EFFETTO DOMINO
Segnalazione di Nicola Pasqualato
Carlo Antonello, ginecologo dell’ospedale di Oderzo, propone al sindaco Mario Conte “un percorso di aiuto e sostegno alla vita promuovendo una mozione analoga a quella di Verona”
TREVISO. Una mozione anti-aborto fotocopia di quella presentata a Verona, la stessa che ha scatenato un putiferio in mezza Italia.
A proporla, per il Comune di Treviso, è un ginecologo dell’ospedale di Oderzo, Carlo Antonello, che si rivolge al sindaco Conte: “Non si faccia bloccare dalle sirene di morte che corrono sui giornali e televisioni per difendere un diritto, ma dia luogo e vita ad una seria e serena discussione iniziando anche per il nostro amato comune un percorso di aiuto e sostegno alla vita promuovendo una mozione presentandola in tempi brevi al consiglio comunale di Treviso, affinché venga votata”.
Il ginecologo trevigiano (…) ha scritto una lettera aperta al primo cittadino di Treviso.
Ecco il testo integrale:
“Egregio signor Sindaco, negli ultimi mesi si sono verificati alcuni eventi significativi che fanno sperare in una ritrovata sensibilità nei confronti del rispetto della vita, soprattutto quella nascente. Penso soprattutto alla nomina del giudice Brett Kavanaugh alla Corte Suprema degli USA; penso all’esito del referendum sull’aborto che si è tenuto in Argentina.
Anche in Italia, in tempi recentissimi, c’è stato un segnale politico importante: mi riferisco alla mozione votata dal Consiglio comunale di Verona con la quale si è deciso di appoggiare quelle realtà che sostengono le donne in difficoltà al fine di farle desistere dal proposito di abortire. A questo proposito, sono state molto forti le parole pronunciate ieri dal Santo Padre Francesco nel corso dell’udienza generale.
Credo che la strada dal Consiglio Comunale di Verona intrapresa nella revisione almeno sostanziale dell’impianto della legge 194, dando voce e forza a quelle realtà che sostengono il diritto alla vita, sia non solo condivisibile ma corretta anche nella forma. Infatti anche la stessa legge 194 prevede nel percorso per
L’accesso al servizio un periodo di ripensamento durante il quale la donna dovrebbe essere accompagnata nella decisione da esperti ed associazioni di merito che la sappiano indirizzare ad una serena riflessione. Senza discriminazione per nessuno e nessuna posizione ideologica precostituita. Nella mia esperienza professionale ho incontrato donne pronte in un periodo di sconforto ad abortire… e dopo aver avuto uno o più confronti e aver con loro cercato soluzioni, alcune hanno accettato la vita che avevano dentro…ed ora mi ringraziano continuamente e pubblicamente.
Come medico posso dire che la Vita va sempre difesa, onorata e rispettata. Perché ritenere che cancellare una esistenza sia la soluzione dei problemi e dei mali? Chi crede nel progresso e liceità di tale legge non ha forse mai assistito all’energia vitale, sconvolgente ed emozionante che si scatena al primo vagito di un figlio…. non ha assistito alla magia che trasforma un uomo ed una donna in mamma e papà…. ma ancor più non ha forse vissuto o subito una tale decisione che nel tempo porta la donna a ferite dell’anima e del corpo incancellabile…
Negli articoli della legge 194 si dichiarano alcuni principi essenziali come quello appunto di sostenere la donna nel percorso decisionale con qualsiasi mezzo ed aiuto e si afferma che essa non viene promulgata come via per il controllo delle nascite!
Allora caro Sindaco non si faccia bloccare dalle sirene di morte che corrono sui giornali e televisioni per difendere un diritto, ma dia luogo e vita ad una seria e serena discussione iniziando anche per il nostro amato comune un percorso di aiuto e sostegno alla vita promuovendo un’analoga mozione presentandola in tempi brevi al consiglio comunale di Treviso, affinché venga votata”.