Vikor Orbán durante l’annuale discorso sullo stato della Nazione a Budapest. Sul podio la scritta «Prima gli ungheresi!»
12/02/2019
«Abbiamo bisogno di bambini ungheresi». Pausa. Viktor Orbán alza lo sguardo verso la platea immobile e silenziosa del castello di Buda. L’accento è sulla parola «ungheresi». «Non abbiamo bisogno di migranti, ma di bambini ungheresi». Lo ribadirà più volte nell’annuale discorso sullo stato della Nazione, un invito a contrastare la bassa natalità del Paese assediato da orde di migranti – «terroristi» – pronti a «invadere il Paese» che il suo muro è per ora riuscito a fermare. La narrativa del premier ultraconservatore sembra immutata da 12 anni, da quando è al potere. Aveva iniziato il suo discorso con l’entusiasmo di «un’economia che cresce da sette anni» grazie «alle politiche di governo e a dio». Ma è il gran finale ad effetto che strappa l’ovazione della sala gremita: «Viviamo in tempi in cui nascono sempre meno bambini in tutta Europa. I popoli dell’Occidente rispondono con l’immigrazione. Ma noi ungheresi la vediamo in una luce diversa. Non abbiamo bisogno di numeri, ma di bambini ungheresi».
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fonte – https://www.lastampa.it/2019/02/12/esteri/valori-cristiani-e-famiglia-cos-orban-sfida-leuropa-mgADklOs6FY6hAvYctTQkJ/amphtml/pagina.amp.html