Effetto Trump: negli Usa sempre meno immigrati musulmani

La notizia del calo degli arrivi di stranieri musulmani è stata subito accolta con entusiasmo dai vertici repubblicani, mentre è stata biasimata da quelli democratici
Il dipartimento di Stato Usa, in collaborazione con il think-tank Migration Policy Institute, ha infatti pubblicato ultimamente un dossier che evidenzia gli effetti prodotti dalle politiche restrittive varate finora da Trump circa gli ingressi nel Paese di stranieri islamici. Per effetto della linea dura promossa dalla Casa Bianca ai danni dei flussi migratori di maomettani, gli Stati Uniti avrebbero di recente conseguito un livello minimo di arrivi di soggetti musulmani.

Dal primo ottobre 2018 fino al 31 marzo 2019, spiega il documento in questione, sarebbero entrati in territorio americano 12,151 immigrati, di cui solo il 13% costituito da aderenti all’islam. Tale percentuale è, a detta degli autori del dossier, la più bassa mai raggiunta a partire dal 1980. Secondo i ricercatori del dipartimento di Stato e del think-tank, gli arrivi di musulmani in America avrebbero invece raggiunto il loro picco durante le presidenze di George W. Bush e di Obama. Quando al governo vi erano tali due soggetti, i maomettani avrebbero infatti costantemente costituito più del 30% degli stranieri ammessi in territorio federale.
La drastica riduzione della presenza musulmana tra le file dei migranti che puntano verso gli Usa è stata quindi presentata dai ricercatori in questione come il prodotto delle misure adottate dal tycoon al fine di fare entrare nei confini nazionali esclusivamente cittadini di Paesi immuni dal contagio jihadista. Le poche migliaia di stranieri di fede coranica giunte negli ultimi mesi negli Stati Uniti sarebbero infatti tutte originarie di nazioni giudicate dal governo di Washington prive di significative cellule fondamentaliste.
I risultati dell’indagine condotta dal dipartimento di Stato e dal Migration Policy Institute hanno immediatamente riacceso lo scontro tra repubblicani e democratici in merito all’efficacia delle politiche migratorie attuate finora da Trump. Il fronte conservatore, per bocca del senatore Mitch McConnell, ha esultato per il drastico calo degli arrivi di stranieri islamici negli Usa, affermando che, grazie a tale diminuzione, la società americana sarà “nuovamente libera dal fantasma del terrorismo jihadista”. I liberal, al contrario, hanno biasimato le restrizioni imposte dal presidente agli ingressi dei maomettani in territorio federale, bollandole come espressione dei pregiudizi“islamofobi” nutriti dall’establishment del Gop.
fonte – http://www.ilgiornale.it/news/mondo/effetto-trump-raggiunto-negli-usa-pi-basso-livello-immigrati-1673390.html?mobile_detect=false

 

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Una Risposta

  • Più che libera dal fantasma jihadista (creato dagli Usa ed Israele) ,ovvero dal fantasma Isis, gli Usa hanno modo così di rendersi immuni dall’invasione musulmana che raggiunge il colmo in Europa.
    Questa invasione programmata punto per punto da decenni, si attua verso l’Europa col consenso dei traditori delle nazioni che andrebbero fucilati alla schiena. In Italia ne abbiamo copiosi esponenti. Basti sapere che la costruzione di moschee è svolta coi soldi di stati arabi che impediscono la costruzione di chiese cristiane sul loro territorio; nè permettono la conversione di islamici al cristianesimo. Già questo sarebbe sufficiente a bloccare ogni iniziativa islamica, se solo ci fossero politici onesti e coscienti del loro ruolo.

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