“La Chiesa scomunica Salvini per il rosario, ma tace su croci coperte, blasfemità e resa all’islam”
Sarà stato pure inelegante e un po’ forzato il gesto di Salvini di esibire il rosario e di invocare Dio alla fine del suo comizio a Piazza del Duomo, ma il leader della Lega non ha offeso nessuno, tantomeno la Chiesa. Non si capisce quindi il perché delle scomuniche piovute sul capo del ministro dell’Interno all’indomani della manifestazione leghista a Milano, E si tratta di pronunce di alti esponenti ecclesiatici, a partire dal segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin (il numero due della Chiesa cattolica) e dal direttore della rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro (secondo alcuni sarebbe lo “spin doctor” di Bergoglio). O meglio, gli attacchi delle gerarchie ecclesiastiche a Salvini si capiscono benissimo se si considera la “deriva progressista” che l’attuale Pontefice sta imprimendo al cattolicesimo e la conseguente avversione che Bergoglio stesso e gli alti prelati nutrono per la figura di Salvini e per tutto ciò che sa di sovranismo. Un’avversione peraltro esplica
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fonte – https://www.secoloditalia.it/2019/05/la-chiesa-scomunica-salvini-per-il-rosario-ma-tace-su-croci-coperte-blasfemita-e-resa-allislam/