Segnalazione di Nicola Pasqualato
In Giunta Comunale è stato definito il recesso dalla “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”.
TREVISO. Con una delibera della Giunta Comunale è stato definito il recesso dalla “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”.
Ecco la nota con cui il Comune di Treviso ha annunciato l’addio alla rete Ready: “L’adesione a RE.A.DY era stata definita nel 2014 portando una serie di impegni e interventi vincolanti, anche sotto il profilo amministrativo, per il Comune di Treviso per la diffusione – anche nelle scuole – delle tematiche attinenti, fra le altre cose, al mondo gender.
L’attuale Amministrazione, nell’orbita di un complessivo riesame del complesso delle politiche comunali – e, in via generale, relative ai temi della inclusione sociale, delle pari opportunità e non discriminazione per un equo bilanciamento delle iniziative a tutela delle varie istanze – intende infatti puntare sulla famiglia e sulla scuola quali strumenti adeguati e sufficienti a trasmettere i valori del rispetto e della diversità di genere.
La Regione Veneto, inoltre, garantisce già – attraverso organi qualificati – la tutela anche legale contro le
discriminazioni. Con legge regionale del 24 dicembre 2013 n. 37 è stato infatti istituito il Garante regionale dei diritti della persona, al quale sono state attribuite funzioni di attività di informazioni e assistenza alle vittime di atti di discriminazione, segnalazione di violazioni e raccolta dati di interesse sulle fenomenologie attinenti alla discriminazione, in collaborazione con le strutture competenti della Regione”.
Ecco la nota con cui il Comune di Treviso ha annunciato l’addio alla rete Ready: “L’adesione a RE.A.DY era stata definita nel 2014 portando una serie di impegni e interventi vincolanti, anche sotto il profilo amministrativo, per il Comune di Treviso per la diffusione – anche nelle scuole – delle tematiche attinenti, fra le altre cose, al mondo gender.
L’attuale Amministrazione, nell’orbita di un complessivo riesame del complesso delle politiche comunali – e, in via generale, relative ai temi della inclusione sociale, delle pari opportunità e non discriminazione per un equo bilanciamento delle iniziative a tutela delle varie istanze – intende infatti puntare sulla famiglia e sulla scuola quali strumenti adeguati e sufficienti a trasmettere i valori del rispetto e della diversità di genere.
La Regione Veneto, inoltre, garantisce già – attraverso organi qualificati – la tutela anche legale contro le
discriminazioni. Con legge regionale del 24 dicembre 2013 n. 37 è stato infatti istituito il Garante regionale dei diritti della persona, al quale sono state attribuite funzioni di attività di informazioni e assistenza alle vittime di atti di discriminazione, segnalazione di violazioni e raccolta dati di interesse sulle fenomenologie attinenti alla discriminazione, in collaborazione con le strutture competenti della Regione”.
fonte – https://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2019/02/01/news/poltiche-gender-il-comune-di-treviso-si-sfila-dalla-rete-ready-1.30020317