CAMBIARE SESSO IN VENETO: LA MEDICINA ASSERVITA ALL'IDEOLOGIA… E I MEDICI SI ALLINEANO

Segnalazione di Redazione BastaBugie

Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): il progetto porno-gender dell’Ausl di Bologna, i bagni pubblici di Londra saranno gender-neutral, in Francia le 120 giornate di Sodoma di Sade sono bene nazionale
da Notizie Provita

Ad Abano (Padova) trionfa l’ideologia gender, quella che secondo alcuni, esiste solo nella mente dei fanatici bigotti. Si può cambiare sesso, basta un bisturi!
Con un qualche ritardo rispetto a quella originale di John Money, che risale alla metà degli anni 50 del secolo scorso, la Gender Identity Clinic per la riassegnazione chirurgica del sesso ha aperto i battenti ad Abano, per decisione della giunta regionale su proposta dell’assessore alla sanità Luca Coletto (Lega Nord). I fondi stanziati sono “solo 200 milioni” di euro ma in futuro, chissà, può darsi che ci sia una maggiore richiesta da soddisfare, come sta già accadendo nel Regno Unito.
“Una decisione presa nel segno della qualità e della modernità” ha affermato l’assessore regionale veneto. Forse l’assessore alla sanità Coletto non conosce il seguito della storia della Gender Identity Clinic di Baltimora che ha visto la chiusura nel 1979 dopo che lo studio del Dr John Meyer aveva messo in evidenza il fatto che una procedura lunga, dolorosa e costosa in realtà non aveva prodotto i risultati sperati in termini di riabilitazione psichica e sociale delle persone transessuali. (Meyer JK, Reter DJ. Sex reassignment. Follow-up. Arch Gen Psychiatry. 1979 Aug;36(9):1010-5.)
Secondo l’opinione del Prof. McHugh, il responsabile della struttura che ne decise la chiusura, sarebbe “un errore mutilare degli organi perfettamente sani perché lo richiede la mente disturbata dei pazienti transessuali” (Surgical Sex, why we stopped doing sex change operations, 2004)
Bruce-Brenda- David Reimer, la vittima dell’esperimento di John Money, uno dei principali ideologi del gender
Un giudizio lapidario che prevede che si debba ricercare da qualche altra parte come poter aiutare queste persone con problemi dell’identità di genere. Ad onor del vero c’è da dire che nel 2017 la Johns Hopkins University di Baltimora ha sentito il dovere di ripristinare il programma di interventi di riassegnazione chirurgica del sesso dopo 38 anni di stasi del progetto.
Di fronte a tutto ciò sorge spontanea una domanda: come mai questa procedura per la riassegnazione del sesso che sicuramente è lunga, dolorosa e costosa continua ad essere presa in considerazione e messa in atto pur producendo dei risultati tanto conflittuali?
Perché risponde all’esigenza della società liberal-progressista che vede nella volontà dell’individuo la stella polare dell’azione politico-sanitaria.
Nel mondo nuovo e perfetto sognato dai liberal-progressisti non c’è posto per i disordini mentali che sono solo il retaggio di una società antica che si permette di esprimere giudizi: dopo tutto chi può legittimamente azzardare giudizi in un settore tanto controverso?
Nel nuovo mondo anche la medicina è ostaggio del politically correct e non risponde più ai criteri di oggettività e non contraddizione perché se la biologia può essere ignorata da coloro che si sentono intrappolati nei corpi sbagliati, il discorso si capovolge nel momento in cui il discorso si sposta sull’altra componente dell’universo LGBT e cioè i gay per i quali la biologia torna a diventare un dato deterministico immutabile (la born gay theory).
Inutile cercare la logica scientifica delle due posizioni perché non può esistere, tutto rientra nell’ottica di una politica che, pressata dall’industria del settore, si arroga il diritto di decidere anche le diagnosi e le terapie mediche.
E i medici che dicono? Tutti allineati
Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal gaio mondo gay (sempre meno gaio).
W L’AMORE, IL PROGETTO PORNO-GENDER DELL’AUSL DI BOLOGNA
L’Ausl di Bologna lancia il progetto “W l’amore” all’interno dell’iniziativa “Obiettivo salute 2017-2018” rivolto ad enti, associazioni e scuole. Si tratta della solita educazione genitale infarcita di teoria sul gender: nessuna discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sulla cd identità di genere, no al bullismo, rispettare le scelte di tutti, etc. Particolare interesse destano le note sul sesso fatto con adulti, le informazioni su aborto e contraccezione e il rimando al documento dell’OMS- Europa “Standar per l’educazione sessuale” in cui si consigliava la masturbazione ai bambini di 4 anni e il gioco del dottore.
Nel pieghevole “Sesso? Sicuro!” possiamo trovare tra le altre note le seguenti: «la pornografia è utilizzata per la masturbazione e masturbarsi è un fatto del tutto naturale»; «dal punto di vista della relazione un rapporto omosessuale ha le stesse caratteristiche di un rapporto eterosessuale… per informazioni si può contattare l’Arcigay»; «per la penetrazione anale esistono dei preservativi molto resistenti» e poi, costellato da disegni pornografici, una dissertazione sulla misura giusta del pene. Il consenso dei genitori non è previsto come nemmeno quello del Dirigente scolastico.
Si tratta dell’ennesimo progetto violentemente aggressivo che vuole orientare ad una sessualità spregiudicata e libertina e dove l’omosessualità è vista solo come una naturale variante della sessualità intesa in senso ludico.
(Gender Watch News, 15-12-2017)
LE NUOVE TOILETTE PUBBLICHE DI LONDRA SARANNO GENDER-NEUTRAL
Londra dice addio alla classica distinzione “Ladies” e “Gentleman” nei bagni pubblici per fare posto posto ad un’unica e generica toilette neutra, aperta indistintamente a maschi, femmine, transgender, queer e chicchessia. Lo scorso 28 novembre il sindaco di Londra, il laburista musulmano Sadiq Khan, ha infatti reso noto le nuove direttive in fatto di costruzioni di bagni all’interno degli spazi pubblici della capitale inglese, compresi centri commerciali, cinema e strutture sportive, raccomandando la progettazione di bagni unisex “inclusivi” di tutte le differenti possibilità sessuali.
Khan ha spiegato come all’origine della sua decisione vi sia la volontà di rendere la città di Londra ancora più aperta e inclusiva nei confronti della tante e sempre nuove diversità esistenti: “Ho promesso di essere sindaco di tutti i londinesi, quindi sono determinato a garantire che tutti abbiano la possibilità di godere appieno della nostra grande città. I bagni sono un servizio pubblico vitale e possono aiutare a plasmare l’esperienza della capitale per coloro che vivono qui e per chi visita. Abbiamo bisogno di una serie di servizi igienici che riflettano l’incredibile diversità di questa città, dando alle persone la sicurezza di muoversi con dignità a Londra”.
La novità ha suscitato lo scontato entusiasmo della comunità LGBT+, ma anche diverse reazioni critiche. Tra questi, Andrea Williams di Christian Concern, intervistato sulla vicenda dal London Evening Standard ha sottolineato la follia di una iniziativa evidentemente ideologica e contro ogni elementare criterio di buon senso: “Questa è l’ultima vittima di uno tsunami ideologico che spazza via il senso comune e la realtà biologica”.
Abolire i servizi igienici separati per uomini e donne da tutti gli spazi pubblici londinesi, in riverente ossequio al “gender diktat” imperante, è chiaramente una mera mossa propagandistica, dettata dall’attuale agenda politically correct globale che, paradossalmente, renderà la città di Londra molto meno “safe”, rimuovendo, di fatto, uno dei pochi “spazi sicuri” per le donne.
(Rodolfo de Mattei, Osservatorio Gender, 7 dicembre 2017)
IN FRANCIA LE 120 GIORNATE DI SODOMA DI SADE SONO BENE NAZIONALE
Le 120 giornate di Sodoma sono un’opera scritta dal Marchese de Sade impregnata di pornografia accesa e volgarissima, nonché di una violenza aberrante. Lo scritto consiste, per prendere a prestito le parole dell’insospettabile La Repubblica, del “racconto abominevole e metodico dell’orgia di quattro dissoluti su un serraglio di giovinetti e fanciulle, in un castello sperduto nella Foresta Nera”. Quindi sesso estremo, stupri, omosessualità, pedofilia ed altre infinite parafilie.
Il marchese, rinchiuso nella Bastiglia, aveva copiato l’opera su un rotolo di 12 metri e largo 11 centimetri che poi nascose in un anfratto della cella. A seguito di varie vicissitudini il manoscritto finì nelle mani di un magnate francese che ora vorrebbe venderlo all’asta e quindi il testo potrebbe anche finire nelle mani di un compratore straniero. Ma il Ministro della cultura Françoise Nyssen si è opposta alla vendita qualificando il manoscritto come “bene nazionale”. Invece di volersi disfare di un’opera che offende la dignità della persona e la cultura francese il governo francese si fa vanto di considerarlo un bene di interesse nazionale. E’ come se il governo tedesco ritenesse il manoscritto del Mein Kampf “bene nazionale”.
(Gender Watch News, 22-12-2017)

Titolo originale: Cambiare sesso ad Abano: la medicina asservita all’ideologia
Fonte: Notizie Provita, 12/12/2017
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