Non c'è stato alcun attacco chimico in Siria

di Robert Fisk
Non c'è stato alcun attacco chimico in Siria
Fonte: Megachip
Dal reportage del celebre e storico reporter di guerra Rober Fisk si evince che a Douma non c’è stato nessuno attacco con armi chimiche. Potrebbe essere contestata la versione di Fisk. Vero, ma dal momento che i governi di USA, Francia e Gran Bretagna hanno attaccato la Siria in quanto hanno ricevuto informazioni dai social network dell’uso di gas da parte dell’esercito siriano, perché non si dovrebbe credere ad un reporter di fama internazionale che da più di 40 anni realizza reportage dai campi di battaglia? L’articolo di Fisk acquisisce un’autorevolezza maggiore dal momento che non si può affatto definire un simpatizzante di Assad. Dall’articolo, qui in originale, emerge. Segue traduzione integrale. [L’AntiDiplomatico] Questa è la storia di una città chiamata Douma, un luogo devastato e puzzolente di blocchi di appartamenti distrutti – e di una clinica sotterranea le cui immagini di sofferenza hanno permesso a tre delle nazioni più potenti del mondo occidentale di bombardare la Siria la scorsa settimana. C’è anche un dottore amichevole in un cappotto verde che, quando lo rintraccio nella stessa clinica, mi dice allegramente che la ripresa del “a gas” che ha fatto orrore al mondo – nonostante tutti i dubbiosi – è perfettamente genuina. Continua a leggere

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Il come ed il perché del Populismo

di Umberto Bianchi
Il come ed il perché del Populismo
Fonte: Ereticamente
Al termine di un confronto elettorale decisamente serrato, il verdetto uscito dalle urne ha, indiscutibilmente, premiato tutte quelle formazioni che, in qualche modo, si rifanno o sono considerate esse stesse “populiste”. Il riferimento vale sia per la Lega che per il Movimento 5 Stelle, il Presidente Usa Trump, la transalpina Lady Marine Le Pen, che, nel più recente passato per la Forza Italia dei tempi d’oro ed, addirittura, in tempi recentissimi, come da qualcuno azzardato, anche per il Renzi della primigenia versione “rottamatoria”. Un termine nella cui accezione è stato incluso un po’ di tutto ed il suo contrario.
Ma cosa intendiamo esattamente per “populismo”? Quale è l’esatta accezione politica in cui va collocato questo termine, oggidì tanto di moda? A volersi rifare alla lettera della storia dei movimenti politici, per “populismo” si intendono una serie di movimenti che, a fine Ottocento si svilupparono in disparati contesti. In Russia il Populismo fu rappresentato dai “narodnjki”, i cui più autorevoli esponenti furono il colonnello e professore di matematica dell’Accademia militare Pëtr Lavrovič Lavrov, fautore di un populismo in chiave socialista, assieme al suo divulgatore ed idelogo, il sociologo e critico letterario Nikolaj Konstantinovič Michajlovskij, avente per oggetto l’emancipazione delle masse contadine, partendo dalla comunità rurale/“obscina”. La Francia invece, iniziò con la Lega dei Patrioti di Paul Déroulède, che unitasi ad un altro movimento populista di massa, il Boulangismo (dal nome di Georges Boulanger, carismatico generale dell’esercito francese) si fece fautore di un nazionalismo radicale e revanscista, sempre connesso al sempre più diffuso malcontento delle masse, nei riguardi della giovane repubblica parlamentare francese, tanto da conseguire nel 1888-89, dopo aver ottenuto l’appoggio dei monarchici, delle significative vittorie elettorali. Negli Stati Uniti fu il Partito del Popolo (People’s Party), noto anche come Partito Populista (Populist Party), sommariamente chiamati “Populisti”, quale partito istituito nel 1891 negli Stati Uniti d’America che, durante il periodo “populista”, prese piede verso la fine del XIX secolo. Supportato dalle classi meno abbienti, soprattutto da coltivatori ostili verso le élite in generale, ebbe il suo culmine tra il 1892 e il 1896. Continua a leggere

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Macron, l'europeista a parole che pensa solo agli interessi della Francia

Segnalazione Linkiesta

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Macron, l’europeista a parole che pensa solo agli interessi della Francia

Nel discorso all’Europarlamento ha sostenuto che con l’attacco in Siria ha «salvato l’onore dell’Europa». In realtà, la Francia pensa solo al suo interesse. Che quasi sempre, dall’intervento in Libia alla missione in Niger, è contrario a quello italiano. (di Alberto NegriLEGGI)

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Macron gioca a fare il Napoleone

di Gian Micalessin
Lui la chiama autorevolezza della democrazia. Sarà, ma quella di Emmanuel Macron, salito in cattedra all’Europarlamento per spiegarci come la diversità di idee sia, per l’Europa, un pericolo assimilabile a una guerra civile, non sembra un’auspicabile rivisitazione della libertà di pensiero.
Non occorre scavar tra le righe per intuire come, nel Macron-pensiero, l’unica idea buona di democrazia sia quella francese. O meglio quella di una Francia sotto la sua guida. O, meglio ancora, quella di un’Europa con lui come nuovo Napoleone. Non illudiamoci. Non è l’ennesima «macronata». Non è una fanfaronata assimilabile alla sparata, già smentita dalla Casa Bianca, con cui s’è attribuito il merito d’aver convinto Trump a restare in Siria. Stavolta siamo di fronte a un progetto. La rifondazione dell’Europa e la riduzione delle sovranità nazionali, i due concetti su cui Macron batte fin da settembre, hanno come punto di partenza la creazione di liste transnazionali per le elezioni europee. Il modello è quello di «En Marche!», la formazione con cui Macron ha fatto piazza pulita di socialisti e vecchia destra gollista a casa propria. Continua a leggere

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“Il raid in Siria è stato un fallimento”. Lo dicono anche i servizi israeliani

LAPRESSE_20180414170403_26176266di Lorenzo De Vita
Per l’intelligence israeliana, l’attacco in Siria da parte di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, non ha raggiunto i suoi obiettivi. “Se il presidente Trump ha ordinato lo strike solo per dimostrare che gli Stati Uniti hanno risposto all’uso di armi chimiche da parte di Assad, allora questo obiettivo è stato raggiunto”. ha detto un alto funzionario dei servizi di Israele a Ynetnews. “Ma se c’erano altri obiettivi, come paralizzare la capacità di lanciare armi chimiche o dissuadere Assad dal riutilizzarle, allora è molto dubbio che qualcuno di questi obiettivi sia stato raggiunto“.
Parole non troppo diverse da quelle pronunciate da un altro funzionario dell’intelligence di Tel Aviv. “La dichiarazione di ‘missione compiuta’ e quella secondo cui la capacità di Assad di usare armi chimiche sia stata colpita in modo fatale, non hanno alcuna base”. E se queste affermazioni del Mossad hanno un peso, allora è possibile che la pressione di Israele sull’Occidente sarà ancora una volta molto incisiva.
I media israeliani da tempo sostengono che l’attacco in Siria ad opera delle forze occidentali si sia rivelato una netta vittoria di Bashar al Assad. Il bombardamento è stato molto limitato e assolutamente poco incisivo. Inoltre, come sottolineato da più parti, il fatto che buona parte dei missili da crociera lanciati dalle forze occidentali sia stata abbattuta, mostra un problema di efficacia dell’attacco. Inoltre, a detta dei funzionari israeliani intervistati, il fatto che il raid fosse annunciato e che non siano sprigionati gas tossici dagli edifici colpiti, dimostrerebbe che le armi chimiche e le componenti già non erano più presenti in quei depositi. In sostanza, l’idea è che le armi chimiche siano altrove, non che non ci siano mai state. Continua a leggere

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Siria 1957: False Flag e la storia che si ripete

Segnalazione del Centro Studi Federici

SIRIA: IL PRECEDENTE
È il 1957; il Presidente americano Eisenhower e il Primo Ministro britannico Mcmillan decidono che è arrivato il momento di un “regime change” in Siria.
Shukri al-Quwatli il presidente siriano che aveva vinto le prime elezioni democratiche, l’eroe dell’indipendenza non era più affidabile; si stava avvicinando troppo all’Unione Sovietica e Washington e Londra non potevano correre il rischio di perdere il controllo del petrolio siriano, né che la Siria diventasse un caposaldo comunista in Medio Oriente.
E così furono messi in campo Cia e Sis per studiare la soluzione migliore. E fu trovata: scatenare una serie di attentati terroristici a Damasco facendo finta che ci fosse una rivolta in corso; compiere alcuni omicidi mirati sulle figure più influenti del governo e una serie di provocazioni alle frontiere turca, irachena e giordana che spingesse quelle nazioni ad intervenire.
CIA e SIS avrebbero dovuto usare “le loro capacità sia nel campo psicologico che in quello dell’azione”.
Tra gli uomini del governo siriano da uccidere, il primo era Afif al-Bizri il capo di Stato Maggiore accusato di essere un uomo di Mosca.
Il piano per il “regime change” prevedeva il finanziamento ad un “Comitato Siriano Libero” e armi a “fazioni politiche paramilitari”; gli antesignani degli attuali “Ribelli moderati”.
L’operazione, ormai approvata ed esecutiva, si arenò per la rinuncia di Iraq e Giordania a scatenare una guerra disastrosa in Medio Oriente.
La storia del tentato golpe in Siria emerse qualche anno fa dai documenti privati di Duncan Sandys, Segretario alla Difesa del Premier britannico e pubblicati dal Guardian.
È impressionante la similitudine con ciò che sta accadendo oggi; ma in fondo non c’è nulla di nuovo né in Siria né altrove.

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Macron ci sta portando al massacro per arricchire la Francia

di Mario Mauro
Macron ci sta portando al massacro per arricchire la Francia
Fonte: Il Sussidiario

“La comunità internazionale dovrebbe fare tesoro di quanto esprimono le comunità cristiane siriane che senza essere sostenitrici di Assad, chiamate a scegliere tra lui e l’Isis hanno scelto il presidente siriano”: così dice l’ex ministro della difesa Mario Mauro in questa intervista a ilsussidiario.net. In Siria c’è un conflitto tra potenze regionali, non c’è mai stata una guerra civile, ha detto ancora, “in cui è finito mezzo mondo. La Francia in modo particolare ci sta trascinando in una guerra che ha come unico scopo i suoi interessi, nel quadro di una politica neocolonialista che va avanti da anni”. Trump? “Si muove solo per interessi politici interni”.

Macron dice di avere le prove dell’uso di armi chimiche da parte di Assad: a che gioco sta giocando? Qual è la sua politica?

Già da anni sullo scenario internazionale Parigi ma anche Londra ricoprono dei ruoli che definirei neocolonialisti, che vanno ben oltre il disegno condiviso della Ue. Anzi, il ruolo che tendono a incarnare costituisce un ostacolo a una politica estera comune europea, e rappresenta un serio problema anche per una politica di difesa europea perché le concepisce solo come un riflesso delle strategie di queste due nazioni.

Macron come Sarkozy?

Sì, la sua posizione sembra il riverbero di quella di Sarkozy e quindi alla fine ci conduce a un giudizio molto duro sullo scenario degli interventi internazionali degli ultimi 25 anni. Continua a leggere

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L’attacco in Siria? Un’utile commedia per evitare il peggio

Segnalazione Linkiesta

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L’attacco in Siria? Un’utile commedia per evitare il peggio

Nonostante il discusso e discutibile attacco non è iniziata la terza guerra mondiale. Trump porta a casa intatto (più o meno) l’onore. I russi pure. E perfino Assad esce legittimato dallo “strike” di Usa, Inghilterra e Francia. (di Tommaso CanettaLEGGI)

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"Siria, non c’erano armi chimiche" La verità nascosta dietro gli attacchi

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Catastrofisti, millenaristi, apocalitticomani, complottisti ad ogni costo restano delusi anche stavolta, come avevamo previsto.  Nessuna III guerra mondiale nel breve termine perché non è interesse di nessuno. Le strategie sono altre.(n.d.r.)

“Siria, non c’erano armi chimiche” La verità nascosta dietro gli attacchi – Gli occhi della guerra

76 dei 105 missili da crociera lanciati da Usa, Gran Bretagna e Francia contro la Siria nella notte del 14 Aprile, hanno colpito il Centro di Ricerca di Barzah a Damasco. Sono stati “precisi, travolgenti ed efficaci” come ha affermato Kenneth Mc Kenzie, Direttore del Joint Chief Staff dello Stato Maggiore americano nella dettagliatissima conferenza …

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Francia: chiese devastate e tabernacoli profanati

Segnalazione Corrispondenza Romana

Francia: ben quattro chiese nel Morbihan e due nella Loira Atlantica sono state oggetto di furti e devastazioni nei giorni scorsi. Due giovani sono state notate da alcuni testimoni, mentre fuggivano dalla chiesa di Saint-Gildas: subito dopo è stato notato un fumo denso provenire dall’interno dell’edificio sacro. Lanciato l’allarme, i Vigili del Fuoco sono immediatamente giunti sul posto, scongiurando il peggio. Le presunte responsabili sono già state arrestate dalla gendarmeria e condotte in cella.
Ancora: nel mirino è finito anche San Martino ad Arzal, dove è stato profanato il tabernacolo; stessa cosa nella parrocchia di Santa Cecilia a Boulogne-Billancourt, nell’Hauts-de-Seine, e poi ancora a Marzan: in entrambi i casi sono state sottratte anche le Ostie consacrate. Crimini analoghi sono stati perpetrati anche presso le chiese di Plouhamel e di Sarzeau, dove i delinquenti si sono accaniti contro la statua di San Saturnino, e poi ancora a Herbignac e di Saint-Gildas-des-Bois.
Due arresti sono stati compiuti dalla gendarmeria di San Nazario, arresti di individui in qualche modo coinvolti in tali episodi. Massimo però il riserbo in merito, poiché l’inchiesta continua.
NOTA DI “CHRISTUS REX”: Auguriamoci che, essendo le chiese occupate da a-cattolici, almeno le ostie non fossero veramente consacrate. Questo, comunque, non sminuisce la portata del vile atto vandalico con chiaro intento profanatorio del sacro. Continua a leggere

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