La neochiesa conciliare getta la maschera

Dopo la notizia riportata da La Stampa il 3/2/2018 e ripresa anche da noi: Lezioni di fedeltà per i fidanzati gay. La diocesi: ritiro spirituale in convento
Segnalazione di www.unavox.it 
di Belvecchio


Nosiglia concelebra con i suoi preti
 
MA CHI SERVONO COSTORO?
Anno dopo anno abbiamo parlato di cervello all’ammasso, di volontaria rinuncia all’uso dell’intelligenza, di deviazione dottrinale e di soggezione al mondo, ed eravamo convinti di star denunciando a sufficienza la deriva che ha intrapreso questa neochiesa abortita dal Vaticano II.
Cinquant’anni sono passati da quando le gerarchie ancora cattoliche decisero di stravolgere ogni cosa e iniziare un percorso che portasse dalla teolatria alla omolatria, capovolgendo ogni cosa che ci era stata insegnata da Nostro Signore e ci era stata trasmessa dagli Apostoli.
In questi cinquant’anni, passo dopo passo, è stata inventata una nuova religione che non rende più culto a Dio, ma all’uomo.
Era inevitabile: percorrendo questa strada in discesa, che invece di mirare al Cielo guarda con sempre più compiacenza alla terra… era inevitabile la sempre più profonda immersione nella terra, nell’umano, fino a spingersi nel profondo e nell’infraumano, nel subumano. Non più in alto, verso le vette che sfiorano il cielo, ma in basso, verso gli abissi che lambiscono l’inferno.
Ed alla fine eccoci arrivati: a Torino preti e vescovi gettano la maschera e confessano a tutti che l’inferno, non solo l’hanno lambito, ma ci sono entrati a pieno titolo, compiaciuti, si sono prostrati ai piedi di Belzebù e sono ritornati in Curia ad amministrare il culto del demonio.
Un lungo percorso, confessa il prete incaricato: dal cardinale Poletto a Monsignor Nosiglia, ma infine il primo passo è stato fatto: benedizione curiale per gli omosessuali, e ritiro in convento per dei moderni diabolici esercizi spirituali nel corso dei quali si istruiranno meglio gli omosessuali a fare gli omosessuali, amandosi fedelmente con la benedizione delle autorità ecclesiastiche, che con l’occasione offriranno loro ogni maledizione elargita dal demonio e prenoteranno loro un posto nelle tenebre esteriori, dove sarà pianto e stridore di denti.
Il prete benedice-maledice, il vescovo benedice-maledice, gli interessati sono compiaciuti perché non sanno cosa li aspetta nell’aldilà e il demonio si frega le mani perché è riuscito a fare un altro passo avanti, con tanto di paramenti vescovili.
Ovviamente, il diabolico ritiro spirituale si terrà in un convento di suore, perché non si dica mai che il vescovo non abbia pensato a predisporre anche la demonizzazione delle religiose… sarebbe stata un’ingiusta discriminazione… non solo i preti indemoniati, anche le suore vanno debitamente infettate e aiutate a portarsi al servizio del demonio.
E per non farsi mancare niente, il diabolico ritiro si terrà il 24 e il 25 febbraio, rispettivamente festa di San Mattia Apostolo e seconda Domenica di Quaresima, perché non si dica che non si tratti di un vero ritiro penitenziale, dove i nuovi preti della nuova chiesa conciliare faranno battere il petto agli omosessuali per aver osato credere in Dio e li inizieranno al vero culto del demonio: raccontando loro, come dice il prete incaricato della bestemmia, «del valore della fedeltà e dell’amore, alla luce del messaggio biblico», ovviamente del “messaggio biblico” demoniaco.
Il l’insegnamento bi-millenario della vera Chiesa di Cristo? «un controsenso» dichiara il nuovo prete moderno al servizio di Satana, … la Chiesa deve «fare una riflessione sul valore dell’affettività omosessuale».
Quante volte abbiamo ricordato l’abominio della desolazione che sarà nel luogo santo, di cui parla Gesù stesso (Mt. 24, 15), e sempre si è formata in noi una vaga idea di quello che avrebbe potuto rappresentare, ebbene, questa diabolica iniziativa della diocesi di Torino ce ne fornisce un esempio pratico ed eloquente: il vizio condannato da Dio, il peccato contro natura che grida vendetta al cospetto di Dio, portato in trionfo in convento e sublimato ad onore e gloria di Satana.
Ci siamo arrivati: la neochiesa conciliare ha gettato la maschera e ci dice apertamente che non è più al servizio del vero Dio, ma è al servizio del demonio e spiana la strada all’avvento dell’Anticristo.
Non serve altro commento, né altra conclusione: ogni vero credente in Cristo, se vuole preservare la salvezza della sua anima, deve fuggire come la peste questa nuova chiesa del demonio, con i suoi falsi preti, i suoi falsi vescovi e i suoi falsi papi.
Vade retro Satana!

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