Modificazione genetica attraverso gli insetti
di Marco Milioni
Il progetto di ricerca, che porta l’ingegneria genetica a un nuovo livello, ha come obbiettivo modificare il Dna delle piante coltivate direttamente in campo, mediante virus geneticamente modificati (Gm), trasferiti nelle colture dagli insetti, e in grado, a loro volta, di ingegnerizzare il genoma delle piante infettate. I virus Gm saranno trasmessi alle colture mediante insetti fitofagi (come afidi, cavallette, cimici), allevati e infettati con tali virus, durante le loro attività di alimentazione. Una volta nelle piante, i virus Gm ne modificano il genoma per renderlo in grado di far produrre alla pianta sostanze, o risposte fisiologiche, che aiutino la pianta medesima a far fronte agli stress. Questo, secondo quanto sostiene il dipartimento della difesa.
Il Pentagono ha spiegato che il programma di ricerca mira a sviluppare un sistema di protezione delle colture capace di agire rapidamente sul genoma delle piante, per aiutarle a far fronte a eventi estremi, come per esempio siccità o attacchi di parassiti. In tali evenienze, una popolazione di insetti modificati può essere rilasciata sulle colture. Gli insetti, inoculando nelle piante i virus Gm coi quali sono stati infettati, permettono ai virus di modificarne la fisiologia per meglio adattarla allo stress specifico a cui le piante si trovano sottoposte. Secondo il dipartimento della difesa, gli insetti infettati dai virus Gm non dovrebbero riuscire a sopravvivere più di due settimane dal momento del rilascio, per evitare che diventino loro stessi un problema per le colture, ma non è chiaro come questo possa essere assicurato.
