Manovra bocciata, parla Becchi: "Siamo sotto attacco. E' l'ora dei minibot"

 La Commissione europea ha bocciato definitivamente la manovra economica e ora è iniziato il percorso che dovrebbe condurre all’apertura della procedura d’infrazione contro l’Italia per deficit eccessivo. Nel governo si fanno strada i “possibilisti”, con in testa il ministro degli Affari europei Paolo Savona, quelli cioè che sarebbero pronti a ritoccare la manovra per favorire una negoziazione con Bruxelles evitando la procedura. Ma a questo punto può permettersi il governo di tornare indietro? No, secondo il filosofo Paolo Becchi, intervistato da Lo Speciale.
Il ministro Savona parla di situazione grave e sembra aprire a possibili modifiche. E’ davvero questa la strada giusta?
“Sono sorpreso da alcune dichiarazioni messe in bocca a Paolo Savona e che testimonierebbero una volontà di riscrivere la manovra. Trovo molto strano che possa essersi spinto ad assumere delle decisioni del genere. Penso che il Governo non debba modificare nulla, perché questa manovra rappresenta il minimo sindacale. Se c’è il rischio di una procedura d’infrazione il deficit andrebbe addirittura aumentato, non diminuito. Dico questo perché non è l’Italia a stare dalla parte del torto, bensì l’Europa”.
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Francia e Germania contro la manovra italiana

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Gli attacchi e le critiche alla manovra del governo gialloverde ormai sono all’ordine del giorno.
Ieri ci hanno pensato Bce, Bundesbank, Ue, Austria e Olanda. Oggi è la volta della Germania e della Francia.
“Mi rammarico che l’Italia non abbia accolto la mano tesa dalla Commissione europea. La Commissione europea aveva detto ‘discutiamo, dialoghiamo, proviamo a migliorare questo bilancio’, e l’Italia ha rifiutato questo dialogo”, ha dichiarato il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire invitando l’Italia a “dare prova di responsabilità” e “lucidità” su questo dossier. Le Maire, parlando alla trasmissione ‘Les 4 vérités’ su France 2, ha detto che “ora sta alla Commissione europea prendere la sua decisione”.
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"L'Europa vuole l'Italia in crisi a vita"

"L'Europa vuole l'Italia in crisi a vita"L’INTERVISTA A STEVE BANNON DE “IL TEMPO”

Parla Bannon, il guru di Trump: “La gente comune deve ribellarsi alle elite. Lega e 5 Stelle hanno idee molto innovative”

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Flat tax e reddito minimo, cosa ci sarà nella manovra

Il governo alla prova della legge di Bilancio: “Flat tax e reddito minimo non alternativi, ma manterremo conti in ordine”
di Chiara Sarra
“Faremo sorridere gli italiani”. Dopo il vertice di maggioranza in vista della manovra economica.
Luigi Di Maio rassicura “i mercati e soprattutto le famiglie con figli disoccupati e con genitori che non riescono ad andare in pensione o hanno nonni che hanno una pensione minima”.
“Reddito cittadinanza e flat tax non sono alternativi”, ha promesso il vicepremier M5s parlando delle misure più care alle due anime del governo. Poco prima a Radio Radicale aveva parlato di una “rivoluzione copernicana nello spendere i soldi degli italiani”: “Tutte le risorse disponibili si cominciano a spendere per un paese che per anni ha visto andare i soldi alle banche e invece adesso si comincia a spendere per gli italiani”, ha spiegato. Il tutto – promette – “con una legge di bilancio coraggiosa e che terrà i conti in ordine”: “L’obiettivo è realizzare le misure economiche, non sfidare l’Europa sui conti”.
La manovra conterrà comunque – assicurano da Palazzo Chigi – tutti i temi economici affrontati dal contratto. “Nella legge di Bilancio deve esserci il reddito di cittadinanza, il superamento della Fornero, gli aiuti alle imprese”, ha detto Di Maio, “Tutto questo è possibile se iniziamo a cambiare il paradigma, se mettiamo al centro i cittadini. Fare reddito di cittadinanza in Italia significa aiutare le imprese e gli artigiani, perché quella gente che sarà destinataria del reddito spenderà soldi, si formerà per nuovi lavori e potremo reinserirla eliminando una parte di povertà in Italia. È quello il fattore che ci sta portando in una condizione sociale per cui le diversità aumentano”. Continua a leggere

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