Il tweet dell’Ex ministro del governo Renzi Carlo Calenda è eloquente: “Fubini è uno dei migliori giornalisti italiani. Soros è Presidente di una Fondazione che difende la società aperta e la democrazia. Belpietro è quello che ognuno può vedere. Io sto con Fubini e pure con Soros. E se l’alternativa è Belpietro pure con Gordon Gekko”.
La vicenda è nota: l’inviato del CorriereCaizzi ha dichiarato in una lettera indirizzata ai colleghi che il direttore Fontana avrebbe forzato il 1° novembre la notizia di una procedura d’infrazione della Ue contro l’Italia, “inesistente, oltre che tecnicamente impossibile, in quella data”. Lo scoop di Federico Fubini sarebbe stato, a parere di Caizzi, “una notizia che non c’è”. Fubini, che è nel board dell’Open Society Foundations di Soros, non viene citato nella mail al Cdr, ma Caizzi evidenzia un suo articolo del 7 novembre in cui si nega una possibile soluzione di compromesso sul bilancio del governo Conte, smentendo quanto scritto nei giorni precedenti dallo stesso Caizzi.
Carlo Calenda se la prende con La Verità di Maurizio Belpietro, dimenticando che l’accusa arriva direttamente da Caizzi, che è l’inviato del Corriere della Sera a Bruxelles. Nell’attaccare il quotidiano, dichiara di stare dalla parte di un finanziere che nel 1992 vendette lire allo scoperto comprando dollari, costringendo la Banca d’Italia a vendere 48 miliardi di dollari di riserve per sostenere il cambio, portando a una svalutazione della nostra moneta del 30% e l’estromissione della lira dal sistema monetario europeo. Operazione rispetto alla quale lo stesso Soros non si è mai pentito. Comprensibile. D’altro canto è uno speculatore: sono i nostri politici che dovrebbero tutelare l’interesse nazionale. Dovrebbero.
(di Roberto Vivaldelli)
fonte – http://www.oltrelalinea.news/2019/01/15/calenda-getta-la-maschera-sto-con-soros/