Furbetti francotedeschi

di Pietro Ferrari
LAMENTAZIONI SOVRANISTE

Ricordiamoci bene che l’ingresso nell’ euro fu il biglietto da visita che la sinistra postcomunista doveva esibire al gotha della finanza. Non ci potevamo stare ma vollero farci entrare a tutti i costi. L’ abbiamo pagata e la stiamo pagando in modo molto salato.
Primo problema: l’euro è una moneta straniera ma anche la lira era di proprietà di monopolisti privati.
Secondo problema: l’euro è una “moneta coloniale” come la lira perché non può comprare direttamente il petrolio.
Se l’Europa fosse sovrana non solo avrebbe una moneta pubblica ma avrebbe avuto come antieuropeisti gente come Renzi e Macron.

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L’uomo dell’anno

Alleluia: l’anno 2018 finisce in gloria. Il Financial Times elegge uomo dell’anno nientemeno che George Soros, l’arcimiliardario finanziere di origine ungherese quasi novantenne.
Il quotidiano londinese è la voce del potere finanziario internazionale apolide, di proprietà della Nikkei, la società giapponese che controlla la Borsa di Tokyo. E’ considerato universalmente “autorevole” e “prestigioso”. Potremmo anzi dire che i due aggettivi stanno alla Bibbia economica della City esattamente come il bravo medico è un luminare, il relatore di tesi di laurea chiarissimo professore e il collega esperto è eminente.
Dunque, inchiniamoci alla scelta del giornalone dei mercati e festeggiamo come merita l’uomo dell’anno, rendendo altresì omaggio a posteriori all’ex primo ministro Gentiloni, antico esponente dell’ultrasinistra, che lo ricevette con tutti agli onori a Palazzo Chigi nel maggio 2017. Continua a leggere

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Il conte zio


Di Marcello Veneziani
Povera Theresa May. Povera Angela Merkel. Povero Emmanuel Macron. Povero Pedro Gonzales. Tutti inguaiati, in caduta libera, impopolari e messi in croce. E noi? Si, noi stiamo messi male come paese indebitato, messi all’indice come patria dei populisti al governo, saremo pure sotto schiaffo, sotto minaccia di procedura d’infrazione, rispetto agli altri stati europei abbiamo differenti tipi di guai, diversamente gravi. Continua a leggere

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La Francia sforerà il tetto del 3% E adesso cosa farà l’Europa?

Emmanuel Macron non riuscirà probabilmente a placare i gilet gialli, visto che l’ala più intransigente ha già detto di riprendere le iniziative per la quinta giornata di mobilitazione. Ma intanto, il presidente francese ha ottenuto un primo risultato: sforare il tetto del 3%. Come ha spiegato il presidente dell’Assemblea nazionale, Richard Ferrand, la Francia “probabilmente aumenterà il deficit” pubblico “temporaneamente” per finanziare le misure annunciate da Macron in risposta ai gilet gialli.
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Il Sudafrica verso l’esproprio

A man dressed in traditional Voortrekker (Boer who took part in the Great Trek migration from the Cape colony towards east and north in the 1830') attire, holds a Flintlock gun at the Voortrekker Monument on Heritage Day on September 24, 2018. - People of Afrikaner descent gathered at the Voortrekker Monument in Pretoria on September 24, 2018 to celebrate Heritage day. (Photo by WIKUS DE WET / AFP) La terra in Sudafrica è un elemento che va oltre la sua già importante funzione economica. Il controllo della terra e delle sue risorse, la possibilità di possedere ettari e fattorie sono circostanze che vanno ad incidere e non poco anche sulla questione più sentita nel paese: quella cioè razziale e che riguarda le rivendicazioni delle ante etnie che compongono la nazione sudafricana. Nel 1913 il Native Land Act è stato visto, già all’epoca, come antesignano di possibili tensioni e scontri tra popolazione bianca e popolazione nera. Con quella norma comprare od affittare terra in Sudafrica diventa molto difficile, di fatto ai neri vengono precluse molte possibilità in tal senso ed in alcuni casi si arriva anche all’esproprio. Oggi la storia si ripete con tutto il carico delle preoccupazioni che arrivano quando, nel paese, si parla di terra. Ma questa volta la situazione è rovesciata: è il governo, guidato dall’African National Congress, che vuole dare la possibilità allo Stato di espropriare le terre senza compensazione e redistribuirle. Adesso è la popolazione di origine europea, gli afrikaner, a temere maggiormente.  Continua a leggere

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Molti dicono alla Commissione UE: "Siete pazzi a sfidare l'Italia?"

Molti dicono alla Commissione UE: "Siete pazzi a sfidare l'Italia?"

Molti dicono alla Commissione UE: “Siete pazzi a sfidare l’Italia?”

Ashoka Modi: «l’insistenza della Commissione che il governo italiano onori gli impegni del governo precedente e riduca il deficit è totalmente irragionevole. L’austerità peggiorerebbe la congiuntura negativa aumentando il peso del debito pubblico» Paul De Grauwe: “I tentativi della Commissione europea di allineare l’Italia oggi sono anche tentativi di imporre eccezioni a questo principio democratico. Non funziona, per fortuna. Si …
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L'Euro sta distruggendo l'Europa

L'Euro sta distruggendo l'Europa. Europeisti sveglia.

L’Euro sta distruggendo l’Europa. Europeisti sveglia.

Mentre l’Italia   dovrebbe mandare  le truppe a Claviére per bloccare   i gendarmi francesi che discaricano in terra nostra i clandestini loro,  e ciò con la complicità attiva dei “No Borders” di Clavières  che sono una ONG francese, la quale opera   nel nostro territorio e sta occupando anche le chiese nostre per metterci i clandestini loro – “perché la  UE unisce …
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SONO LE BANCHE CENTRALI A DETERMINARE IL COSTO DEL DEBITO E NON I MERCATI

Segnalazione di Pietro Ferrari
ECCO LA DIMOSTRAZIONE
di Primo Gonzaga
( Savona ha ragione. Senza riforma della BCE qualsiasi sforzo è vano)
Due considerazioni semplicissime le cui conseguenze hanno una importanza fondamentale nell’Economia degli stati UE e in questo caso, dell’Italia e della Germania .
Livello microeconomico: un investitore che compra Bund decennali tedeschi (sono l’equivalente del BTP) ogni hanno perde circa 1,5 % del suo capitale. Infatti ha un rendimento dello 0,5% ma l’inflazione in Germania è al 2% e quindi ha un rendimento reale negativo. Al contrario un investitore che compra oggi un BTP a dieci anni guadagna circa 1,4% annuo. Infatti il BTP paga il 2,972% di interesse ma l’inflazione in Italia e del 1.6% . In questo caso il rendimento reale è positivo.
Livello macroeconomico: A livello di stati, ovviamente il ragionamento si inverte, lo Stato Tedesco vede il suo debito ridursi ogni anno per effetto del differenziale negativo tra tassi di interesse e inflazione. Lo Stato Italiano al contrario dovendo pagare un interesse reale positivo vede il suo debito crescere inesorabilmente. Continua a leggere

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