla l’omogenitorialità nel caso dei genitori che cambiano sesso. E infine rimarcano che il ricorso a tecnica di fecondazione assistita lecite all’estero ma non consentite in Italia non può rappresentare una ragione per negare la tutela del bambino che da queste tecniche è nato».
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https://www.corriere.it/cronache/18_luglio_19/verona-giudici-ordinano-sindaco-riconoscere-due-padri-un-bimbo-5941723c-8b2d-11e8-9286-fc73853597eb.shtml Continua a leggere

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