E anche a Predappio si cambia: per la prima volta vince il centrodestra

Predappio (Forlì), paese natale di Benito Mussolini, storicamente in mano al centrosinistra, passa per la prima volta da dopoguerra al centrodestra. Il nuovo sindaco del comune romagnolo più noto al mondo è infatti Roberto Canali, esponente della lista civica ‘Uniti per Predappio‘, sostenuta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Canali ha ottenuto 2100 voti pari al 60,1% contro i 1350 andati all’altro candidato, Gianni Flamigni, sindaco uscente della sinistra, sostenuto dalla lista ‘Generazioni Predappio’, che quindi si è fermato al 39,9%.
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fonte – https://www.secoloditalia.it/2019/05/e-anche-a-predappio-si-cambia-per-la-prima-volta-vince-il-centrodestra/

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Bergoglio ha perso le elezioni

di Marco Gervasoni

Nella ridda dei commenti su chi abbia vinto e chi perso le elezioni nessuno ha fatto notare che, tra i tanti sconfitti del 26 maggio, c’è anche qualcuno che non avrebbe dovuto infilarsi nell’agone elettorale: Bergoglio. Ma invece vi è entrato, se non lui direttamente (ma certe dichiarazioni sibilline…) certo il Vaticano e la Cei, che in buona sostanza hanno fatto campagna contro Salvini. Il gesto, gravissimo, dell’Elemosiniere, con la plateale violazione della legalità (e del Concordato) è stato forse il punto più alto della sfida del Vaticano non tanto al governo in sé, quanto a Matteo Salvini.
Abbandonando il criterio tomista della prudenza, i vertici del clero e i loro giornali sono scesi in campo con una veemenza e persino con argomentazioni che ricordano i «preti neri», come li chiamava Sydney Sonnino, cioè i sacerdoti ostili allo Stato liberale nei decenni post unitari. Ma la dimostrazione di come la parte apicale, o almeno quella di «governo» del mondo cattolico conosca poco il suo stesso mondo, è venuto dallo schiaffo del 26 maggio
Nella storia dell’Italia repubblicana, solo in occasione del referendum sul divorzio del 1974 la Chiesa cattolica finì così platealmente in minoranza. Con tutto che all’epoca non si mosse contro un partito e le sue politiche (immigratorie) ma a favore di un principio. Mentre in questo caso gli unici principi manifestati dai vescovi sono stati l’esaltazione di una accoglienza indiscriminata e la «Europa unita», qualsiasi cosa questo voglia dire

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fonte – https://www.nicolaporro.it/bergoglio-ha-perso-le-elezioni/

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Altro che accoglienza, Riace e Lampedusa prendono a schiaffi la sinistra buonista

Non solo il risultato nazionale. Per raccontare fino in fono l’esito di queste elezioni e il loro significato vale la pena soffermarsi anche su qualche piccolo Comune. Soprattutto se si tratta di realtà elevate a “modello”, a baluardo di una narrazione che mai come oggi si rivela fasulla. Perché se i Comuni in questione sono Riace e Lampedusa a crollare non sono solo le percentuali di qualche partito, ma l’ultimo velo su quali siano i reali sentimenti degli italiani rispetto a una questione centrale come l’immigrazione, tanto più se si parla di Europa.

Liquidata la retorica sul “modello Riace”

A Riace, la città di Mimmo Lucano per il fronte del “restiamo umani” costituirebbe un modello a livello planetario, la Lega prende il 30,75% dei voti, Forza Italia il 9%, FdI il 6,42%. A conti fatti il centrodestra supera il 46% dei consensi, dimostrandosi ampiamente maggioritario.
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fonte – https://www.secoloditalia.it/2019/05/altro-che-accoglienza-riace-e-lampedusa-prendono-a-schiaffi-la-sinistra-buonista/

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Europee: a Riace e Lampedusa la Lega è prima

A Riace e Lampedusa, i due comuni simbolo della questione migranti e al centro delle polemiche negli ultimi mesi, la Lega vince ed è il primo partito.
Nell’isola di Lampedusa e Linosa, al centro del fenomeno migratorio, il partito di Matteo Salvini ottiene il 45,85%, più del doppio del Pd che tra i candidati a Strasburgo lancia Pietro Bartolo, il medico dei migranti. Il M5s si ferma a quota 16,83%, Fi all’8,23%. Gli altri sono sotto la soglia di sbarramento.
La Lega ottiene un clamoroso 30,75% di preferenze a Riace, il comune del reggino guidato fino a pochi mesi fa da Domenico Lucano e noto in tutto il mondo per il modello di accoglienza ed integrazione dei migranti che vi si praticava.
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fonte – http://www.ansa.it/europee_2019/notizie/2019/05/27/europee-a-riace-e-lampedusa-la-lega-e-prima_fb7b4819-1463-45ab-b0e1-e2e8d6f14b70.html

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Bergoglio è il più grande sconfitto delle elezioni: i cristiani votano Salvini

E’ un trionfo. Se sommiamo i voti dei partiti sovranisti italiani, a partire dalla Lega, la soglia psicologica del quaranta per cento viene superata di slancio.
Nell’ultimo mese di campagna elettorale, tutto il complesso clericale che fa capo a Bergoglio si è esposto alla disperata contro Salvini. Arrivando di fatto a chiedere ai fedeli di votare tutti, tranne lui.
E’ stato un gesto rischioso, perché scopriva la Chiesa alla possibilità di mostrarsi all’opinione pubblica, in caso di sconfitta, come ininfluente.
Ebbene, come avevamo previsto, così è stato. E questo ha rivelato tutta l’irrilevanza della Chiesa moderna: non contate un cazzo. E Dio è con noi.

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Europee, a Verona 1 su 2 ha votato la Lega

La Lega di Salvini ha fatto boom alle Europee ed è il primo partito in Italia, sopra il 34%.

A Verona i risultati sono ancora più netti. Il Carroccio ha raccolto il 49% nella Provincia veronese. Mentre il M5S si ferma all’8,8% e viene ampiamente sorpassato dal Partito Democratico che raccoglie il 17%. Forza Italia prende il 6,6% e Fratelli d’Italia l’8,5%. +Europa si ferma al 3,5%.

In città a Verona la Lega ha preso il 37%, il Pd 25%, Il M5S il 9,6%, Fratelli d’Italia sopra l’8%, Forza Italia ferma al 6%. +Europa il 4,36%.

A Verona (città) l’affluenza è stata del 62,60% con 123.315 persone (maschi: 58.874, femmine: 64.441) che si sono recate ai seggi. Affluenza ancora più alta in tutta la provincia scaligera con il 71,46% (dove molti Comuni votavano per i nuovi sindaci). Dati più alti rispetto alla media nazionale che si è fermata attorno al 56%.

Nelle due circoscrizioni del Nord la Lega sfonda il tetto del 40%, M5S sprofonda sia al nord est che al nord ovest e il Pd sale sopra il 23 per cento. Al Nord est La Lega è al 41,01, il Pd è al 23,79, M5S al 10,3, Fi 5,82, Fdi al 5,7%

fonte – https://m.tgverona.it/pages/820832//politica/europee_a_verona_1_su_2_ha_votato_la_lega.html

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CATECHISMO MAGGIORE – Della processione che si fa nel giorno di S. Marco e nei tre giorni delle Rogazioni minori.

 
 79. Che cosa si fa dalla Chiesa nel giorno di S. Marco e ne’ tre giorni delle Rogazioni minori?
Nei giorni di S. Marco e ne’ tre giorni delle Rogazioni minori si fanno dalla Chiesa processioni e preghiere solenni per placare Iddio, e renderlo a noi propizio affinché ci perdoni i peccati, tenga da noi lontani i suoi castighi, benedica i frutti della terra che cominciano a mostrarsi, e provveda ai nostri bisogni sia spirituali che temporali.
80. Le processioni di S. Marco e delle Rogazioni sono esse antiche?
Le processioni di S. Marco e delle Rogazioni sono antichissime, e il popolo soleva concorrervi a piedi scalzi con vero spirito di penitenza ed in grandissimo numero, lasciando ogni altra occupazione per intervenirvi.
 

  1. Che facciamo noi colle litanie dei Santi che si cantano nelle Rogazioni, o in altre simili processioni?

Colle litanie dei Santi

  1. imploriamo misericordia dalla santissima Trinità; e per essere esauditi ci rivolgiamo in particolare a Gesù Cristo con quelle parole: Christe audi nos, Christe exaudi nos, cioè: Cristo ascoltateci, Cristo esauditeci.
  2. invochiamo il patrocinio di Maria Vergine, degli Angeli e dei Santi del cielo, dicendo loro; orate pro nobis: pregate per noi.
  3. ci rivolgiamo nuovamente a Gesù Cristo e lo preghiamo, per tutto ciò che Egli ha fatto per la nostra salute, a liberarci da tutti i mali, e principalmente dal peccato, dicendogli: libera nos, Domine: liberateci, o Signore.
  4. gli domandiamo il dono di una vera penitenza, e la grazia di perseverare nel suo santo servizio, e preghiamo per tutti gli ordini della Chiesa, e per l’unione e felicità di tutto il popolo di Dio dicendo: te rogamus, audi nos: ascoltateci, o Signore, ve ne preghiamo.
  5. terminiamo questa preghiera colle parole con cui si comincia, cioè coll’implorare la misericordia di Dio, dicendogli di nuovo: Kyrie eleison etc.: Signore, abbiate pietà di noi etc.

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Zichichi in disaccordo con Greta? Dunque la scienza ha torto

Zichichi in disaccordo con Greta? Dunque la scienza ha torto


Una sinistra in netta crisi di consensi aveva promesso che, in vista delle prossime elezioni europee, avrebbe portato in piazza gli studenti.

E così ha fatto lo scorso venerdì grazie alla fitta rete di fiancheggiatori di cui ancora dispone nelle scuole: fiancheggiatori che fanno capo a centri sociali, circoli e associazioni d’area che si sono buttati a capofitto nell’impresa. E che ora promettono di replicare ogni venerdì fino alla fine dell’anno scolastico.
Che poi gli studenti avessero le idee un po’ confuse su tutto ciò che riguarda il dissesto ambientale era facile da credere. Il che è dimostrato da un video (https://www.ilmessaggero.it/video/clima_2-4366040.html) de Il Messaggero che ha fatto il giro del web.
Da che mondo è mondo se gli insegnanti danno il via libera ai loro pargoletti per una “bigiata” generale in nome di qualunque cosa, si può essere certi che gli studenti non se lo faranno ripetere due volte.
Ma la scarsa informazione sui problemi legati al clima, fatta di luoghi comuni mal digeriti, dovrebbe tener conto anche di chi non condivide la vulgata generale.
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"La storia infinita" e il materialismo che uccide

“È più facile dominare chi non crede in niente”
La storia infinita, 1979
Con questa frase Gmork, il personaggio “servo del Potere che sta dietro il Nulla”, spiegava al giovane cavaliere Atreiu perché il mondo fantastico di Fantàsia, frutto delle speranze, delle invenzioni e anche dei sogni umani, doveva essere distrutto.
Il romanzo La storia infinita, uscito nel 1979, narra la storia del piccolo Bastiano, un ragazzino rimasto orfano della madre e in rapporti complicati con il padre,  che attraverso la lettura di un mistico libro ritrova la via della vita. Una vita tra l’altro non fine a sé stessa, ma in grado di salvare allo stesso tempo un universo parallelo, Fantàsia per l’appunto, progressivamente eroso da una misteriosa entità (il Nulla) che lo sta portando all’inevitabile estinzione.
Fantàsia è l’allegoria della creatività umana: un vero termometro delle capacità di sognare degli uomini, della loro tendenza a porsi obiettivi spirituali – prima ancora che materiali – all’apparenza impossibili ma che possono costituire il leitmotiv della loro stessa esistenza. In un mondo reale in cui più nessuno sogna, immagina o semplicemente idealizza, la rappresentazione fantastica dell’essere e qualsiasi proiezione ulteriore sono destinati a perire. Continua a leggere

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Dizionario di teologia dommatica. Il Sentimento religioso

Valenti psicologi antichi e moderni discutono intorno alla natura del sentimento senza arrivare a una definizione concorde. Alcuni ritengono che il sentimento derivi da una facoltà affettiva o emotiva distinta sia dalla facoltà volitiva (motiva) sia dalla facoltà percettiva-intellettiva. Altri riducono i sentimenti a moti e fenomeni psicologici; altri invece ne fanno delle funzioni rappresentative o intellettive. La teoria scolastica formulata da San Tommaso (d’Aquino) sulle tracce di Aristotile, nonostante l’antichità, presenta le migliori garanzie di verità. Secondo questa dottrina nell’uomo ci sono due sole facoltà psichiche: la conoscitiva e l’appetitiva, ciascuna delle quali si distingue in sensibile e soprasensibile o spirituale. Si ha quindi la zona sensitiva con gli organi sensori, le sensazioni e le passioni, che appartengono insieme al corpo e all’anima che lo informa. Da essa si passa alla zona spirituale, in cui funzionano intelletto e volontà, che sono facoltà immateriali. Propria delle facoltà sensitive è la sensazione, che, da impressione passiva del mondo esterno sui sensi, diventa percezione dell’oggetto e sua rappresentazione (fantasma – immagine), cui corrisponde nella facoltà appetitiva il movimento verso l’oggetto percepito, ossia quell’impulso accompagnato da emozione fisica, che suole chiamarsi passione (amore, odio, gioia, tristezza ecc.).
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Disponibile il numero 162 di Sursum Corda – Eresia antiliturgica

Sul sito è disponibile il numero 162 (del giorno 26 maggio 2019) di Sursum Corda®. Il settimanale si può scaricare gratuitamente nella sezione download dedicata ai soli Associati e Sostenitori.
Clicca qui per gli ultimi articoli leggibili gratuitamente sul sito:
– Comunicato numero 162. Il fattore infedele. Il ricco epulone;
– Preghiera a San Bernardino da Siena (20.5);
– La Sacra Scrittura buttata in una fornace ardente in Russia;
– Preghiera di Papa Pio XII nelle Missioni (21.5);
– Un peccatore che muore di dolore ai piedi del Confessore;
– Orazione a Santa rita da Cascia, Vedova (22.5);
– Dizionario di teologia dommatica. Il Soggettivismo;
– Orazione a San Desiderio, Martire (23.5);
– L’eresia antiliturgica e la riforma protestante (di dom Prosper Guéranger);
– Preghiera alla Madonna del Suffragio
FONTE – https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-162.html
 

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I Mostri di oggi, i Draghi di domani

QUINTA COLONNA
di Marcello Veneziani
In una domenica di maggio travestito da novembre arrivò finalmente il giudizio di Dio, l’ordalia elettorale che dovrà decidere i sommersi e i salvati, o se preferite, i salvini e i dannati. Giorno importante dal punto di vista simbolico, prima che politico. Ma come è stato raccontato questo 26 maggio dai media e dai poteri storti? Come il giorno dei mostri. Euromostri da abbattere, detti sovranisti, presentati come un pericolo per l’umanità, per l’Europa e per i singoli paesi.
Ma per sostituirli come, con chi, con che cosa? Ecco, questo è il mistero glorioso di questa tornata elettorale. In Italia tutti sanno bene che non ci sono alternative praticabili in campo, nessuno degli avversari del Mostro a due teste ha la possibilità di vincere e poi di cambiare il governo del nostro paese. Sono forze che nella migliore delle ipotesi raccolgono la quinta parte dei votanti o che sono largamente al di sotto, e non ci sono cartelli di alleanze alternative.
La chiamata alle armi contro il nazismo tornante produrrà effetti elettorali minimi, se non ridicoli, a vantaggio delle forze che si oppongono al Mostro. Nella realtà presente non c’è nessuno che possa sfidare seriamente il governo in carica con qualche possibilità di sostituirvisi. E tantomeno in caso di elezioni politiche anticipate: non si può governare senza affiancarsi, e in posizione di minoranza, a uno dei due mostri in questione. O governi con la Lega o governi coi grillini. Non c’è altra soluzione.
Nella sua formidabile performance in cui sembra restaurato come la pellicola di un vecchio film, Berlusconi Settebellezze finge di essere ancora lui il leader del centro-destra con un’incrollabile fede in se stesso – un caso di sconfinata auto-ammirazione. Immagina che la Lega possa rientrare nell’ovile e farsi dirigere da lui, che a suo dire è la Mente, mentre loro sono le braccia o i piedi, personale di servizio o di locomozione.
La sinistra fa ancora peggio: attacca il Mostro per antonomasia, Salvini, ma assicura che non si fidanzerà col Mostricciattolo, cioè l’alleato Di Maio. Dopo il voto magari ci sarà il distinguo: nessuna alleanza con Di Maio ma con un Figo, per esempio, si. Ma intanto la loro fattura di morte sul governo, in che cosa concretamente si traduce?
In un sogno proibito, che Berlusconi ha appena accennato, che Mattarella non ha mai pronunciato, e che la sinistra finge di non conoscere. Il sogno è Draghi. Mario Draghi, Sir Marius Drake per la letteratura globish.
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RITORNARE ALLO STUDIO DEI CLASSICI? NOI DICIAMO DI SÌ

A fronte di un progressivo impoverimento della lingua italiana e del suo studio (a cui sicuramente contribuisce la quantità abominevole di tempo che trascorriamo sui social) c’è chi propone di ripristinare lo studio del latino alle medie.
Il latino, come una sorta di “precursore”, potrebbe rinforzare le basi grammaticali e sintattiche che sono alla base del nostro linguaggio, così come lo studio della cultura classica potrebbe rinforzare la nostra capacità di pensare e argomentare. Non è facile esprimersi in merito a una questione come la reintroduzione del latino a scuola: cosa buona, cosa vecchia o semplicemente “cosa”?
Riflettendo, però, abbiamo recuperato uno stralcio di Antonio Gramsci, che merita di essere letto: “Il latino non si studia per imparare il latino, si studia per abituare i ragazzi a studiare, ad analizzare un corpo storico che si può trattare come un cadavere ma che continuamente si ricompone in vita. Naturalmente io non credo che il latino e il greco abbiano delle qualità taumaturgiche intrinseche: dico che in un dato ambiente, in una data cultura, con una data tradizione, lo studio così graduato dava quei determinati effetti. Si può sostituire il latino e il greco e li si sostituirà utilmente, ma occorrerà sapere disporre didatticamente la nuova materia o la nuova serie di materie, in modo da ottenere risultati equivalenti di educazione generale dell’uomo, partendo dal ragazzetto fino all’età della scelta professionale”.
(FONTE: Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere, Einaudi, 1975)

Lo studio del latino, tradizionalmente, avveniva contestualmente allo studio del corpus culturale classico: dai grandi autori alla filosofia. È proprio questo approccio olistico ad aver reso il greco e il latino le materie di elezione dell’elite intellettuale. Ed è proprio questo approccio olistico che dovremmo seguire nella scelta di ripristinare il latino alla scuola media o di orientarci verso un altro modello culturale. Non è importante quale sia il modello, ma dobbiamo assicurargli la solidità che gli studi classici si sono costruiti nell’arco di due millenni.
fonte – https://portalebambini.it/ritornare-allo-studio-dei-classici/

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Fontana: Negrar è struttura d'eccellenza. Votate Andreoli sindaco!

Domenica 26 Maggio dalle 7 alle 23 si vota anche per il rinnovo del Consiglio comunale di Negrar (VR), che coi suoi 17.000 abitanti è il quinto paese della provincia di Verona per grandezza. Io ci abito da vent’anni e credo che sia ora di dare una svolta rispetto alle giunte di sinistra votando come sindaco l’amico Marco Andreoli

Fontana: Negrar è  struttura d’eccellenza

Quasi mille posti letto, oltre 31 mila ricoveri, 2.150 collaboratori, tecnologie avanzate soprattutto in campo radioterapico e della medicina nucleare. Il Ministro Lorenzo Fontana ha fatto visita questa mattina, con il sottosegretario alla Salute Luca Coletto, il deputato Paolo Paternoster e il candidato sindaco Marco Andreoli all’Irccs ospedale Sacro Cuore don Calabria di Negrar, accompagnato dall’amministratore delegato Mario Piccinini e dalla dirigenza della struttura.

Dopo un breve incontro negli uffici amministrativi, il ministro ha visitato alcuni reparti, tra cui quello dedicato agli stati vegetativi. Nel cortile dell’ospedale si è intrattenuto col viceministro della Repubblica Dominicana Francisco Neftari Vasquez, giunto a Verona per gettare le basi di una collaborazione in ambito sanitario e socio sanitario con l’Opera Don Calabria.

“L’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar è un’eccellenza nazionale – ha detto il ministro Fontana -, sicuramente uno dei modelli a cui guardare e da ‘esportare’. I miei complimenti a tutto il personale”. Il ministro Fontana ha sottolineato come il centro sia “un grande segno della carità cristiana che, a partire dal suo fondatore, San Giovanni Calabria, continua ad operare al meglio per il bene della comunità, con risultati straordinari”.

“Anche noi guardiamo a questi valori – ha sottolineato il ministro – che hanno prodotto, e ogni giorno producono, opere così importanti per il sostegno a malati, alle famiglie, alle persone con fragilità”.

fonte – https://m.tgverona.it/pages/819971//politica/fontana_negrar_e_struttura_d_eccellenza.html

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Indicazioni per le Elezioni Europee 2019

di Matteo Castagna

Come ben sanno i nostri militanti, sostenitori, simpatizzanti, amici, noi siamo un Circolo Culturale Cattolico fedele alla Tradizione che opera nella società a vari livelli.
Il nostro motto è “Studio, preghiera, azione” come diceva San Filippo Neri.
Noi vogliamo la restaurazione della Regalità Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo. Sappiamo bene quali e quante siano le difficoltà.
Ma ci atteniamo alla Dottrina della Chiesa, e con pragmatismo e realismo, riteniamo giusto andare a votare domenica 26 Maggio 2019 per il rinnovo del Parlamento Europeo e per le Elezioni Amministrative, nei numerosi Comuni ove si andrà alle urne contemporaneamente.
Lo facciamo per senso di responsabilità, perché stare a casa significherebbe delegare ad altri ogni scelta. Le elezioni, infatti, non hanno un quorum.
Personalmente ritengo che, oggi, nel panorama politico nazionale, la Lega di Salvini, mutata notevolmente rispetto al passato, possa raggiungere risultati importanti anche attraverso candidati amici, che condividono le nostre idee essenziali nell’ambito politico o che, eletti o meno, hanno la concreta possibilità di portare sui tavoli che contano, anche i nostri principi perché sono prima di tutto i loro.
Mi accingo, dunque, a dare delle mie indicazioni a tutti coloro che mi conoscono, che sanno quale sia la mia spinta ideale, il mio spirito, il mio intento. In primis, quello di non chiedere mai nulla per me stesso, ma per la maggior gloria di Dio e per il Bene Comune che oggi ritengo rappresentato dal Sovranismo che non possa escludere le istanze cattoliche tradizionali, in un’Europa dei Popoli, delle Famiglie numerose, della dignità nazionale, dell’amor di Patria.

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Il piano concreto per la Famiglia del Ministro Fontana: “Lavoriamo per questo obiettivo…”

Solo ieri la bocciatura del piano per le famiglie da parte del Ministero dell’Economia, quel piano che Di Maio aveva tanto sbandierato in opposizione ai suoi alleati di governo. Ma c’è un piano concreto e realizzabile a cui lavora il Ministero della Famiglia. 300 euro mensili a figlio è la proposta avanzata dal ministro Lorenzo Fontana, che dovrebbe concretizzarsi in un decreto legge. «Lavoriamo per questo obiettivo», ha dichiarato Fontana a Pro Vita e Famiglia. «Mi auguro che tutti abbiano a cuore la famiglia anche dopo la campagna elettorale».
Martedì scorso, il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, aveva gelato le speranze delle famiglie riguardo al progetto di Luigi Di Maio: 150 euro mensili a famiglia è una «proposta senza alcuna copertura economica», ha detto Tria riguardo a quanto promesso dal vicepremier al Forum delle Associazioni Familiari. L’idea di Di Maio era quella di reinvestire i soldi avanzati dal reddito di cittadinanza in un nuovo assegno per le famiglie.
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