La magistratura norvegese ipotizza, a carico dei vertici delle associazioni, i reati di “appropriazione indebita” e “riciclaggio internazionale di denaro”
di Gerry Freda
In Norvegia, le ong sono finite al centro di una “bufera mediatica”. I vertici di diversi enti no-profit sono stati infatti indagati dalla magistratura del Paese nordico perché sospettati di avere sottratto, per scopi privati, ingenti somme dalle casse delle associazioni.
Altri esponenti del mondo del volontariato sono stati invece incriminati per avere percepito finanziamenti da parte di Governi stranieri in violazione della normativa antiriciclaggio.
Le indagini sono ancora in corso in Norvegia, ma rischiano di produrre effetti negativi per la reputazione dell’intero settore del no-profit. Per il momento, l’offensiva mediatico-giudiziaria ha travolto tre ong nazionali: Norwegian Refugee Council (Nrc), Norwegian People’s Aid (Npa) e Global Network for Rights and Development (Gnrd). Relativamente all’Nrc, un membro della dirigenza è stato indagato per essersi impossessato di parte delle donazioni elargite negli ultimi anni all’associazione. L’identità dell’individuo non è stata rivelata né dagli inquirenti né dalla stampa. Costui avrebbe stornato oltre 800mila corone norvegesi (circa 100mila dollari Usa) dal patrimonio dell’ente. In base a indiscrezioni riportate dal quotidiano Aftenposten, la cifra sarebbe servita a pagare soggiorni ai Caraibi, in hotel extralusso. Il reato di “appropriazione indebita” è stato ipotizzato dai magistrati anche a carico di tre esponenti di Npa. Questi ultimi, dei quali non si conosce ancora l’identità, avrebbero stornato dalle casse della ong, complessivamente, quasi un milione di corone norvegesi (poco meno di 120mila dollari americani), tutto denaro frutto delle donazioni di simpatizzanti. L’Aftenposten sostiene che anche questa somma sarebbe stata impiegata per finanziare costosi viaggi in località turistiche esclusive.
“Riciclaggio” e “collusione con Governi stranieri” sono invece i crimini contestati ai vertici del Global Network for Rights and Development. Il nome del presunto responsabile di tali illeciti è stato svelato sia dalla magistratura sia dalla televisione pubblica Nrk: Loai Mohammed Deeb. Costui, fondatore di Gnrd, è stato incriminato dalla Corte distrettuale di Stavanger per avere intrattenuto, dal 2013 al 2015, relazioni economiche poco trasparenti con le autorità di Qatar, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti. Secondo l’emittente pubblica, l’ong di Deeb, rifugiato palestinese riparato in Norvegia nel 2001, avrebbe ricevuto da tali Governi finanziamenti pari a oltre 10 milioni di corone (1,2 milioni di dollari). Le ingenti somme concesse a Gnrd dalle “monarchie del Golfo” sarebbero state considerate sia dai magistrati sia dall’intelligence di Oslo come “donazioni illegali”. Deeb, ad avviso degli inquirenti, avrebbe aiutato alti funzionari dei tre Paesi arabi a portare a termine una “imponente operazione di riciclaggio internazionale di denaro”.
Dopo lo “scandalo abusi” e lo “scandalo prostituzione”, l’associazionismo europeo si trova al centro di una ennesima “bufera mediatica”.
http://m.ilgiornale.it/news/2018/09/08/norvegia-i-giudici-mettono-sotto-accusa-i-vertici-delle-ong/1573288/