Notre-Dame de Paris: immagini apocalittiche e sanzione dell’apostasia di una nazione

di Jérôme Bourbon
Editoriale del settimanale francese Rivarol, n° 3373 del 17 aprile 2019
Le immagini sono impressionanti, sconvolgenti, terrificanti: mentre scriviamo e ci prepariamo a passare questo numero alla stampa, Notre-Dame de Paris è in fiamme. Già la guglia della Cattedrale è crollata, come pure il campanile centrale. Anche la torre sinistra è stata colpita dall’incendio, la cui ampiezza gigantesca è stupefacente e suscita certo degli interrogativi.
Tutta la carpenteria di Notre-Dame de Paris “è sul punto di bruciare», ha dichiarato il portavoce della Cattedrale. «Tutto brucia. Della struttura, che risale al XIX secolo da un lato e al XIII dall’altro, non rimarrà nulla», ha deplorato André Finot. “Bisogna vedere se la volta, che protegge la Cattedrale, verrà toccata o no», ha aggiunto. L’incendio è iniziato intorno alle 18.50 nel sottotetto della Cattedrale, monumento storico più visitato d’Europa (circa 15 milioni di turisti la visitano ogni anno).
L’intervento televisivo di Emmanuel Macron, che doveva annunciare dei provvedimenti e dare le sue conclusioni alla fine dello pseudo gran dibattito nazionale a seguito del sollevamento dei gilet gialli, è stato rinviatosine die.
Ma il capo dello Stato ha comunque voluto parlare in televisione alla fine della serata per deplorare l’incendio e affermare che Notre-Dame sarebbe stata ricostruita. Il Presidente della Repubblica ha annunciato il lancio di una sottoscrizione. Ovviamente, è più facile per lui brillare in questo tipo di esercizio compassionevole piuttosto che rispondere alle preoccupazioni dei Francesi e risanare il paese! I politici eccellono solo nelle catastrofi: incidenti stradali, terremoti, incendi, inondazioni, attentati. Perché allora devono solo commentare, con l’aspetto disfatto, gli avvenimenti, beneficiando della massima pubblicità grazie ai media audiovisivi, e non devono rendere conto o difendere un bilancio. Chirac non ha avuto eguali nel mostrare tale atteggiamento non appena succedeva una tragedia: arrivava sulla scena quasi prima che il crimine fosse commesso o il disastro avvenuto!

Si tratta di un gigantesco incendio di origine criminale o accidentale? Una tesi che è stata avanzata solo quaranta minuti dopo l’inizio dell’incendio. Ci si ripete che sarebbero stati i lavori di riparazione all’interno della Cattedrale all’origine del fuoco, ma per il momento non si capisce perché e come. Alcuni sono anche sorpresi che i cannoni ad acqua che ci sono stati mostrati in televisione fossero così pochi e siano arrivati così tardi, mentre il Presidente Trump ha consigliato di mobilitare i canadair, un modo per criticare il fatto che non sono stati utilizzati, anche se ci è stato detto che il loro uso avrebbe potuto essere pericoloso.
Da notare peraltro che questo disastro si è verificato meno di un mese dopo l’attentato incendiario alla chiesa di Saint-Sulpice e in un contesto nazionale in cui, da anni, alcune chiese bruciano in tutta la Francia mentre altre sono state saccheggiate e profanate, in mezzo ad uno spaventoso silenzio mediatico e in una generale indifferenza! Mentre i media e i politici facevano un gran chiasso per due alberi tagliati in memoria di Ilan Halimi e per alcune targhe insignificanti, decine di chiese venivano orribilmente saccheggiate, insozzate, profanate. Per di più, centinaia di edifici cattolici vengono ogni anno demoliti o trasformati in cinema, in luoghi di abitazione, in uffici turistici, in negozi o lasciati all’abbandono.
Nel settembre 2016, molto vicino a Notre-Dame, è stato sventato un attacco con un’autobomba. Analogamente, nell’aprile 2015, un attacco alle chiese parigine è stato evitato per un pelo. Un franco-algerino, noto ai servizi segreti per il suo “desiderio di partire per la Siria” per unirsi alle file jihadiste, stava per intervenire quando fu arrestato.
Non tutti piangono la distruzione di Notre-Dame de Paris. Su Twitter, come c’era da aspettarselo, certi somari gioiscono rumorosamente. Sarebbe la vendetta di Allah, e anche degli antenati, per i presunti abusi francesi in Africa. Una certa Hafsa, membro dell’ufficio nazionale dell’UNEF (Union Nazionale degli Studenti di Francia), vede nella costernazione generale “un delirio di piccoli bianchi” e sostiene che «se ne infischia di Notre-Dame» come peraltro della storia di Francia. La donzella è in realtà abituata agli insulti, e chiede tranquillamente l’omicidio dei bianchi, cosa che però non ha fermato finora la sua carriera all’UNEF. Di sicuro, sarà stata una parte precisa della nostra storia a disturbare questa donzella di sinistra. Allo stesso modo, sempre sui social network, degli oriundi del Benin hanno accolto con favore queste immagini apocalittiche: “Speriamo che tutta la Francia bruci. E’ la nemica dell’Africa».
Questo genere di disastri ha almeno il merito di far uscire allo scoperto i nemici interni!
Restano degli interrogativi: perché questo gigantesco incendio? E perché adesso? E perché Notre-Dame, che è per eccellenza il simbolo della Francia, dell’Europa e del cristianesimo?
Non ci si può impedire di pensare alla data. Oggi è il Lunedì Santo, il secondo giorno della settimana che conduce Cristo alla Sua Passione e alla Sua Morte in Croce. Tutti i testi della Messa del Lunedì Santo invitano in modo commovente e insistente ad essere liberati dai persecutori. E come non pensare che in questo mese di aprile 2019 si commemora il cinquantesimo anniversario della «nuova messa» di Paolo VI, «promulgata» il 3 aprile 1969; e si commemora anche il mezzo secolo del nuovo rito invalido delle consacrazioni episcopali e delle ordinazioni sacerdotali, «promulgati» il 18 giugno 1968, ma rese obbligatorie il 6 aprile 1969, Domenica di Pasqua, solo mezzo secolo fa!
Peraltro, è stato proprio durante una “sinassi” di Paolo VI a Notre-Dame che è scoppiato l’incendio, il 15 aprile alle 18,50 circa, che hanno suonato le sirene antincendio e coloro che assistevano hanno avuto il tempo di lasciare la chiesa – per fortuna.
E’ da mezzo secolo (e anche da sessant’anni dalla rivoluzione modernista e da quando è iniziata tutta l’impresa di distruzione con e sotto Giovanni XXIII) che la vera Chiesa è stata occupata, occultata, eclissata e affossata da intrusi che impongono una falsa Messa, un falso culto, dei falsi sacramenti, una falsa dottrina, una falsa morale, e che si accaniscono ad ostruire i canali della grazia!
E che dire dei milioni di turisti in mezzo ai quali ci sono quelli che visitano Notre-Dame con abiti e comportamenti del tutto indecenti: in pantaloncini, in canottiera, talvolta fumando, o ingollando un panino o masticando una “gomma americana”, abbracciandosi e baciandosi voluttuosamente, senza alcun rispetto per il luogo sacro?
Questo incendio procura a tutti un immenso dolore. E’ una parte di noi stessi che se ne va in fumo. I nostri occhi colmi di lacrime e il nostro cuore è molto triste. Questo fuoco gigantesco che distrugge tutto al suo passaggio è il simbolo della distruzione totale e metodica della nostra civiltà cristiana. Ma più profondamente è anche la punizione, il castigo per l’apostasia di un’intera nazione, un tempo così cattolica!
La distruzione di un magnifico monumento, vecchio di otto secoli, simbolo della Francia cristiana, è ovviamente una tragedia nazionale. Ma la perdita generale della fede è una tragedia ancora più grande. Il travestimento o l’abbandono della religione cattolica, del vero culto, è la sola vera catastrofe.
Che noi si possa comprendere, in quest’ora di Pasqua, che un popolo, una nazione, non possono sopravvivere nell’irreligiosità e nell’immoralità.
E malgrado la tristezza e persino la confusione che ci travolgono in questo Lunedì Santo di fronte a questo spettacolo di apocalisse e caos, pensiamo alle feste di Pasqua che si avvicinano, quando la Vita trionfa sulla morte, la speranza sulla disperazione, la fede sul dubbio.
Bernanos amava scrivere che la speranza è una disperazione superata. Che i nostri cuori ardano, come quelli dei pellegrini di Emmaus, quando Cristo parlò loro lungo il cammino spiegando loro le Scritture!
Cristo è risorto per sempre e vive nelle nostre anime, questa è la cosa essenziale.

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