A lato i vespri ecumenici di Bergoglio/Badoglio della Fede Cattolica
Segnalazione di F.F.
di Francesca de Villasmundo
Nella Chiesa conciliare, il 25 gennaio, festa della conversione di San Paolo Apostolo, è diventato un pretesto per celebrare, o meglio incensare, l’ecumenismo sincretista, facendo coincidere la cosa con la chiusura della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
Ogni anno, a questa data, i papi conciliari vanno a cantare i «Vespri» di questa bella festa dell’Apostolo nella Basilica romana di San Paolo Fuori le Mura, in compagnia di rappresentanti delle chiese protestanti e ortodosse. Nell’occasione, essi annunciano sempre lo stesso messaggio dell’«unione nella diversità», fondamento dell’ecumenismo modernista che è solo un’apostasia in regola con le dottrine eretiche.
Papa Francesco non ha derogato, ovviamente, a questa «tradizione» ecumenica. Anzi ha compiuto un nuovo passo lungo il cammino che è stato percorso a partire dal Vaticano II, cammino connotato dall’abbandono della dottrina cristiana per mettersi in sintonia col mondo e con i «fratelli» separati!
Ai Vespri erano presenti dei rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli e dell’arcivescovo di Canterbury, con in più quest’anno una delegazione evangelica luterana finlandese, che era stata ricevuta la mattina da Francesco in Vaticano. A questi, Francesco aveva rivolto parole molte ricche di significato per l’avvenire…
Il Papa a incominciato col lodare la commemorazione comune dei 500 ani della Riforma protestante, lasciando intravedere un’evoluzione progressista su «la natura della Chiesa»; il che la dice lunga sulla rottura sempre più marcata fra la vera Chiesa cattolica e la nuova Chiesa conciliare:
che rimane – ha aggiunto:
«…abbiamo compreso – spiega Jorge Mario Bergoglio – l’evento della Riforma come un invito a far fronte insieme alla perdita di credibilità del cristianesimo, un invito a conferire rinnovata forza alla confessione comune del Dio Uno e Trino. L’anno che si è appena concluso ci ha ricordato il tempo in cui l’unità tra i cristiani non era ancora infranta. Ecco perché luterani e cattolici hanno potuto celebrare la commemorazione del 2017 soltanto in un modo: nella comunione ecumenica.»
Veniamo dunque a sapere, di volata, dalla bocca di Papa Francesco, in un messaggio indirizzato ai Protestanti, che è stato raggiunto il consenso «tra luterani e cattolici su questioni fondamentali relative alla dottrina della giustificazione»!
In parole povere, la Chiesa conciliare ha dunque finito con l’adottare la teologia protestante su questa questione, poiché, che si sappia, i luterani non hanno cambiato la loro dottrina sulla giustificazione… A questo punto, resta solo di mettere in pratica questo accordo e, perché no, tramite la nascita ufficiale della futura messa ecumenica, fissazione conciliare che circola nei corridoi dei Palazzi Apostolici…
La Chiesa conciliare dell’era bergogliana intona la definitiva rovina delle poche stringhe di dottrina cattolica che ancora permangono al suo interno…
La Chiesa conciliare neo-protestante e neo-modernista di anno in anno si allontana in maniera impressionante, nell’insieme come nei particolari, dalla Chiesa cattolica…
Fonte: http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2344_De-Villasmundo_Francesco_consenso_coi_luterani.html